La stagione degli Oscar è spesso paragonabile a una campagna elettorale, con film e attori che si contendono l’ambito riconoscimento attraverso mesi di festival, première e strategiche attività di promozione. Tuttavia, nessuna previsione avrebbe potuto anticipare lo scandalo che oggi domina le discussioni su Hollywood: Karla Sofía Gascón, riconosciuta come la prima persona trans nominata nella categoria “Miglior Attrice” per il film Emilia Pérez, si trova al centro di una tempesta mediatica che potrebbe compromettere non solo la sua carriera, ma anche le sorti del film.
Gascón ha visto le sue prospettive di vittoria crollare in seguito alla diffusione di alcuni vecchi tweet considerati offensivi e discriminatori nei confronti di diverse comunità marginalizzate. La situazione è precipitata dopo un’intervista televisiva del 28 gennaio, in cui Gascón ha insinuato che i sostenitori di un’altra candidata al premio, Fernanda Torres, potessero essere coinvolti in una campagna diffamatoria orchestrata contro di lei. Questa dichiarazione ha scatenato una reazione a catena, portando alla riscoperta e alla condivisione virale dei suoi post passati.
I social media, in particolare X (precedentemente noto come Twitter), sono diventati il campo di battaglia principale di questa controversia. In un’era in cui la reputazione pubblica può essere distrutta in poche ore, la diffusione di questi tweet ha trasformato Gascón da promessa emergente a figura altamente controversa. Alcuni commentatori hanno paragonato il suo caso a scandali politici e di costume che hanno segnato in passato figure pubbliche, mettendo in discussione se Hollywood sia disposta a perdonare o meno certe dichiarazioni, anche se risalenti a diversi anni fa.
Lo scandalo riflette un cambiamento nella dinamica delle controversie legate agli Oscar. In passato, eventuali rivelazioni compromettenti su un candidato erano spesso frutto di strategie orchestrate da campagne rivali. Oggi, con l’accesso diffuso ai social media e l’archiviazione permanente dei contenuti online, chiunque può riportare alla luce dettagli dimenticati, amplificandoli fino a renderli virali. Secondo un’analisi del The Hollywood Reporter, ciò rappresenta una nuova forma di “ricerca d’opposizione” che non richiede più insider dell’industria per distruggere la reputazione di una star emergente.
Nel tentativo di limitare i danni, Karla Sofía Gascón ha rilasciato un’intervista a CNN en Español, in cui ha sostenuto che molti dei suoi tweet siano stati fraintesi o addirittura falsificati. Ha negato fermamente le accuse di razzismo, antisemitismo e xenofobia, esprimendo rammarico per il modo in cui le sue parole sono state interpretate. Tuttavia, in un contesto in cui le scuse pubbliche spesso non bastano a contenere le conseguenze di uno scandalo, il danno potrebbe essere già irreparabile.
L’effetto di questa polemica si riflette non solo sulle sue prospettive di vittoria, ma anche sull’intero film Emilia Pérez. Fonti vicine all’Academy hanno riferito a The Hollywood Reporter che lo scandalo potrebbe influenzare negativamente le votazioni, penalizzando non solo Gascón, ma anche altri membri del cast, come Zoe Saldaña, fino a poco tempo fa considerata favorita per il premio di Miglior Attrice Non Protagonista.
Tuttavia, resta da chiedersi se sia giusto che le controversie legate a una sola persona abbiano il potere di distruggere la reputazione di un intero film e di tutte le persone coinvolte. Storicamente, ci sono stati casi in cui lo scandalo ha travolto solo l’individuo coinvolto, mentre in altri ha avuto ripercussioni su tutta la produzione. Ad esempio, Manchester by the Sea (2016) è stato influenzato dalle accuse contro Casey Affleck, ma ha comunque vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Un altro caso emblematico è quello di Lars von Trier, che nel 2011 fu dichiarato “persona non grata” al Festival di Cannes a causa di dichiarazioni controverse, ma il suo film Melancholia ottenne comunque il premio per la miglior interpretazione femminile, assegnato a Kirsten Dunst.
Questa vicenda mette in luce il fragile equilibrio tra carriera, immagine pubblica e il potere incontrollato della viralità nell’era digitale. Se in passato le controversie si dissolvevano col tempo, oggi la rapidità di diffusione delle informazioni rende difficile, se non addirittura impossibile, per una star riconquistare il favore del pubblico e dell’industria. A differenza degli esempi del passato, oggi un singolo episodio controverso può compromettere non solo la carriera di un attore, ma l’intera produzione di un film.
Fonte: THR