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Lucca 2024: Conferenza e intervista a Shun Saeki e Yuto Tsukuda gli autori di Food Wars!: Shokugeki no Soma

Pubblicato il 23 dicembre 2024 di Marlen Vazzoler

Nel 2012 sulle pagine della rivista Weekly Shonen Jump è stato lanciato il manga Shokugeki no Soma scritto da Yūto Tsukuda e disegnato da Shun Saeki, a cui ha collaborato anche la chef Yuki Morisaki.

Il protagonista del manga è Soma Yukihira un ragazzo con un sogno molto semplice: diventare uno chef nel ristorante di suo padre e riuscire a superare le tecniche culinarie del genitore.
Quando però Soma termina la scuola media, suo padre, Jouichirou Yukihira, chiude il ristorante per andare a lavorare all’estero. Nonostante lo sconcerto del ragazzo, il suo spirito combattivo ritrova forza quando suo padre lo sfida a iscriversi in una prestigiosa scuola di cucina in cui solo il 10% degli studenti riesce a ottenere il diploma.

L’opera è stata conclusa nel giugno del 2019, ma è continuata per tre capitoli sulle pagine di Jump Giga con il titolo Shokugeki no Soma: Le dessert. In Italia i trentasei volumi del manga sono pubblicati da Planet Manga.

I due autori, ospiti di Lucca Comics & Games, hanno condiviso alcune curiosità sull’opera e la sua realizzazione, di seguito potete leggere il resoconto della conferenza stampa a cui abbiamo partecipato e la nostra intervista.

La conferenza stampa

Moderatore: Loro sono qui da alcuni giorni, la cucina italiana e quella toscana sarebbero adatte per delle sfide nel vostro manga?

Tsukuda: Quando ci sarà una versione con la cucina italiana, abbiamo raccolto una documentazione dettagliata quindi non ci saranno problemi.

Saeki Non c’è problema, ci siamo documentati

Traduttrice: Avete fatto tante foto?

Saeki Si, molte.

In Food Wars il cibo si accosta alla sensualità dei personaggi e molte volte i piatti corrispondono proprio a quella sensualità che poi viene fuori quando i personaggi li assaggiano. Mi chiedevo da dove era nata proprio questa scelta di mettere insieme questa sensualità con il cibo.

Saeki Quando ero agli inizi, mi è stato chiesto di fare una commedia romantica e una delle idee che avevo avuto era di una ragazza che reagisce in modo sexy mentre mangia, e il mio editore aveva pensato che fosse una grande idea.

Ma non riuscivo a farlo da solo così ho chiesto a Tsukuda sensei di occuparsi della sceneggiatura.

Sensei, ci potreste raccontare i manga che vi hanno formato quando eravate giovani? Quali manga vi hanno fatto pensare, voglio diventare un mangaka?

Tsukuda Amavo leggere manga sin da quando ero un bambino ma non ho mai pensato di diventare un professionista fino alle scuole medie. La prima volta che ho pensato di vole disegnare, è stata quando ho letto un manga sul basket, I’ll di Asada Hiroyuki che ha disegnato prima di Letter Bee.

Poi quando sono diventato professionista, il mio editor ha detto che ero portato alla narrazione, e mi ha consigliato di diventare uno sceneggiatore. Ed eccomi qui.

Saeki Anche io leggevo manga ma non ho deciso di diventare mangaka per questo motivo. Quando ero alle elementari leggevo molti manga, e mi piaceva disegnare. Nella mia classe c’era un bambino che disegnava molto bene. Spesso paragonavamo le nostre opere per vedere chi dei due fosse il migliore a disegnare. Poi un giorno questo bambino mi disse che in futuro voleva diventare mangaka. Allora gli ho risposto anche io sarò mangaka. Questo è il motivo che mi ha spinto a diventare un mangaka.

