Cinema e Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale continua a fare passi da gigante, non ci sono dubbi al riguardo. Se da un lato i progressi sono tangibili e, in alcuni casi, anche inquietanti, dall’altro ci sono settori in cui, nonostante gli sforzi, i risultati non sono ancora all’altezza. Quando si tratta di robot umanoidi, infatti, la tecnologia ha sempre incontrato difficoltà nel riprodurre movimenti fluidi e realistici. La maggior parte degli androidi costruiti finora presenta movimenti meccanici, privi della naturalezza tipica di un essere umano.
Ora, però, la startup polacca Clone Robotics ha fatto un significativo balzo in avanti presentando Protoclone, un androide progettato per superare questi limiti. Dotato di muscoli sintetici posizionati sotto una pelle traslucida, Protoclone è in grado di contrarsi e muoversi con un realismo impressionante, avvicinandosi sempre di più a ciò che fino a poco tempo fa era solo fantascienza.
Il video diffuso online dalla società ha lasciato molti utenti a bocca aperta: il robot, alto 1,80 metri, è sospeso al soffitto di un laboratorio e si contrae freneticamente, con arti che si muovono in modo inquietantemente simile a quelli umani. La scena ricorda da vicino le fasi di attivazione degli androidi nella celebre serie HBO Westworld, in cui le macchine antropomorfe vengono costruite per imitare alla perfezione il comportamento umano.
Protoclone, the world’s first bipedal, musculoskeletal android. pic.twitter.com/oIV1yaMSyE
— Clone (@clonerobotics) February 19, 2025
Protoclone è descritto come “il primo androide muscoloscheletrico bipede al mondo“, dotato di ossa, articolazioni, tendini e oltre 1.000 fibre muscolari artificiali (myofibers). Questa tecnologia consente una gamma di movimenti più ampia rispetto a molti robot concorrenti, avvicinandolo sempre di più alle controparti viste nella fantascienza.
Tuttavia, nel video virale pubblicato su X (ex Twitter), l’androide appare ancora vincolato a cavi e non dimostra di poter camminare autonomamente. Questo lo differenzia da modelli avanzati come Atlas di Boston Dynamics o Optimus di Tesla, che hanno già mostrato una mobilità autonoma. Ciononostante, rispetto a questi concorrenti, Protoclone si distingue per una morfologia più simile a quella umana, con muscoli realistici e proporzioni anatomiche fedeli.
Il video ha suscitato reazioni contrastanti tra gli utenti. Alcuni lo hanno definito “straordinario”, mentre altri si sono detti preoccupati dall’aspetto privo di volto del robot. Un commento ironico suggeriva: “Potreste almeno disegnare una faccina sorridente sulla testa?“. Altri, invece, hanno espresso ansia per il futuro della robotica, con osservazioni come:
Mentre le persone normali vedono i film distopici di fantascienza come avvertimenti, i nerd li usano come manuali di istruzioni.
Michelle Dickinson, nanotenologa neozelandese, ha definito il video di Clone Robotics “sia straordinario che terrificante“.
Devo ammettere che vedere questo androide senza volto in azione mi ha totalmente inquietata. Mi ha fatto rendere conto di quanto siamo ormai abituati ai robot progettati per sembrare amichevoli.
Clone Robotics ha grandi ambizioni per Protoclone: l’obiettivo finale è quello di sviluppare esseri umani sintetici capaci di operare in modo autonomo in ambienti domestici e lavorativi. In futuro, questi robot potrebbero essere impiegati per svolgere attività quotidiane come versare da bere, cucinare, fare il bucato o addirittura fornire assistenza agli anziani.
Attualmente, Protoclone utilizza un sistema pneumatico per muoversi, ma l’azienda sta lavorando a una transizione verso un sistema idraulico basato su pistoni e fluidi, più silenzioso ed efficiente. Questo potrebbe renderlo ancora più realistico e versatile, avvicinando sempre di più la realtà a scenari fino ad oggi relegati alla fantascienza.
Mentre la robotica umanoide compie rapidi progressi verso una maggiore sofisticazione, la domanda che sorge è inevitabile: stiamo davvero costruendo il nostro Westworld?
Con ScreenWEEK e Cineguru seguiamo con attenzione, sin dagli esordi, l’evoluzione dell’AI e il suo impatto sul mondo dell’Intrattenimento.
Fonte: DailyMail