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The Life of Chuck, Mike Flanagan torna ad adattare Stephen King

Il teaser di The Life of Chuck promette una nuova sortita nell'anima più intimista di Stephen King, che ci ha già regalato grandi film.

Pubblicato il 14 marzo 2025 di Lorenzo Pedrazzi

«L’universo è vasto… e contiene moltitudini, ma… contiene anche… me

Queste parole, pronunciate da Tom Hiddleston, chiudono il teaser trailer di The Life of Chuck, atteso film di Mike Flanagan basato sull’omonimo racconto lungo di Stephen King: è incluso nell’antologia Se scorre il sangue, edita in Italia da Sperling & Kupfer. Se ci fate caso, il teaser non cita King come “il leggendario autore” di Carrie, Shining o It, bensì come quello de Il miglio verde, Le ali della libertà (ovvero The Shawshank Redemption) e Stand By Me; tre film che si muovono al di fuori dell’horror, molto emblematici per uno scrittore che – nonostante la fama di “Re del Terrore” – trascende qualunque etichetta predefinita. In effetti, The Life of Chuck non è una storia dell’orrore, quindi NEON ha pensato che tre precedenti di quel tipo, divisi fra dramma e nostalgia, fossero ideali per dare lustro al progetto.

Il teaser rivela un piglio decisamente intimista, dove però l’individuale si fa universale. Come nel racconto, scopriremo tre capitoli nella vita di Charles Krantz (Hiddleston), un uomo ordinario che si trova sul letto di morte. L’anteprima mondiale si è tenuta allo scorso Toronto International Film Festival, dove l’adattamento è stato descritto da alcuni giornalisti come catartico e toccante.

Il Re dell’Intimismo

The Life of Chuck si aggiungerà quindi alla sottocategoria di film basati sul lato meno orrorifico di Stephen King. In realtà, anche le sue storie del terrore sono molto accurate nel caratterizzare i personaggi, le loro interazioni e i contesti in cui si muovono, ma King ama diversificare la sua produzione. Alcuni romanzi o racconti lavorano infatti sulla nostalgia, sul conflitto (sia interiore sia esteriore) e sulle storie di formazione, senza appartenere ai generi tradizionali.

Frank Darabont, ad esempio, ha diretto ben due drammi carcerari tratti da King, seppure molto diversi fra loro: i sopracitati The Shawshank Redemption (1994) e Il miglio verde (1999) sono due notevoli esempi di cinema classico nella Hollywood degli anni Novanta. Celeberrimo è anche lo stesso Stand By Me (1986), basato sul racconto Il corpo; il film di Rob Reiner è tuttora considerato uno dei maggiori cult degli anni Ottanta, nonché un caposaldo tra i film sull’adolescenza. Dal canto suo, Taylor Hackford ha realizzato un adattamento di grande atmosfera con L’ultima eclisse (alias Dolores Claiborne), uscito nel 1995. Meno amati dalla critica, ma comunque da menzionare, sono invece L’allievo (1998) di Bryan Singer e Cuori in Atlantide (2001) di Scott Hicks.

Lo specialista Mike Flanagan

Comunque, era solo questione di tempo prima che Mike Flanagan spostasse lo sguardo su questo aspetto dell’universo kinghiano. L’autore di The Haunting of Hill House ha ormai raccolto il testimone di Darabont come principale “traduttore” di King in live-action: dopo l’adattamento “impossibile” de Il gioco di Gerald, Flanagan ha continuato a prendersi dei rischi con Doctor Sleep, sequel di Shining. Ora sta lavorando alle serie di Carrie (romanzo già adattato più volte sul grande schermo) e La Torre Nera (tutt’altro che semplice, considerando la mole dei romanzi e la vastità della mitologia concepita da King). Bisogna inoltre ricordare che anche Midnight Mass è stata fortemente influenzata dal Re del Terrore, in particolare da Le notti di Salem e La tempesta del secolo, pur essendo una sceneggiatura originale.

The Life of Chuck è indubbiamente il film più ambizioso nella carriera di Flanagan, e potrebbe anche concorrere alla stagione dei premi: d’altra parte, ha già vinto il People’s Choice Award al TIFF. Vanta un cast molto ricco, con Tom Hiddleston (Charles “Chuck” Krantz), Karen Gillan (Felicia Gordon), Kate Siegel (Miss Richards), Jacob Tremblay (Chuck da giovane), Molly Quinn (la madre di Chuck), Mark Hamill (Albie Krantz), Matthew Lillard (Gus), Mia Sara (Sarah Krantz), Chiwetel Ejiofor (Marty Anderson), Q’orianka Kilcher (Ginny Krantz), Heather Langenkamp (Vera), Violet McGraw (Lily), Rahul Kohli (Bri), Nick Offerman (il narratore), Lauren LaVera e Scott Wompler.

La sceneggiatura è dello stesso Flanagan, mentre l’uscita americana è attesa per giugno. Restiamo in attesa di notizie circa la distribuzione italiana.