SerieTV The Doc(Manhattan) is in
Visto che sono arrivati oggi su Disney+ i primi due episodi dell’ultima serie animata su Peter Parker e il suo mondo, Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, facciamo un bel viaggio lungo i quasi sessant’anni di versioni cartoon di Spidey, dal lontano 1967 dell’Uomo-Ragno dei meme fino a oggi. Allacciate le cinture e caricate i lanciaragnatele, si parte.
Nota ai più, oggi, come la fabbrica dei Meme scemi di Spider-Man, la serie animata classica di Spidey si compone di 52 episodi, andati in onda negli USA tra il ’67 e il ’70 e arrivati da noi nel ’77. Lo Spider-Man di questa serie era ispirato alla prima versione a fumetti, quella di Lee e Ditko, e il cartone lo presentava con le ragnatele solo su maschera, guanti e calzettoni, per risparmiare sulle animazioni. La mitica sigla (“Spider-Man, Spider-Man, does whatever a spider can…”) è stata rifatta anche dai Ramones.
26 episodi, spalmati negli USA tra il 1981 e il 1982. È la prima serie realizzata dalla neonata Marvel Productions, che aveva preso il posto della DePatie–Freleng Enterprise (artefice di un cartoon dei Fantastici Quattro nel ’78 e di quello della Donna Ragno nel ’79). Da noi era accompagnata da una storica sigla di Shuki Levy e ne esistono due doppiaggi diversi.
Sempre nell’81 arriva anche quest’altra serie da 24 episodi, in cui Peter divideva scena e alloggio con altri due super-eroi: l’Uomo-Ghiaccio degli X-Men e un’eroina originale creata appositamente, Stella di fuoco (Firestar). In realtà, al suo posto avrebbe dovuto esserci la Torcia Umana, che però non era utilizzabile per la stessa ragione che aveva costretto ad eliminare il personaggio (soppiantandolo con il robottino insopportabile) anche dal summenzionato cartoon dei Fantastici Quattro del ’78: i diritti erano in mano a Universal. Parte delle animazioni sono curate dalla giapponese Toei.
Fast-forward fino al 1994, quando la Fox realizza una nuova serie del Ragno da affiancare a quella, popolarissima, degli X-Men. Per la prima volta l’Uomo-Ragno diventa Spider-Man anche per il pubblico italiano. Il cartone faceva spesso uso di una primordiale grafica 3D per i palazzi e altri elementi dello scenario, le movenze del Ragno non erano affatto male e le storie spesso molto vicine alle atmosfere del fumetto. Non era un capolavoro come la serie di Batman, siamo d’accordo, ma faceva decisamente il suo e la si ricorda sempre con affetto. 65 gli episodi usciti, nell’arco di quattro anni. La serie venne chiusa prima che potessero concludere un’importante sottotrama legata a Mary Jane: ci ha pensato l’anno scorso X-Men ’97.
I progetti originali per la nuova serie che doveva raccogliere il testimonial di quella del ’94 erano fighi: il Peter di una dimensione parallela in cui lo Zio Ben non è morto, e nessuno gli ha spiegato quindi il concetto di poteri e responsabilità, si trova benone col simbionte alieno e diventa Venom. Il nostro Peter sarebbe arrivato in quella realtà per affrontare il suo alter-ego malvagio. Ma alla Marvel l’idea di un Peter villain non piace, e non se ne fa niente. Il tema della Contro-Terra resta comunque alla base della serie, che dura solo una manciata di episodi (13), diversi dei quali incentrati su Venom e Carnage, qui alleati. La Fox staccò la spina in tutta fretta, perciò la serie rimase orfana di un finale. Sigla italiana di Giorgio Vanni.
Solo tredici episodi anche qui, per una serie tutta in CGI e cel shading trasmessa negli USA da MTV e pensata come un prologo alle vicende del primo Spider-Man di Raimi. Peter Parker viene doppiato in originale da Neil Patrick Harris, Ian Ziering di Beverly Hills 90210 dà la voce Harry Osborne e in un episodio appare il Kingpin nero di Daredevil, doppiato dallo stesso Michael Clark Duncan. Da noi arriva sul canale Super! solo nel 2013.
Due stagioni per un totale di 26 episodi per The Spectacular Spider-Man, che presentava questo Spidey con una suggestiva testa a forma di scudo medievale a punta. Acclamata dalla critica, non era una serie malvagia, nonostante un character design che poteva non piacere a tutti. Da segnalare l’episodio 10 della prima stagione, in cui Peter indossa il costume nero.
A oggi la serie cartoon più longeva tra tutte quelle dedicate a Spider-Man. 104 episodi tra il 2012 e il 2017, con dentro un po’ di tutto, dai Sinistri Sei a una prima versione animata del Ragnoverso, in cui Spidey incontra Spider-Man 2099, Spider-Girl, Spider-Man Noir, Spider-Ham e Miles Morales. Tonnellate di personaggi in costume, pane per i denti di qualsiasi vecchio Marvel fan, che piazza davanti alla TV ogni figlio o nipote che si trovi per casa. Perché alle nuove generazioni bisognerà pure insegnare le basi.
Si riparte da zero, nel 2017, con un nuovo cartoon intitolato semplicemente Spider-Man, in continuity con altre serie animate Marvel dello stesso periodo, come Avengers Assemble. 58 episodi in 3 stagioni, fino all’autunno del 2020.
E poi c’è la serie per i più piccoli, Spidey e i suoi fantastici amici, ancora in corso e già arrivata a 81 episodi (da noi su Disney+ e Rai Yoyo). Si riprende il concetto del trio di eroi dello show omonimo del 1981, ma qui accanto a Peter ci sono Gwen e Miles. Gwen e Miles che ci portano ovviamente a menzionare la bellissima saga cinematografica animata Sony, partita nel 2018 con Spider-Man – Un nuovo universo e proseguita con Spider-Man: Across the Spider-Verse. Ma quelli sono film, e qui ci stiamo occupando delle serie cartoon di Spidey per il piccolo schermo.
Chiudiamo con quanto di più nuovo sia possibile tirar fuori in materia, ovvero la serie partita oggi su Disney+. Sono stati caricati sulla piattaforma i primi due episodi, gli altri usciranno a cadenza settimanale, due alla volta fino al 19 febbraio. Sì, sono dieci in tutto, ma sono già al lavoro su una seconda stagione. La serie è ambientata in un universo parallelo in cui il mentore di Peter Parker non è stato Tony Stark, come nell’MCU che conosciamo, ma… Oh, se non l’avete già letto da qualche parte, non sarò certo io a rovinarvi la sorpresa.