Prima di diventare mangaka ho pensato come tanti altri, forse sarei diventato un impiegato. Quando ero uno studente universitario la mattina non riuscivo ad alzarmi, quindi sono arrivato in ritardo tantissime volte e così ho capito che fare l’impiegato non era per me. Così sono diventato un mangaka.

Screenweek: Volevo parlare dei fratelli Aldini. Volevo sapere come mai avete scelto la mezzaluna come strumento che identifica questi due fratelli e che poi ha un’importanza particolare nel corso del manga, quindi anche nelle battaglie che vengono fatte tra gli studenti.

Tsukuda L’idea iniziale non era di utilizzare una Mezzaluna, ma è stata la prima ispirazione per gli chef gemelli. Stavo pensando come avrei potuto esprimere il legame tra loro due, quale oggetto posso usare? Mentre stavo cercando un’idea, ho aperto una rivista di alta cucina e li ho trovato una mezzaluna.

La mezzaluna è originariamente usata da una persona, ma quando ho visto i due manici, ho avuto un’illuminazione sul suo passaggio, da un fratello all’altro senza guardarsi. Quando ho chiesto e Saeki-sensei di disegnare Takumi in osa con la sua mezzaluna, era così figo, ho deciso di usarla sempre.

Screenweek: Per le ricette la scelta è sempre caduta sullo chef che li aiutava? O anche hanno proposto delle idee?

Tsukuda Agli inizi pensavamo di poterlo fare noi. Avevo pensato io alle ricette, ad esempio nel primo episodio ho pensato a un roast beef fatto con le patate che assorbono il grasso della pancetta, ma era basato su un’intuizione. Siccome non so cucinare, non ero sicuro che avrebbe funzionato come ricetta.

Dopo aver completato questo primo episodio siamo andati in un ristorante italiano, con un cuoco giapponese che cucinava italiano. Lì ho visto che ha cucinato le melanzane con il grasso della pancetta. Ero rimasto molto colpito dal piatto e quindi ho pensato che non era una cattiva idea.

L’idea di Food Wars come serie, come è nata? Perché il titolo Shokugeki no Soma è letteralmente La sfida culinaria di Soma, quindi è una competizione dall’inizio alla fine. Più di trenta volumi di gare. E quindi l’idea di basare un’intera storia anche di ragazzi che si affrontano all’ultimo piatto, mi è venuta un po’ spontanea anche perché comunque anche in Italia ci sono delle sfide culinarie. Mi viene da pensare a MasterChef e magari anche in Giappone ci sono delle trasmissioni televisive in cui i concorrenti si sfidano a cucinare insomma. E un’altra domanda sempre per quanto riguarda i ragazzi nel mondo del cibo, se ci sono delle scuole specializzate per imparare a cucinare come per esempio in Italia c’è la scuola alberghiera?

Tsukuda In Giappone c’era una trasmissione intitolata Ryōri no Tetsujin (Iron Chef). Non so se è vero o meno ma mi è stato detto che l’idea alla base di questa trasmissione c’era l’idea di fare delle gare di cucina come se fosse uno shonen manga. Ma che io sappia nessuno l’ha confermato.

All’epoca c’erano i manga Mister Ajikko e Hōchōnin Ajihei che parlavano di cucina quindi penso che chi ha ideato questa trasmissione, Iron Chef, forse li aveva letti.

C’è una scuola di cucina molto famosa in Giappone, Hattori Gakuen [Hattori Nutrition College si trova a Yoyogi, Shibuya, Tokyo. Il preside Yukio Hattori, ha partecipato a Iron Chef come commentatore culinario, ndr.]. Ho sentito dire che l’insegnamento è molto rigoroso, anche se non ai livelli dello Tōtsuki. Ho anche sentito dire che la scuola giapponese del Cordon Bleu è piuttosto severa.
Comunque non esiste una scuola come la Tōtsuki Saryō Ryōri Gakuen dove chi cucina male viene espulso.

