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Mufasa: Il regista Barry Jenkins afferma “la CGI non fa per me”

Pubblicato il 06 dicembre 2024 di Alessia Murri

Mufasa, in uscita il 19 dicembre nelle sale italiane, è il seguito del live action del Re Leone, uscito nel 2019, nuovo adattamento cinematografico dello storico cartone Disney del 1994.

Come per il primo film, anche Mufasa è realizzato completamente in CGI, tecnologia che non sembra essere la preferita del regista, Barry Jenkins. 

“Quando ho accettato questo lavoro, l’idea generale di tutti era ‘Cosa ne sa Barry Jenkins di effetti visivi? Perché diavolo dovrebbe fare questo film?'” ha ricordato Jenkins, regista di Moonlight. Sapeva anche che la gente si sarebbe chiesta: “Perché dovrebbe fare  Il Re Leone ?” e ammette di esserselo chiesto anche da solo. 

Nel corso dell’intervista, Jenkins racconta di aver pensato di accettare il lavoro come sfida a se stesso e come punto fisso per poter rimanere tre anni, questo il tempo richiesto dal contratto, nella stessa città della moglie. Ma ammette anche di aver pensato di rifiutare senza neanche leggere il copione, cosa che poi è stata la moglie a convincerlo a fare.

“Mi sono girato verso Luli e le ho detto ‘Santo cielo, è davvero bello!'”

Portare la sceneggiatura in vita digitale, in ogni caso, non è stato affatto facile, la CGI non ha richiesto set o costumi:

“Non è roba mia. Voglio tornare a lavorare con qualcosa di fisico, qualcosa che sia lì. Come possono queste persone, questa luce, questo ambiente, unirsi per creare un’immagine che si muove, che è bella, che crea un testo che è abbastanza profondo, abbastanza denso, abbastanza ricco da parlare a qualcuno? Non è il mio mondo”

Fonte: The Hollywood Reporter