Cinema

Alien Vs. Predator, la storia del cross-over e la nuova idea di Fede Álvarez

Pubblicato il 21 febbraio 2025 di Lorenzo Pedrazzi

Quella di contrapporre due mostri sacri (in senso letterale) è un’idea che ha sempre stuzzicato le fantasie di Hollywood, soprattutto quando gli studios sono a corto di soluzioni. La Universal fece Frankenstein contro l’uomo lupo nel 1943, per capitalizzare sul successo dei suoi monster movie e introdurre una variazione nella saga di Frankenstein, giunta al quinto capitolo. Sono stati però gli anni 2000 a riaccendere l’interesse verso questi scontri epocali, coerentemente con l’ascesa dei franchise e delle proprietà intellettuali: ecco allora Freddy Vs. Jason, Godzilla Vs. Kong e ovviamente Alien Vs. Predator, di cui la 20th Century Fox ha prodotto due capitoli tra il 2003 e il 2007.

Curiosamente, però, l’idea di far combattere gli alieni “cattivi” più celebri della storia del cinema non nasce a Hollywood, bensì nei fumetti. Alla fine degli anni Ottanta, la casa editrice Dark Horse riscuote un grande successo con la trilogia fumettistica di Aliens e con Predator: The Heat, sequel del film di John McTiernan, quindi pensa bene di contrapporre le due creature nella serie Aliens Vs. Predator, che debutta nel 1989. L’anno successivo, il film Predator 2 di Stephen Hopkins dà forma al cross-over con un famoso Easter egg: a bordo dell’astronave che compare nell’epilogo, fra i trofei dei Predator figura anche il cranio di uno Xenomorfo. La sfida, insomma, è stata lanciata.

Dai fumetti al cinema, passando per i videogiochi

Ciononostante, deve trascorrere ancora un decennio prima del debutto ufficiale al cinema. Mentre la Dark Horse continua a pubblicare i suoi fumetti, gli alieni se le danno di santa ragione (con i poveri umani tra i due fuochi) nel mondo dei videogiochi: il primo è Alien Vs. Predator per Super Nintendo (1993), poi arriva l’arcade della Capcom (1994) e anche lo sparatutto in prima persona per lo sfortunato Atari Jaguar. Il più noto resta però Aliens versus Predator, uscito nel 1999 per PC e Mac, con tanto di seguito nel 2001. Come il gioco per Atari Jaguar, si tratta di sparatutto in prima persona che permettono di controllare un Predator, uno Xenomorfo o uno Space Marine terrestre.

Ormai, i tempi sono maturi per un film che metta a confronto i due mostri. Hollywood ci stava provando da un po’ (il primo tentativo, dello sceneggiatore Peter Briggs, risale all’inizio degli anni Novanta), ma è solo con Paul W.S. Anderson che la Fox si convince a produrre il blockbuster. Il regista di Mortal Kombat, Punto di non ritorno e Resident Evil trae ispirazione sia da Le montagne della follia di H.P. Lovecraft sia dalle strampalate teorie di Erich von Däniken, famigerato sostenitore della paleoastronautica. Nel film, infatti, i Predator hanno visitato la Terra nell’antichità, e hanno aiutato gli umani a costruire le piramidi per usarle nei loro riti di passaggio, in cui danno la caccia agli Xenomorfi. La trama è costruita per non contraddire gli eventi delle due saghe, proponendosi sostanzialmente come un prequel di Alien (anche se i film successivi, come Prometheus, hanno reso Alien Vs. Predator non-canonico). C’è persino Lance Henriksen nel ruolo di Charles Bishop Weyland, capo della Weyland Corporation, le cui fattezze saranno replicate nell’androide Bishop.

La protagonista è Sanaa Lathan, anche se noi italiani ci ricordiamo soprattutto di Raoul Bova nel ruolo di Sebastian De Rosa, che ci regala una memorabile traduzione di «scared shitless».

Comunque, il film incassa più di 177 milioni di dollari in tutto il mondo, contro un budget tra i 60 e i 70 milioni: abbastanza per generare profitto e realizzare un sequel, Alien Vs. Predator: Requiem, che esce nel 2007 con la regia dei Fratelli Strause. Al box office va abbastanza bene (40 milioni di budget e più di 130 milioni di incasso), ma la critica non è altrettanto favorevole. In generale, del film si ricorda soltanto l’oscurità in cui sono avvolte numerose scene, rendendo molto difficile capire cosa stia succedendo. Chissà, magari alla luce sarebbe stato anche peggio.

L’idea di Fede Álvarez

Da allora, qualunque progetto di cross-over è stato accantonato, anche perché le due saghe sono state rilanciate con successo dai capitoli più recenti: Prey di Dan Trachtenberg e Alien: Romulus di Fede Álvarez. Entrambi avranno un sequel (anche se il prossimo Predator sarà un capitolo indipendente), ma viene da chiedersi se i due franchise si incroceranno di nuovo. Intervistato da Collider, Álvarez ha una sua idea per un possibile cross-over:

Non posso parlare per [Dan Trachtenberg]. A un certo punto, quando ci sarà un altro Alien, e so che lui sta lavorando a un sequel di Prey, se un giorno dovessimo pensare “Sì, è proprio quello che siamo ansiosi di vedere”, credo sia un film che potremmo fare. Il modo in cui lo farei io, probabilmente, se si potesse fare in questo modo… è più difficile mantenere i segreti online… il miglior AVP sarebbe quello che non sai essere un AVP finché l’altro tizio non compare.

In altre parole, un Alien Vs. Predator “segreto”:

Pensi di stare guardando un film di Predator, e poi atterrano in un posto dove ci sono delle creature, e ca**o, sono Xenomorfi. Mi coglierebbe di sorpresa. “Ca**o, sì!”. Ti farebbe impazzire. O, viceversa, sei in un film di Alien, e improvvisamente appare una creatura misteriosa, e puoi sentire quel suono, vedi la mimetica ottica, e dici “È quel ca**o di Predator?”. Poi scopri che è proprio così. Quello sarebbe il modo di farlo, non credete? Una volta che lo dichiari nel titolo, è tipo “allerta spoiler”.

L’idea non è affatto male, ma sarebbe molto complicato mantenere il segreto. Ci è riuscito in parte Adam Wingard con Blair Witch, girato senza che nessuno conoscesse la sua vera natura, ma il titolo finale ha scoperto le carte. Anche i film di Cloverfield hanno giocato con l’ambiguità, pur senza mai andare fino in fondo (i titoli dei capitoli successivi dichiaravano sempre la loro appartenenza al franchise, nonostante fossero nati come progetti indipendenti). Nel caso di AVP sarebbe però alquanto difficile nascondere la presenza degli Alien o dei Predator, soprattutto considerando la diffusione di rumor e notizie su internet. Comunque, per il momento non ci sono progetti concreti. Entrambe le saghe sono ora nelle mani della Disney, proprietaria di 20th Century Studios, e non sappiamo se la Casa di Topolino sia interessata a un nuovo cross-over. Staremo a vedere.

Fonte: SFF Gazette