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Anthony Mackie: “Captain America: Brave New World è un sogno che si avvera”

Pubblicato il 29 gennaio 2025 di Lorenzo Pedrazzi

Anthony Mackie si trova nella medesima situazione del suo personaggio: se Sam Wilson deve sostituire Steve Rogers come nuovo Capitan America, l’attore di New Orleans deve fare lo stesso con Chris Evans, interprete del primo Cap nel Marvel Cinematic Universe. Una responsabilità che Mackie sta affrontando con grazia, consapevole del peso di quel ruolo nell’immaginario collettivo.

Ospite a Roma per presentare Captain America: Brave New World, il protagonista del nuovo film targato Marvel Studios ha condiviso la sua emozione per questa opportunità:

È stata un’esperienza fantastica. Il mio primo film è stato 8 Mile… se volete sentirvi vecchi, parliamo di 24 anni fa! Quindi, questo non è certo il mio primo ballo. È stato un viaggio pazzesco. Undici anni fa sono arrivato nel MCU, e non avrei mai immaginato che questa possibilità si potesse concretizzare. È un sogno che si avvera. Sono cresciuto vedendo Superman e Batman… Michael Keaton è il mio Batman. Quindi essere Capitan America è incredibile.

Mackie ha poi rivelato cosa rappresenta questo eroe per lui:

Capitan America rappresenta molte cose diverse, e non credo che il termine “America” dovrebbe essere una di queste rappresentazioni. Si tratta di un uomo che mantiene la sua parola, ha onore, dignità e integrità. Qualcuno di cui ci si può fidare.

Queste dichiarazioni hanno suscitato alcune polemiche oltreoceano, costringendo l’attore ad affermare il suo orgoglio americano e il suo rispetto per chi ha servito la nazione. Ma non ha detto niente di scandaloso, anzi: da decenni, ormai, Capitan America non è un eroe nazionalista, bensì un garante della libertà che non teme di opporsi al suo stesso governo se quest’ultimo agisce in modo oppressivo e autoritario. Lo stesso Cap del MCU, in fondo, non ha mai avuto una caratterizzazione patriottica. Continuando il discorso, Mackie ha spiegato che interpretare l’eroe è un sogno che si avvera, un ritorno all’immaginazione dell’infanzia:

Captain America: Brave New World vede il debutto di Harrison Ford nel ruolo del Presidente Ross, e Mackie ha raccontato un episodio capitato sul set che non fa certo onore a Hollywood:

[Avere Harrison Ford sul set] è stato snervante. Un giorno… è stato probabilmente il peggiore nella storia del cinema per un tizio in particolare. Lui era seduto al computer, c’è una scena in cui Harrison arriva nella sala del consiglio, e questo tizio aveva una sola battuta. Una sola nell’intero film: doveva girarsi verso Harrison Ford, e pronunciare la sua battuta con sicurezza rivolgendosi a lui. Harrison chiede, «Ci sono degli aggiornamenti?», allora questo tizio si gira, dice «Aaaaah… ooooh», e dimentica la sua battuta. Torniamo nel corridoio, Harrison dice «Non andrà bene». Torna dentro, ripete «Ci sono aggiornamenti?», e il tizio dice ancora «Aaaaah… ooooh», dimenticando la battuta. La terza volta, Harrison entra e gli dice, «Hey ragazzo, rilassati, dì la battuta», e il tizio ha tipo cinquant’anni, ha aspettato tutta la vita per dire una battuta a Harrison Ford. Non pensava che un giorno si sarebbe davvero trovato in quella situazione. La terza volta scoppia in lacrime, e Harrison gli dice: «Hai fatto un buon lavoro, ragazzo, hai fatto un buon lavoro». Quando torniamo dentro, troviamo un’altra persona sulla sedia. Il tizio è stato licenziato! Mi ha spezzato il cuore. Non l’ho più rivisto. Ma il tizio successivo è riuscito a pronunciare la battuta, ha fatto un ottimo lavoro. Lo vedrete nel film.

