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Justin Baldoni avvia una causa per diffamazione, Lively: “Un altro capitolo nel manuale dell’abusatore”

Pubblicato il 17 gennaio 2025 di Alessia Murri

Continua lo scontro legale per le accuse di cattiva condotta durante le riprese dIt Ends With Us. Ora Justin Baldoni ha deciso di fare causa a Blake Lively e al marito, Ryan Reynolds, per aver orchestrato una campagna diffamatoria nei suoi confronti, chiedendo un risarcimento di 400 milioni di dollari. 

In una dichiarazione, Bryan Freedman, avvocato di Baldoni, ha affermato che la causa, che coinvolge anche Ryan Reynolds e la rappresentate delle pubbliche relazioni di Lively, Leslie Sloane, è “basata su una schiacciante quantità di prove non manomesse che descrivono nel dettaglio il tentativo duplice di Blake Lively e del suo team di distruggere Justin Baldoni, il suo team e le rispettive aziende diffondendo ai media informazioni grossolanamente modificate, infondate, nuove e manipolate”.

La causa intentata da Baldoni punta quindi a “smascherare” il piano di Blake Lively, che, secondo l’accusa, avrebbe presumibilmente organizzato un piano sofisticato e articolato per minare la sua reputazione come ritorsione per aver parlato di molestie sessuali sul set del film. Lo stesso giorno in cui è stata avviata l’azione legale il mese scorso, Baldoni ha citato in giudizio il New York Times per aver presumibilmente cospirato con il team di pubbliche relazioni di Lively per promuovere una “narrazione non verificata e interessata” ignorando le prove che contraddicevano le sue affermazioni.

Blake Lively ed il suo team legale hanno prontamente risposto all’accusa, indicando le azioni di Baldoni come qualcosa “vecchia come il mondo”:

“Questa è una storia vecchia come il mondo: una donna parla con prove concrete di molestie sessuali e ritorsioni e l’aggressore tenta di ribaltare la situazione a sfavore della vittima. Questo è ciò che gli esperti chiamano DARVO. Negare. Attaccare. Invertire la rotta a favore dell’offensore.”, si legga in una dichiarazione consegnata a The Hollywood Reporter.

Ricordiamo che questa mossa di Baldoni è una mossa di risposta alle azioni di Lively. L’attrice, infatti, aveva precedentemente accusato il colega di molestie sessuali e fat-shaming e di aver condotto una campagna di ritorsioni contro di lei dopo che aveva denunciato cattiva condotta sul set. La sua denuncia è stata presentata al California Civil Rights Department nel dicembre 2023, seguita da un’azione legale formale all’inizio del 2024 presso una corte federale di New York.

La disputa si è ulteriormente intensificata con Baldoni che ha citato in giudizio il New York Times, accusandolo di collaborare con il team di pubbliche relazioni di Lively per diffondere una “narrazione non verificata”. Inoltre, Baldoni e il suo avvocato Bryan Freedman hanno attaccato anche Disney e Marvel Studios, sostenendo che Reynolds avrebbe utilizzato il personaggio di Nicepool in Deadpool & Wolverine per deriderlo pubblicamente.

Gli avvocati di Lively hanno dichiarato: “Le accuse di Baldoni sono un tentativo disperato di ribaltare la narrazione. La sua strategia è quella di attaccare la vittima per distogliere l’attenzione dalle prove contro di lui.” Hanno inoltre sottolineato che il cast e altri membri della produzione avevano già avuto esperienze negative con Baldoni e il suo studio, Wayfarer.

Con entrambe le parti pronte a fornire prove documentali, tra cui messaggi di testo, e-mail e video, la disputa legale si preannuncia lunga e complessa. Mentre Baldoni cerca 400 milioni di dollari di risarcimento, il team di Lively resta fermo nella sua posizione, determinato a dimostrare che le accuse di molestie sessuali e ritorsioni sono fondate e supportate da prove concrete.

Fonte: The Hollywood reporter