SerieTV The Doc(Manhattan) is in
“Ale, ti andrebbe di scrivere un pezzo sui droidi di S…?” “Sì!”, ho risposto, senza lasciar finire la frase a Filippo. Ora, sperando che la domanda non fosse relativa a “droidi di stoffa”, di Stargate, di Sondrio o che so io, parlare dei droidi di Star Wars è una cosa che adoro. Perché questa non è mica quella certa taverna di Mos Eisley in cui i droidi non sono ammessi: qui i droidi li amiamo. Senza di essi, per dirla tutta, Star Wars non esisterebbe nemmeno,visto che Lucas partì dall’idea dei due personaggi umili attraverso cui raccontare la storia, come ne La fortezza nascosta di Kurosawa, con C-3PO e R2-D2 al posto dei contadini Tahei e Matashichi. Il punto, semmai, è che per l’alta commerciabilità di tutto ciò che assume la forma dei modelli più fortunati, da anni si sta cercando un nuovo R2-D2, popolando le storie ambientate nella galassia lontana lontana di droidi dall’aspetto cool, puccettoso o cool-puccettoso (“BB-8, scelgo te!”). Perciò, ecco i miei 10 droidi preferiti di Star Wars, partendo, giusto perché è il più recente, da un certo droide pirata munito di topo oculare.
Dicevamo: l’ultimo arrivato. Il droide di bordo e secondo in comando della Onyx Cinder, prima che questa finisse a fare le sabbiature sul misterioso e pallosissimo pianeta chiamato At Attin, dove la gente vive dietro la Barriera, come solo a Grande Inverno. Bene, a rendere particolare SM-33 è l’atteggiamento burbero e scontroso, unito a un’etica da pirata, un aspetto aggressivo e un topo alieno nella cavità oculare, ché se devi fare il Willy l’Orbo reincarnato in un Goonies dello spazio, che c’è di meglio? Prima che qualcuno fraintenda: i primi tre episodi di Skeleton Crew li ho trovati divertenti, per quello che vogliono raccontare, e soprattutto per il target a cui intendono farlo (leggere “sembra una serie per ragazzi”, di una serie per ragazzi, è uno di quei cortocircuiti figli dell’Internet che non ci meritiamo, io ve lo dico).
La curiosità: il nome, SM-33, è un omaggio a Spugna di Peter Pan (in originale Smee). David Lowery, regista del secondo e del terzo episodio di Skeleton Crew, ha diretto anche Peter Pan & Wendy (2023), in cui Jude Law è Capitan Uncino.
Avventuroso, indipendente, dotato di una buona dose di umorismo e pure un pelo ribelle, visto che non gli hanno mai cancellato del tutto la memoria (così diceva Owen Lars, zio di chi sappiamo e fiero coltivatore di umidità su Tatooine), R2-D2 è il vero eroe di Star Wars, chiaramente. Gli Skywalker possono al massimo accompagnare: non ci fossero state quelle cose perverse chiamate “scalini”, R2-D2 avrebbe guidato personalmente la ribellione. Forse. Droide astromeccanico pronto a seguire in battaglia il suo padrone a bordo di un X-Wing come gli altri R2, R2-D2 si chiama così perché “Ar-too” si legge come Arthur. In italiano qualcuno pensò fosse divertente chiamarlo C1-P8, come il Pinotto di Gianni e Pinotto, “che gran quarantotto” (per pochi). Ma a R2-D2 è capitato di peggio, ovviamente, tipo sciropparsi per decenni quella palla al piede del droide protocollare C-3PO, gran precisino della fungia dello spazio. Chissà quante parolacce, in quei borbottii a mezzo di fischi.
La curiosità: George Lucas amava R2-D2. E lo odiava. Nel senso che il personaggio gli piaceva tanto, ma non sopportava i continui problemi tecnici e malfunzionamenti che creava averlo in scena. E non solo ai tempi della prima trilogia. Il curatore degli effetti speciali Ed Bies ha dichiarato al riguardo: “Arrivati a Episodio I, uno potrebbe pensare che dopo 20 anni quei problemi tecnici fossero finalmente acqua passata, ma R2 continuava a non funzionare anche allora”.
