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Ora, attenzione, prego. Quanto state per leggere contiene degli spoiler. Non solo su quello che avete visto nei primi due episodi de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, ma anche su quanto vedremo probabilmente in futuro in questo cartoon. Alcuni dei personaggi presenti nella nuova serie animata di Disney+, infatti, hanno nomi (e cognomi) che riportano a figure Marvel più o meno storiche, che in alcuni casi nei fumetti di Spidey, e non solo, appaiono da molti anni. Diamo un’occhiata? Diamo un’occhiata.
La storia de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, come ormai sapete, si svolge in un universo parallelo dell’MCU, un angolo del multiverso in cui non solo le origini di Spider-Man sono strettamente collegate al Dottor Strange (senza quel portale e la zuffa con il Simbionte, niente ragno), ma a fare da mentore a Peter Parker non è Tony Stark ma Norman Osborn. Un Osborn che, tempo di arrivare alla fine del secondo episodio, ha già sgamato l’identità segreta di Peter. Tanti dei personaggi che circondano questo Peter Parker a scuola o nei laboratori di Osborn sono stati pescati dai fumetti: tutto sta ora nel capire se qui si comporteranno come su carta o – trattandosi di una realtà parallela – avranno caratteristiche e scopi diversi.
Partiamo dagli altri vertici del quadrilatero amoroso che coinvolge Peter a scuola. Nico Minoru è un personaggio apparso per la prima volta più di vent’anni fa nella serie Runaways (di Brian K. Vaughan e Adrian Alphona, 2003), un gruppo di giovani eroi che scappano di casa perché i loro genitori sono dei criminali. Sì, è quanto è stato poi trasposto nella serie live action Marvel’s Runaways, tra il 2017 e il 2019, in cui Nico Minoru era una wiccan interpretata da Lyrica Okano. Avrà i suoi poteri magici anche qui? Il look da strega metropolitana amante dei Cure e degli Smiths c’è già.
Pearl, invece, di cognome fa Pangan, come si legge nei titoli di coda. Pearl Pangan nei fumetti è Wave, super-eroina con poteri legati all’acqua e proveniente dalle Filippine, anziché dal Queens. Molto più tetra, in tutti i sensi, la faccenda del suo attuale ragazzo, Lonnie. Vi è sembrato strano che Lonnie, il giocatore di football più in vista della scuola, abbia preso così a cuore Peter il nerd, anziché bullizzarlo come avrebbe fatto al suo posto un Flash Thompson qualsiasi? Bene, Lonnie Lincoln nei fumetti è dal 1988 un feroce gangster albino che si fa chiamare Lapide (in originale Tombstone). Trasformazione e passaggio al lato oscuro in arrivo per Lonnie? Vedremo.
Tutti i ragazzi che fanno il tirocinio alla Oscorp con Peter, e i loro mentori, sono tizi già noti ai fan Marvel. Asha è la wakandiana apparsa sulle pagine della miniserie Infinity: The Hunt e nei fumetti di Black Panther. Jeanne Foucault (la ragazza con i capelli corti) nell’universo 616 cartaceo è Finesse, tipa nel giro degli Avengers e in grado di replicare ogni movimento o colpo che vede. Amadeus Cho è stato nei fumetti un Hulk (“Totally Awesome Hulk”, tradotto da noi in Fichissimo Hulk. Sul serio) e oggi si fa chiamare Brawn.
Quanto alle due figure guida del laboratorio, lo spocchioso Bentley Wittman è nei comics il supervillain Wizard, nemesi soprattutto dei Fantastici Quattro (non a caso, con grande originalità, ha creato e guidato i Terribili Quattro), mentre la dottoressa Carla Connors è una versione femminile di Curt Connors, cioè Lizard. Anche a lei manca un braccio, e sappiamo già come andranno a finire i suoi tentativi di farselo ricrescere studiando le lucertole.
La guardia giurata della Oscorp che vedete nella foto qui sopra, “J. Gallo”, è un omaggio (e poi chissà?) a Johnathon Gallo, alias Ricochet, che nel Marvel Universe faceva parte di quattro rimpiazzi di Spider-Man chiamati Slingers.
Quanto a quell’imbecille di Butane, prende il suo nome da un tizio che nel ciclo di storie di Excalibur del grande Alan Davis era perennemente avvolto dalle fiamme (una Torcia Umana color prugna, in pratica). La cosa interessante è quel logo che vediamo sul suo macchinario sparafiamme alla fine dello scontro con Peter nel negozio di animali: non è il simbolo dell’infinito, come potrebbe sembrare, ma un logo formato da due O. Doppia O, come Otto Octavius? Ecco…
Alla prossima settimana, il vostro amichevole impallinato Mr di quartiere.