Cinema News Poster & Immagini Oscar & Premi
Vincitori BAFTA 2025
Il numero di apertura di David Tennat e il discorso su Trump
Zoe Saldana parla dell’importanza di film come Emilia Pérez
Mikey Madison dedica la sua vittoria alle sex worker
GOAT, poster italiano del nuovo film di Sony Pictures
Julius Onah parla delle riprese aggiuntive per Captain America
Novità sul sequel di Constantine con Keanu Reeves
Conclave e The Brutalist trionfano ai BAFTA, i più importanti premi britannici per il cinema. Vincono infatti a pari merito portandosi a casa quattro premi a testa.
Conclave, il film drammatico diretto da Edward Berger e ambientato in Vaticano dopo la scomparsa di un papa ha vinto il titolo di Miglior Film, mentre il titolo di Migliore Attore Protagonista è andato ad Adrien Brody per The Brutalist, che racconta la storia di un architetto ebreo ungherese emigrato negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ma vediamo insieme tutti i vincitori e i momenti più salienti della serata:
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La cerimonia è stata aperta, come lo scorso anno, da David Tennant che ha coinvolto le star presenti in un divertente numero musicale sulle note di 500 miles (I’m gonna be) dei The Proclaimers, e ci ha dato modo di intravedere qualche invitato tra cui Timothée Chalamet, Cynthia Erivo, James McAvoy, Camila Cabello, e tantissimi altri. Continuando poi con un monologo pieno di riferimenti ai film in competizione, Tennant ha poi dato il via alla serata, anche se alcune delle battute fatte su Donald Trump, una delle quali paragonava il presidente degli Stati Uniti al personaggio di Beetlejuice, sono state tagliate dalla BBC.
La parte in cui Tennant parla di Trump in relazione a The Brutalist è stata tenuta, fino a: ‘È l’architettura più audace nel cinema quest’anno, a parte i capelli di Donald Trump in The Apprentice‘, tuttavia, il resto è stato tagliato e non include la battuta successiva: ‘Donald Trump dice di non aver visto The Apprentice perché è classificato come 15 nel Regno Unito. Non è su Nickelodeon. Mi preoccupa… Ho detto il suo nome tre volte, come in Beetlejuice: l’ho evocato’.”
Passando alle premiazioni vere e proprie non possiamo non citare la vittoria di Zoe Saldana come Migliore Attrice Non Protagonista per Emilia Pérez:
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Con grande simpatia e leggerezza, Saldana ringrazia i colleghi sul set, il marito ‘preferito di Dio’, e sottolinea l’importanza dei film come Emilia Pèrez che dovrebbero aprire i cuori e le menti.
Sebbene non abbia avuto il tempo di pronunciare la dedica durante il suo discorso, l’attrice ha poi detto ai giornalisti nella sala dei vincitori che c’era “un’ultima cosa che non sono riuscita a dire sul palco”.
“Dedico tutti questi premi e il film ‘Emilia Pérez’ a mio nipote, Eli. Lui è il motivo, loro sono il motivo, per cui ho firmato per fare questo film in primo luogo. Quindi, come zia orgogliosa di una vita trans, starò sempre al fianco della mia comunità di persone trans”.
Emilia Pérez porta a casa anche il premio per il Miglior Film in Lingua Straniera, e, inaspettatamente, quando Jacques Audiard sale sul palco ringrazia con grande affetto la “sua cara Karla Sofia Gascón”, nonostante tutte le polemiche che si sono sollevate nelle scorse settimane circa i tweet discutibili dell’attrice.
“Soprattutto, vorrei ringraziare tutti i meravigliosi artisti che hanno dato vita a questo film e che sono qui con noi stasera. Mia cara Zoe, mia cara Selena, Giorgini, Paul, Juliet, Camille, Clement, Julia e il vostro team, ma anche te, mia cara Karla Sofia, che bacio. Sono profondamente orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Lunga vita a ‘Emilia Pérez’!”