Se di mestiere fai il “droide assassino”, sei un attimo più interessante di un C-3PO qualsiasi. Pure se hai l’aspetto di uno di quei funghi riscaldanti da esterno per i bar. IG-11, alias Eyegee-Eleven, aka Eyegee, era un droide pistolero cazzutissimo, che in The Mandalorian si sacrifica in un atto di eroismo per salvare Grogu. Quella passeggiata nella lava e l’autodistruzione per far saltare in aria, tipo megabotto di Capodanno, un intero plotone di Stormtrooper: e come te le dimentichi? Lasciamo correre che poi IG-11 hanno provato a resuscitarlo, prendendo i pezzi di quella statua eretta in suo onore, non ci sono riusciti ed è diventato un mech per Grogu, IG-12, solo per venire distrutto una seconda volta.
La curiosità: Come saprete, a dare la voce al personaggio, in originale, era il regista Taika Waititi. “Almeno qui non si è trattato di togliere ogni dignità a uno dei personaggi più epici del Marvel Universe, trasformando i film di Thor in un cinepanettone”, diranno i più maligni e rancorosi che ancora ce l’hanno con il neozelandese per questo, tipo me.
Droide che aggira la sua programmazione iniziale per diventare prima un ladro e poi un ambizioso cacciatore di taglie, rivale di Boba Fett nella caccia a Han Solo e al Millennium Falcon per conto di Darth Vader. Gli americani sono sempre impazziti per Boba Fett, ma a me piaceva questo tizio meccanico con la faccia da mostro di un B-movie di fantascienza degli anni 50, assemblato per L’impero colpisce ancora con pezzi avanzati dai costumi di C-3PO.
La curiosità: Ha una faccia da insetto, con gli occhi da mosca, per emulare l’aspetto del popolo di insettoidi che doveva servire, i Gand del pianeta omonimo, come il suo compare Zuckuss.
Droide di sicurezza della serie KX creato per servire l’Impero, il che giustifica il look da villain in total black, ma che finisce per aiutare l’Alleanza ribelle grazie a una riprogrammazione gentilmente offerta da Andor. È uno dei protagonisti di Rogue One, e perciò ha la fortuna di prendere parte a una delle cose più memorabili che la galassia di Star Wars abbia sfornato negli ultimi vent’anni. Cinico e sarcastico, non solo si sacrifica eroicamente per far portare a termine la missione (ricordiamolo: LA missione) ai suoi compagni, ma trova pure il tempo, prima di finire disintegrato, di immaginare un finale felice per Andor, come raccontato nella trasposizione in romanzo del film. Solo perché questo lo rendeva felice.
La curiosità: K-2SO e Cassian Andor avrebbero potuto essere i protagonisti di una serie TV in stile Butch Cassidy and the Sundance Kid. Tony Gilroy, sceneggiatore di Rogue One, non era però convinto della cosa e pensò a una serie solo incentrata sull’umano: Andor. Nella seconda stagione di Andor, a quanto pare, potremmo vedere però l’incontro tra Cassian e K-2SO.
Già che siamo in argomento, tanto affetto anche per un droide che gli Andor li ha serviti per anni. Nonostante il nome da ragazzetto problematico degli anni Duemila e l’aspetto da cassetta delle lettere, B2EMO, o Bee-Two, o solo Bee, il robot di casa per Maarva Andor e suo figlio, è rispettato da tutta la comunità e sa comunicare in quell’episodio di Andor il senso del lutto più di molti attori in carne e ossa.
La curiosità: le scene con B2EMO in Andor sono state tutte realizzate mediante un modello telecomandato. Il cast, a cominciare da Diego Luna, era felicissimo di averlo lì accanto durante le riprese, perché “sembrava vero”.
Il suo design sarà pure super-derivativo (è chiaramente il figlio di WALL-E e Numero 5 di Corto Circuito), ma BD-1 si rivela uno dei droidi più utili di tutta la saga. Quanto meno per chi ha giocato ai videogame Star Wars Jedi: Fallen Order e Star Wars Jedi: Survivor, nei quali il piccolo droide da esplorazione affianca Cal Kestis, ex padawan scampato alla Grande Purga Jedi. BD-1 illumina in questi giochi gli ambienti bui, cura il giocatore, apre le porte, aziona vari macchinari, scansiona gli ambienti, fa un ottimo caffè, stira le camicie, tutto lui deve fare, e che diamine.
La curiosità: BD-1 è così piccolo per evitare che fosse d’intralcio durante il gioco, soprattutto nelle fasi di combattimento. Il fatto che Cal se lo porti dietro come uno zainetto era un omaggio a Luke Skywalker e Yoda ne L’impero colpisce ancora.
