Rieccoci. Parte 2 dell’analisi del teaser trailer del Superman di James Gunn. Nella prima parte, qualche ora fa, abbiamo parlato dell’importanza dei colori di questo Superman, del Superman dei fumetti, e più in generale del ritorno alle tinte da fumetto per gli eroi in costume sul grande schermo. Trovate tutto qui. Adesso, nella speranza che mia nonna e la signora Cenzina abbiano digerito tutto quel pistolotto, parliamo invece del perché un supercane è un super importante per Superman, dei capelli di quella Lanterna Verde e del resto.
James Gunn non ha scelto ovviamente per caso di far cominciare questo teaser trailer, ovvero il primo assaggio del suo Superman in azione, con l’eroe spiaccicato al suolo, ferito, impotente. La cui unica risorsa è chiamare con un fischio il suo supercane, Krypto, e farsi trascinare a casa da lui, letteralmente.
L’intento di Gunn è chiaramente quello di mettere in primo piano, da subito, Kal-El, l’uomo prima del superuomo, e il suo essere una figura dannatamente sola. Non soltanto immigrata da un altro mondo, ma proveniente da un pianeta nel frattempo esploso. L’affetto e il calore che può dargli Krypto, come essere vivente, saprà spiegarveli chiunque abbia o abbia mai avuto un cane. Ma Krypto è anche, esattamente come lui, tutto ciò che resta di un mondo che non c’è più. Guardate la foto qui sopra: quella palla blu è una nuova casa per entrambi.
Ne scrivevo ieri sui social, a caldo: è una mossa che secondo me serve a mettere in risalto (dando all’eroe una spalla viva, senza che sia un umano) quello che di Superman viene messo in dubbio da tutti, nella storia e fuori di essa, cioè la sua umanità. Guardate in che condizioni è Superman a inizio trailer, pensate al ruolo che ha il cane in quella scena. Mi sembra un esempio perfetto del Superman che Gunn ha in mente, un eroe alieno ma umanissimo, che al pubblico possa stare a cuore. Cioè, senza far fare a Kevin Costner una finaccia senza motivo.
Ora, com’è nato Krypto nei fumetti lo raccontavo, qualche tempo fa, in questo approfondimento. Figlio di eroi canini del cinema come Lassie e Rin Tin Tin, Krypto è stato sin dagli anni 50 uno dei tanti animali intelligenti che hanno affiancato gli eroi DC. Ma a James Gunn non interessava avere soltanto una figura puccettosa per vendere pupazzetti (ci ha già pensato la Warner, con il film sui Super-Pets, due anni e mezzo fa). Gunn ha scelto Krypto per puntare direttamente al cuore.
Ora, fa strano che tra gli scettici nei confronti di un cane col mantello ci siano amici che hai visto impazzire, letteralmente, per un procione armato fino ai denti e un tronco parlanti (personaggi resi universalmente popolari da un certo Gunn, James), ma il punto qui è che Gunn ha studiato, ha fatto i compiti. E se a uno che i fumetti li ha letti, non ne ha sentito parlare solo su qualche social, non gli ha dato solo una sfogliata distratta come hanno fatto alcuni suoi colleghi, se dici Krypto, non può che venire in mente una delle scene più belle di uno dei fumetti più meravigliosi mai scritti su Superman. Questa:
Sulle pagine di Superman 423 (1986), prima parte della celeberrima Che cosa è successo all’uomo del domani? (Whatever Happened to the Man of Tomorrow?), Alan Moore e Curt Swan devono comunicare tutta la solitudine di un Superman rimasto solo in un posto che non aiuta, a partire dal nome super-allegro: la sua Fortezza della Solitudine, al Polo Nord. In un’ultima, potentissima pagina, Superman, l’uomo più potente del pianeta, piange. Accanto a lui c’è solo il cane Krypto, l’unico essere vivente in quel contesto in grado di capirlo. E sì, ha un mantello.
Non a caso, Gunn aveva inserito questa splash page lo scorso marzo nella gallery di immagini prese dai fumetti e indicate come sue fonti d’ispirazione per il film.
Sapevamo che sarebbe stato così, il Guy Gardner di Nathan Fillion, e non solo perché quello dei capelli a scodella è il look tradizionale di Guy Gardner, ma perché lo aveva già annunciato Variety mesi e mesi fa: “Nathan Fillion avrà i capelli a scodella di Guy nel film”. Voglio dire: per forza. Senza capelli a scodella, non è Guy Gardner. Avevi scritto un po’ di cose al riguardo, ai tempi; le incolli di seguito per praticità.
Non è corretto, tanto per iniziare, dire che “Nathan Fillion sarà una Lanterna Verde”. Perché Guy Gardner nella sua carriera è stato tante cose (tra cui il proprietario di un bar e un guerriero mutaforma per via di un pasticcio con del DNA alieno), ma per tutti è e rimarrà sempre “la Lanterna Verde boriosa e spaccona, con quel ridicolo taglio a scodella”.
