Nel mondo del cinema, una controversia può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una campagna promozionale. Questo è il caso di Emilia Pérez, il cui percorso verso gli Oscar 2025 è stato scosso da vecchi commenti dell’attrice spagnola Karla Sofía Gascón. Netflix, che he prodotto il film, sta adottando misure rapide per contenere il danno e proteggere le possibilità della pellicola di ottenere prestigiosi riconoscimenti.
La polemica è scoppiata dopo che alcuni post social di Gascón, giudicati offensivi e accusati di islamofobia e razzismo, sono riemersi online. In risposta, Netflix ha scelto di distanziarsi pubblicamente dall’attrice. Secondo fonti vicine a Variety, la piattaforma ha interrotto il finanziamento delle spese di viaggio e dello styling di Gascón per gli eventi promozionali a Hollywood. Il motivo è chiaro: Netflix vuole evitare qualsiasi associazione negativa durante la stagione dei premi.
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Nel mondo delle campagne Oscar, l’immagine pubblica è fondamentale. Per questo motivo, la strategia promozionale di Emilia Pérez è stata modificata, dando maggiore visibilità alle co-protagoniste Zoe Saldaña, Selena Gomez e Adriana Paz, mentre Gascón è stata quasi del tutto esclusa dai materiali promozionali. Le immagini e le menzioni dell’attrice sono state ridotte al minimo per evitare che la controversia danneggi il film.
Nonostante Gascón sia ancora ufficialmente in corsa per una nomination, la sua assenza dagli eventi promozionali solleva interrogativi su come ciò influenzerà il voto dell’Academy. Alcuni membri si sono detti delusi, mentre altri ritengono che la questione personale dell’attrice non dovrebbe compromettere il valore artistico del film. Tuttavia, rimane il dubbio se la sua presenza alla cerimonia potrebbe distogliere l’attenzione dai meriti del film, ed è proprio questo il timore di Netflix.
La storia degli Oscar ha già visto film superare scandali e ottenere il successo, come nel caso di Green Book, che ha trionfato nonostante le polemiche. Diretto da Peter Farrelly e scritto da Nick Vallelonga, il film fu accusato di adottare una narrazione “white savior”, con una rappresentazione semplificata del rapporto tra Don Shirley e Tony Lip. Inoltre, il passato controverso di Farrelly e vecchi tweet anti-musulmani di Vallelonga contribuirono ad alimentare il dibattito. Nonostante ciò, Green Book riuscì a vincere l’Oscar per il Miglior Film. La domanda ora è se Emilia Pérez riuscirà a seguire lo stesso percorso o se la controversia avrà un impatto irreversibile sulla sua corsa agli Oscar.
Le prossime settimane saranno decisive per il destino del film di Jacques Audiard. Con la chiusura delle votazioni degli Oscar all’orizzonte, l’industria e il pubblico seguiranno con attenzione l’evolversi della situazione per capire se il film riuscirà a lasciarsi alle spalle la controversia e conquistare gli ambiti premi.
Fonte: Variety