Cinema

Steven Spielberg ha dovuto combattere per fermare il sequel di E.T.

Pubblicato il 29 gennaio 2025 di Lorenzo Pedrazzi

Non tutti i grandi successi di Hollywood devono partorire un franchise cinematografico: fino agli anni Novanta, prima che le IP dominassero le strategie degli studios, era ancora possibile che un blockbuster di livello mondiale rimanesse unico e intoccabile. Lo sa bene Steven Spielberg, che ha lottato per fermare il sequel di E.T., uno dei suoi film più amati.

Uscito nel 1982, E.T. superò Guerre stellari come maggiore incasso di tutti i tempi, e consacrò definitivamente Spielberg non solo come regista, ma come Re Mida di Hollywood. Parlando con Drew Barrymore (che interpretava la sorellina del protagonista) al TCM Classic Film Festival: New York Pop-Up x 92NY, il cineasta ha ricordato i suoi sforzi per evitare che venisse realizzato il sequel:

È stata una battaglia molto dura perché non avevo i diritti. Prima di E.T. ne avevo alcuni, ma non molti. Non avevo quello che chiamiamo “il congelamento”, con cui puoi evitare che uno studio faccia un sequel perché controlli il congelamento di sequel, remake e altri usi ancillari dell’IP. Non ce l’avevo. L’ho avuto dopo E.T. grazie al suo successo.

Ovviamente Spielberg ha realizzato dei sequel nella sua carriera: basti pensare ai vari Indiana Jones e a Il mondo perduto – Jurassic Park. Nel caso di E.T., però, proseguire la storia non gli è mai parso necessario.

Semplicemente non volevo realizzare un sequel. Ho flirtato con l’idea per un pochino — solo un pochino, per vedere se riuscivo a pensare a una storia — e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era un libro scritto dall’autore [della novelization], intitolato The Green Planet, tutto ambientato sul pianeta di E.T.. Saremmo andati sul pianeta di E.T. e avremmo visto come viveva. Ma funzionava meglio come romanzo, rispetto a come sarebbe stato in un film.

Spielberg si riferisce qui a E.T.: The Book of the Green Planet, romanzo del 1985 scritto da William Kotzwinkle che continuava la storia del film. In ogni caso, è bene che il grande regista abbia mantenuto il controllo su E.T.; trattandosi di una sua creazione, di una sua storia, Spielberg non avrebbe mai potuto vederla trasformata in qualcos’altro. Anche per questo, è stata una produzione rilassante:

Non c’erano pressioni. Avevo aspettative basse. Pensavo di fare un film per persone molto giovani. Non mi aspettavo alcun successo al box office, volevo semplicemente tirare fuori questa cosa da me e metterla nel mio mondo. Non doveva essere nel vostro mondo; volevo solo fare il film per me stesso. Era la mia storia. Non era una storia di George Lucas [come I predatori dell’arca perduta, ndr], non era una storia di Peter Benchley [come Lo squalo, ndr]. Avevo appena girato alcune produzioni molto difficili, e questo non lo avevo pensato perché fosse un film complicato da realizzare, ma era una cosa che veniva dal mio cuore. Era qualcosa che mi ero inventato io.

Vi ricordo che il prossimo film di Steven Spielberg è ancora senza titolo, ma pare che affronterà di nuovo il tema degli UFO. Staremo a vedere.

Fonte: The Hollywood Reporter