Un tizio talmente insopportabile e urticante con gli altri da diventare proprio per questo un idolo dei fan. Un adorabile stronzo, in sintesi? Ecco.
Guy è un personaggio in giro per i fumetti DC sin dal ’68 (quando venne creato da John Broome e Gil Kane sulle pagine di Green Lantern vol. 2 #59), ma venne trasformato completamente negli anni 80 da autori come Steve Englehart, Keith Giffen e J. M. DeMatteis, che gli diedero un ruolo di spicco nella Justice League International proprio differenziandolo il più possibile dalla Lanterna Verde più conosciuta, Hal Jordan.
Giusto per capirci: Guy è così fastidioso che dopo cinque minuti tutti i suoi compagni vorrebbero prenderlo a cazzotti, tranne Batman. Nel senso che Batman non si ferma al vorrebbe: lo fa, stendendolo con un unico, memorabile cartone sul naso (foto in alto, in basso a destra).
Questa rapida ma spero efficace descrizione del personaggio dovrebbe far capire perché si è scelto di dargli quel taglio e perché Fillion sembri un totale pirla con quella parrucca.
La Hawkgirl affidata a Isabela Merced non è semplicemente la controparte femminile dell’Hawkman visto in Black Adam. Hawkgirl è, innanzitutto, un’eroina in giro da molto prima di buona parte dei super-eroi che conoscete, visto che è nata nel 1940. Come quasi tutti gli eroi DC, ha avuto varie incarnazioni. Quale Hawkgirl sarà Merced? Con ogni probabilità l’ultima, Kendra Saunders, un personaggio apparso per la prima volta nei fumetti DC nel ’99.
Una ragazza latina che si suicida, e il cui corpo viene posseduto in quel momento dallo spirito di una lontana parente… che è la Hawkgirl della Golden Age. Se vi sembra complicato, beh, non è tutto: nell’Arrowverso, Hawkgirl è stata interpretata da Ciara Renée, e lì era la reincarnazione di una sacerdotessa egiziana. Kendra è anche uno dei personaggi del cartoon DC Super Hero Girls (che mia figlia adora e che mi ha fatto guadagnare con lei tutta una serie di punti visto che conoscevo già Livewire, Zatanna, Bumblebee, Star Sapphire e tutto il resto dei personaggi. Butto lì il consiglio pro, se volete far appassionare i pargoli alle eroine DC).
Mister Terrific (Edi Gathegi) è un’altra versione moderna di un personaggio omonimo degli anni 40. Michael Holt, questo il suo vero nome, è uno con cui non devi fare a gara praticamente in NIENTE, perché è un campione olimpico, un maestro cintura nera di tutta una serie di arti marziali, e anche uno dei più grandi geni al mondo, con più lauree di Pico De Paperis. Se lo incontra, pure Chuck Norris deve stare MUTO. Con le braccia conserte. In un angolo.
Dopo l’improvvisa morte della moglie, Holt vuole farla finita, ma lo Spettro – un essere sovrannaturale con grandissimi poteri da ficcanaso – gli parla del Mr. Terrific della Golden Age e lo convince a fare l’eroe. Come Mr. Terrific, Holt diventa un membro storico della Justice Society of America. Non ha superpoteri, perché essenzialmente non gli servono: fa tutto con delle sfere intelligenti che ha creato, le Sfere-T, che fanno più cose di un coltellino svizzero nelle mani di MacGyver, e che nel trailer usa come scudo contro i proiettili.
Nonostante non fosse presente nella JSA di Black Adam, lo si è già visto in tutta una serie di opere derivate dai fumetti DC, come Smallville, Justice League Unlimited, Batman: The Brave and the Bold, Arrow…
Quel tizio dalla faccia buffa che intravediamo nel trailer è Metamorpho, alias Rex Mason, eroe in giro dagli anni 60, capace di trasformare il suo corpo in vari composti chimici e già membro in passato, nei fumetti, degli Outsiders, della Justice League e della Justice League Europe. Nel film sarà Anthony Carrigan, che ha interpretato Victor Zsasz nella serie Gotham.
Il robot che Superman piange è Kelex, robot di servizio della casata El proveniente pure lui da Krypton, cui Kal-El/Bruce ha affidato la manutenzione della sua Fortezza della Solitudine. Un altro pezzo del suo passato che se ne va? Eh. È stato creato da John Byrne e Mike Mignola nel 1988.
Resterebbero da snocciolare le varie teorie su quel kaiju sputa fuoco, e ovviamente dovrei parlare anche di Lex, Lois e del mondo di Clark, per più ragioni importante quasi quanto il protagonista; dell’effetto che fa risentire quelle note di John Williams; dell’emozione per un semplice cameo, quando quel cameo è del figlio del mai dimenticato Christopher Reeve, il giornalista della ABC Will Reeve. Ma sono andato lungo di nuovo, nonna. Vorrà dire che del resto parleremo in un altro articolo, nei prossimi giorni.
Ora stacco, ma ricordati la busta a Natale, oh.