Due domande: Com’è cambiato il design dei personaggi dalla prima stesura alla versione definitiva? E perché hanno deciso di fare quei cambiamenti? E poi mi chiedevo quanto ha influito nella scelta dei piatti la cura giapponese che c’è nell’estetica della presentazione che è una parte integrante del cibo e della cultura del cibo in Giappone, nel scegliere i vari piatti che vengono rappresentati nel manga.

Saeki Decidevamo cosa fare nelle riunioni con l’editor, ma trattandosi di una pubblicazione a puntate, avevamo cominciato ad avere paura di ripetere le stesse cose. Così ho deciso di provare qualcosa di nuovo, che potrebbe esser risultato in un cambiamento nello stile.

Quindi non soltanto una bellezza estetica. Ovviamente sono un disegnatore, quindi dopo aver deciso la ricetta, cercherò di fare qualcosa che sia bella esteticamente. Ma la mia scelta non nasce da qui perché qualcosa di bello non è necessariamente interessante. Quindi è importante come e perché scegliere una ricetta e i suoi ingredienti.

Tsukuda il primo editor ci diceva spessissimo che la maggior parte dei lettori sono dei ragazzi, a cui piace molto la carne. Quindi per i lettori adulti forse possiamo parlare di estetica, però i lettori principali non la capiscono.

Quindi abbiamo cercato di fare dei piatti che invoglino i bambini a mangiarli.

Moderatore Mi permette un attimo di collegarmi con la domanda? Probabilmente questo fumetto in Italia ne saremmo usciti devastati, perché saremmo diventati tutti grassissimi ad assaggiare le ricette. Ero curioso in merito alla scelta delle ricette, quante ne hanno effettivamente provate o assaggiate? E quale gli è piaciuta di più?

Tsukuda Qualche volta le abbiamo provate perché ogni tanto siamo andati nello studio del chef che ha collaborato come consulente Yuki Morisaki, e ci ha cucinato dei piatti.

Saeki Lavoravo in un team e a turno uno degli assistenti che si occupava dei pasti cucinava una ricetta del manga, per questo ho provato qualche volta delle ricette.

La mia domanda è soprattutto per il sensei Saeki dal punto di vista grafico. Ha detto che leggeva fumetti ma non aveva pensato di fare il disegnatore fin quando non arrivò a scuola. Quando acquisisce questa consapevolezza, in che modo ci arriva e poi gradualmente qual è il suo percorso che l’ha portato a diventare disegnatore a che autori si è infilato.

Saeki All’università facevo doujinshi, ma non bastavano per guadagnarmi da vivere. C’era un mangaka che mi piaceva tantissimo Tadahiro Miura, sono andato a chiederli se potevo lavorare come suo assistente, perché volevo imparare a disegnare come lui. Miura sensei mi ha insegnato, molto severamente, come disegnare in digitale. Questa esperienza è stata il mio tesoro, mi ha fatto crescere e mi ha permesso di reggere le pubblicazioni settimanali.

Screenweek: Parlavamo prima di carne, quindi ho pensato subito al personaggio di Nikumi che è una grande appassionata di carne. Volevo chiedere sia a livello caratteriale che di design, come è nato il personaggio.

Tsukuda Sono partito dall’idea di un appassionato di carne, che si ricollega a quello di cui parlavo prima, e ho pensato che la carne sarebbe stata qualcosa di simile alla carne di manzo invecchiata proveniente dagli Stati Uniti, così mi è venuta in mente l’immagine di una bionda con un bel corpo e un coltello da macellaio.

La mia sfera di lavoro si è conclusa lì e il resto del design è stato realizzato da Saeki sensei.

Saeki Il design non è stato tanto fatto da me ma dall’editor dell’epoca Nakaji che era molto esigente per quel che concerne le sue preferenze, e si è visto nel risultato finale.