Anche il discorso fatto da Mikey Madison, vincitrice del premio Miglior Attrice Protagonista per Anora, merita un po’ di attenzione.
L’attrice ha infatti deciso di dedicare la sua vittoria alle sex worker. Nel film Neon, Madison interpreta una prostituta di Brooklyn che incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca russo.
“Vorrei solo prendermi un momento per riconoscere la comunità delle lavoratrici del sesso. Voglio solo dire che vi vedo. Meritate rispetto e decenza umana. Sarò sempre un’amica e un’alleata”.
Allontanandoci dai BAFTA le novità non mancano:
Sony Pictures ha rilasciato il poster di GOAT, la commedia sportiva animata realizzata da un team di grandi talenti, tra cui il campione NBA Stephen Curry e i produttori di Spider-Man: Into the Spider-Verse.
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Il film, diretto da Tyree Dillihay e dal co-regista Adam Rosette, dovrebbe arrivare nelle sale a febbraio 2026.
Dopo un lungo percorso produttivo, Captain America: Brave New World è finalmente arrivato nei cinema, ma la reazione del pubblico e della critica non è stata delle migliori. Oltre a ricevere recensioni contrastanti, il film ha ottenuto un B- su CinemaScore, il punteggio più basso mai registrato per un film del Marvel Cinematic Universe.
Il regista Julius Onah, intervistato da Phase Zero, ha affrontato le critiche in modo diplomatico, dichiarando di aver realizzato il miglior film possibile e di lasciare che sia il pubblico a giudicare. Tuttavia, ha voluto chiarire le voci riguardanti i presunti numerosi reshoot, affermando che ce n’è stato solo uno, come accade in tutti i film Marvel, e che questa fase è essenziale per rifinire il prodotto finale. Non ha però menzionato la durata di queste riprese aggiuntive, che secondo alcuni report sarebbero durate quasi tre mesi.
Le critiche principali al film si concentrano sul montaggio disordinato e sulla mancanza di una trama coesa, oltre che sulla scena post-credit, che è stata particolarmente bersagliata.
La sequenza finale mostra Sam Wilson (Anthony Mackie) in visita a Samuel Sterns (Tim Blake Nelson) nella prigione di massima sicurezza The Raft, ma è stata accolta in modo negativo. Onah ha spiegato che l’idea è nata per chiudere il percorso narrativo di Sterns e al tempo stesso anticipare elementi futuri dell’MCU, senza però rivelare dettagli su Avengers. Ha lasciato intendere che la scena prepara il terreno per sviluppi interessanti nei prossimi film, sottolineando il ruolo centrale di Captain America e le nuove possibilità che si apriranno per il franchise.
Sono passati quasi vent’anni da quando Keanu Reeves ha portato per la prima volta John Constantine sul grande schermo, ma il tanto atteso sequel di Constantine (2005) sembra finalmente prendere forma. In un’intervista esclusiva con Collider, il regista Francis Lawrence ha confermato che Constantine 2 è più vicino che mai a diventare realtà. Lui, Reeves e il produttore Akiva Goldsman stanno lavorando a un’idea che li entusiasma davvero e, dopo anni di ostacoli apparentemente insormontabili, il progetto è in una fase più solida che mai.
Nel film originale del 2005, Reeves interpretava John Constantine, un detective dell’occulto ed esorcista capace di riconoscere angeli e demoni nascosti tra gli esseri umani. Dopo un tentativo di suicidio in gioventù, Constantine ha visto l’Inferno con i propri occhi e, nonostante cerchi di guadagnarsi la redenzione esorcizzando demoni e mantenendo l’equilibrio tra Paradiso e Inferno, sa di essere condannato alla dannazione eterna.
Nonostante il forte supporto del pubblico e l’interesse costante di Reeves nel riprendere il ruolo, il progetto è rimasto bloccato per anni in una sorta di limbo. Ora, però, sembra che gli sforzi abbiano dato i loro frutti: Lawrence e il suo team hanno finalmente trovato la giusta direzione, dopo aver esplorato i fumetti pubblicati negli ultimi vent’anni.