In realtà no, BB-8 non mi fa impazzire. Nel senso: è ok, la cosa del droide che gira anziché quello a cui girano funziona, ma sembrava troppo una roba fatta a tavolino per piacere, con tutte le spunte giuste in elenco. Qualcuno dirà “Ma è così che funziona il design dei personaggi, sono tutti studiati a tavolino per piacere!”. Vero. Solo che qualcuno di quei personaggi studiati a tavolino poi fa breccia, ti entra sotto pelle, e che tu lo voglia o meno ti ritrovi pieno di peluche di Grogu. E qualcun altro resta un esercizio di stile, non ti comunica molto, come questo Super Santos meccanico. “Perché allora l’hai messo in lista?”. Perché tanta gente queste liste non le legge davvero, non fino in fondo, e gli basta vedere il nome che cercano per non coprire di insulti chi le ha scritte. A questo punto potrei anche scrivere in effetti qualsiasi cosa. Tipo L’ornitorinco, o platipo, è un mammifero semi-acquatico australiano. Visto?
La curiosità: il nome BB-8 è stato scelto da J.J. Abrams per Star Wars: Il risveglio della Forza per via della forma del droide. “Sembrava un 8, e quindi ho scelto un 8 e due B”.
Altrimenti nota come Vuffi, è la droide pilota di Lando Calrissian nell’oggi praticamente dimenticato Solo: A Star Wars Story. Un film trattato così male soprattutto da chi non immaginava le robe che avrebbero fatto patire in TV al povero Obi Wan. Ma comunque: con quel suo look da metal hero dei tokusatsu giapponesi, e quella testa da robot puliscipavimenti, L3-37 viene a un certo punto distrutta, Lando ne salva il cervello elettronico e la sua memoria viene riversata nel Millennium Falcon, pronta ad accompagnare Han Sol e Chewbecca nelle loro avventure. Ne L’impero colpisce ancora, dopo la battaglia di Hoth, C-3PO dice a Han Solo che non sa dove e quando il Falcon abbia imparato a comunicare, e che lo fa in una lingua strana. Dopo Solo: A Star Wars Story, sappiamo che il motivo era L3-37.
La curiosità: L3-37 è interpretata nel film, attraverso il motion capture, dall’attrice Phoebe Waller-Bridge. Il soprannome Vuffi è invece un omaggio a Vuffi Raa, un droide appartenuto a Lando nel vecchio Universo Espanso di Star Wars (oggi chiamato Star Wars: Legends, e fuori continuity) e vinto dal contrabbandiere in una partita a sabacc. E come ti sbagli.
Un altro droide astromeccanico, stavolta da Star Wars Rebels, di cui “Chopper” è diventato in breve uno dei personaggi più amati. Soprattutto perché è un droide schizzato che nella serie accoppa un sacco di gente senza battere ciglio, battibecca con il resto della ciurma della Spettro, è sostanzialmente una versione di allineamento chaotic good di R2-D2 (ma sul “good” parliamone: si calcola abbia ucciso oltre 4mila nemici, e tanti meme si spingono a definirlo un criminale di guerra). Non poteva essere altrimenti, visto che il personaggio era ispirato ai primi concept art di Ralph McQuarrie per il primo Star Wars e Filoni ne ha voluto fare un agente del chaos.
La curiosità: i versi di Chopper sono doppiati dallo stesso Dave Filoni. Sono volutamente incomprensibili, anche se gli sceneggiatori scrivevano ogni volta per il droide delle frasi vere.
Ora, siccome un po’ mi dispiace di aver lasciato fuori quel rompiballe di C-3PO, perché comunque gli voglio bene, di quel bene che puoi volere a un giocattolo a pile solo se lo tieni spento, chiudiamo con una sua versione più interessante. 0-0-0, o Triplo Zero, o Trip, forma una coppia di droidi assassini con BT-1. Esatto, sono le versioni malvagie di C-3PO e R2-D2, in pratica, apparse in vari fumetti Marvel di Star Wars dedicati a Darth Vader e alla Dottoressa Aphra.
La curiosità: le dita di 0-0-0 sono un super-coltellino svizzero dai mille usi. Ma visto che R2 dev’essere sempre il boss, la sua versione villain, BT-1, è armata di lanciafiamme, lanciamissili, blaster e sega elettrica. E War Machine degli Avengers muto, a braccia conserte.