Per questo motivo, ogni volta che disegnavo Nikumi, ho dovuto apportare molti ritocchi. Ha insistito molto, ne era ossessionato: non deve essere così, per favore fai così.

Tsukuda Dato che Saeki sensei è molto bravo nel creare i design dei personaggi, prendiamo quello di Yukihira Soma, è stato deciso al primo colpo.

Per il design di Nikumi senza di me, l’editor e Saeki-sensei ingaggiavano in delle battaglie.

Diceva con questa voce: Questa posizione del naso, non è un po’ strana?

Questo editor amava tantissimo Nikumi, quindi si fissava su ogni dettaglio.

Sensei, se voi due foste dei personaggi di Food Wars, che tipo di chef sareste? E quale sarebbe il vostro piatto forte?

Saeki Subaru Mimasaka, perché riuscirò subito a copiare. È fantastico perché posso prepararlo e mangiarlo quando voglio.

Tsukuda Yoshino Yuki perché crescendo mi piaceva mi sono appassionato alla selvaggina, diventando lei posso mangiarla. Buona

Due domande veloci. Qual è il personaggio a cui sono rimasti più affezionati di Food Wars, una volta finita la serie? E poi una curiosità personale. Perché Isami Aldini hanno deciso di farlo in due modi? Bellissimo e grasso.

Tsukuda Mi piace avere empatia per chi è sfortunato, quindi Tadokoro Megumi.

Saeki Maschile mi piace Mimasaka, femminile è Rindou.

Tsukuda Questa idea è nata perché dovevo pensare ogni settimana a come sorprendere i lettori. Quindi abbiamo pensato se questo personaggio diventa un figo, sarebbe stato interessante. Ne ho discusso con l’editor e siamo giunti a questa idea che dimagrendo diventava bello.
Penso che una rappresentazione intelligente dei fratelli Aldini avrebbe reso un episodio con il fratello più serio. Se in quel momento fosse stato un po’ più grasso e più simile a un orso, non ci sarebbe stata la stessa tensione, quindi è andato bene.

Spesso lo facevamo dimagrire perché volevamo far divertire il lettore.

In Food Wars il cast dei personaggi è veramente variegato. Quanto è stato difficile gestire ogni personaggio e renderlo differente tra loro?

Tsukuda Questa è la mia specialità, quando creo i personaggi, riesco a fare molto facilmente delle caratterizzazioni profonde. Quando penso a un personaggio, so già come parlerà, come reagirà, mi viene molto facilmente quindi per me non è problematico.

Qualche volta nasce prima il design del personaggio per opera di Saeki-sensei. Quando vedo queste immagini penso: come faccio a farlo funzionare per farlo diventare interessante?

Ad esempio nel caso di Alice è nato prima il design di Saeki sensei. Ha immaginato questa ragazza molto carina che mentre sta per andarsene e saluta, va a sbattere contro qualcuno, forse è interessante.

Screenweek: In Food Wars c’e un prima e dopo Asami. Asami ha cambiato completamente lo status quo del manga. Quindi volevo chiedervi se potevate entrambi parlarci di questo personaggio così importante.

Tsukuda Fino al volume 16 Yukihira Soma è abbastanza cresciuto, chi non è cresciuto ancora è Erina. Quindi ho introdotto Asami perché penso che Erina avesse bisogno di una figura paterna che la aiutasse a crescere un po’.

Riagganciandomi alla sua domanda, Erina è il mio personaggio preferito. Volevo sapere come è nata questa eroina, dato che è la protagonista femminile che si alterna a Soma.

Tsukuda La maggior parte dei lettori giapponesi sono persone ordinarie come Soma, quindi molti lettori con un personaggio come Erina dell’alta società, proveranno un po’ di antipatia. Ho creato questo personaggio per avere questo gap.
Molti giapponesi forse non hanno mai mangiato cibo gourmet, è molto diversa dalla maggior parte dei lettori.

A livello estetico, invece?