L’attore ha citato anche la passione del collega per il cibo italiano:

Ross si trasformerà in Hulk Rosso ed entrerà in conflitto con Sam, com’è capitato spesso nel MCU:

L’intero universo Marvel ha spesso a che fare con la fiducia e la comprensione verso il tuo nemico o il tuo alleato. Anche con Capitan America e Iron Man c’era un aspetto legato alla fiducia, e poi quello viene infranto. Con Hulk Rosso, il punto è che i trascorsi di Ross e Sam affondano le radici nel passato di questo universo, da quando Sam è arrivato in Captain America: The Winter Soldier. Quindi conosce Ross, e c’è comprensione tra loro perché entrambi sono militari. Si fidano perché entrambi hanno vissuto sotto la guida e gli insegnamenti dell’esercito, ma sono anche degli individui, quindi sono in disaccordo… allo stesso modo in cui Capitan America era in disaccordo con Iron Man.

Nel frattempo, le elezioni hanno riportato Donald Trump alla Casa Bianca, e Mackie sa cosa chiederebbe al Presidente se fosse davvero Capitan America:

Gli direi di essere comprensivo e compassionevole. Il bello di essere un leader è che non devi dire alla gente cosa fare, ma se ascolti tutti puoi farti un’idea di cosa gli altri vogliono, di cosa hanno bisogno. In quanto leader, prendi quella strada e vai avanti. Gli direi di avere la mente aperta ed essere compassionevole.

Ciononostante, l’attore ha anche sottolineato che il cinecomic in questione è soprattutto intrattenimento: la politica non manca, certo, ma “è un thriller psicologico”, e nell’economia del film “quello che vivono i personaggi nel MCU è più importante di quello che fanno gli americani con il nuovo Presidente”. Se però dovesse costruire una squadra degli Avengers nella vita reale, Mackie ha le idee chiare su chi vorrebbe:

Credo che ci voglia una nuova squadra… dovremmo prendere una persona da ogni parte del mondo, e fare in modo che si ascoltino e si parlino. Credo che, se ci ascoltiamo a vicenda e abbiamo comprensione e compassione gli uni per gli altri, il mondo sarebbe più facile, e la vita sarebbe di gran lunga migliore. Se pensiamo a Civil War, a Endgame, a tutte questi personaggi, ci insegnano la compassione e la comprensione. Uno degli aspetti principali di Civil War – ed è una delle ragioni per cui amo così tanto quel film – è il fatto che sia stato capace di decostruire quei personaggi. Non avevano comprensione per i sentimenti reciproci, era tutto un “o come dico io, o niente”… e quando le opzioni sono quelle, non va mai a finire bene. Alla fine di quel film, abbiamo visto la dignità e la compassione di Capitan America prendere vita, quando ha capito di essere diventato un mostro disposto a fare del male al suo amico per esprimere il suo punto di vista.

Entrando più nello specifico, la sua formazione ideale degli Avengers sarebbe composta dalle persone che ammira di più.

La mia squadra dei sogni sarebbe composta da tutte le persone che ho ammirato di più, crescendo. Come la mia insegnante di recitazione in terza elementare, Miss Richards… sono cresciuto con insegnanti meravigliosi, sono davvero un prodotto del sistema scolastico di New Orleans. Ogni passo della mia vita, quando non ero con i miei genitori, ero con un insegnante. Credo che gli insegnanti sono importantissimi, vitali, perché sono le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo dopo i nostri genitori. Hanno una grande influenza su di noi, dobbiamo apprezzarli. Ho avuto insegnanti fantastici, e sicuramente ci sarebbe Miss Richards perché è la signora più spaventosa che abbia mai incontrato. Quando non leggevo un’opera teatrale, mi spaventava al punto da farmela leggere; quando non sapevo la mia battuta, mi spaventava al punto da impararla. Era tipo l’Hulk del teatro per bambini di New Orleans. Poi, credo che vorrei qualcuno di molto fico come Steve McQueen, semplicemente perché è Steve McQueen, giusto? E di sicuro metterei tutti i Ghostbusters originali, perché sarebbe divertente. Ma metterei anche la più cool di tutti, la crème de la crème… Monica Bellucci. Ho visto Monica Bellucci causare un incidente nel traffico. Quindi, lei potrebbe sicuramente fermare gli alieni. Sarebbe la mia arma segreta.

Captain America: Brave New World uscirà il 12 febbraio nelle sale italiane.