Saeki Ha un acconciatura un po’ eccentrica, volevo che avesse un qualcosa di originale, e questo è il risultato del mio approccio per tentativi.

Tsukuda Inizialmente Saeki sensei mi ha dato sette Erina, di queste me ne piacevano cinque. Il motivo di questa scelta deriva dal fatto che quando indossa il cappello da chef, i capelli non si vedono più.
Invece nel caso di queste cinque, sotto il cappello da chef c’erano delle acconciature strane e quindi era molto originale.

Moderatore. Una curiosità. Alcuni anni fa è venuto a ospite Araki, l’autore de Le bizzarre avventure di Jojo, e fu un incontro molto particolare perché Araki invece di parlare di Jojo, Araki chiedeva al pubblico delle ricette di cibo da fare lui in Giappone. Sono curioso se loro hanno delle domande, invertiamo un attimo, hanno una domanda culinaria per il pubblico italiano?

Tsukuda Io non conosco molto bene il vino, quando vado in ristorante come posso chiedere al cameriere, se mi può portare un vino buono?

Giornalista: Due trucchi: il colore del vino: carne rosso, pesce bianco. Sempre chiedere il vino della regione in cui vi trovate. Se siete in Toscana chiedete il Chianti.

Intervista

Traduzione: Edoardo Serino

Ho letto che l’idea iniziale per Food Wars! Shoukugeki no Soma è venuta a Saeki-sensei: una ragazza che mangia del buon cibo e va in estasi. Come siete partiti da questa idea, al one shot pubblicato nel 2012 su Jump Next!?

Tsukuda Allora come già abbiamo detto durante la conferenza è stata un’idea del maestro Saeki che aveva un buon rapporto con il primo editor, il signor Nakaji che l’ha ritenuta molto interessante e l’ha elogiata. Con il maestro Saeki hanno concepito insieme il manga.

Tutto questo è scaturito anche grazie al successo di un altro manga che si intitola Hana no Zubora-Meshi dove la protagonista è una ragazza po’ sexy e quindi prendendo spunto da questo titolo abbiamo pensato che un manga come Food Wars avrebbe potuto avere successo.

Domanda a Saeki: Come ha concepito le reazioni ai piatti? Alcune omaggiano serie famose come JoJo e Sailor Moon/Precure. Vi ricordate qual è la vostra preferita?

Saeki A volte le ho pensate io queste reazioni però molto spesso le abbiamo comunque concepite in tre. Noi due parlavamo con l’editor dell’idea che Tsukuda aveva avuto perla storia, poi pensavamo tutti e tre alle reazioni ai piatti, e quale sarebbe stata la reazione più interessante.

Tsukuda Ci sono anche degli omaggi a queste serie, soprattutto di Jojo, di cui sono un grande fan. Per quanto riguarda le Precure, ho disegnato Dojima che si trasforma come le Precure sul nemu (lo storyboard, ndr.).

E Saeki-sensei ha detto, no facciamone ancora, non fermiamoci solo a Dojima, facciamo anche gli altri personaggi.

Saeki Amavo guardare le scene di trasformazione di Sailor Moon e pensavo che sarebbe stato più simile a Sailor Moon se ci fossero state più persone coinvolte.

Tsukuda La mia reazione preferita è stata la battaglia contro Mimasaka, Yukihee Land! Ci siamo divertiti durante la fase di storyboard perchè il maestro Saeki diceva no, dobbiamo fare così, così, così.

Domanda a Saeki: Il disegno dei piatti e della loro preparazione, quanta ricerca c’è dietro? Ha mai provato a cucinare dei piatti?

In pratica, ogni volta che gli ingredienti cambiavano, c’era un metodo di cottura diverso, ovviamente… quindi ogni volta mi mettevo alla ricerca di informazioni, leggendo libri o guardando delle foto.

Io ho provato a cucinare, soprattutto all’inizio della serializzazione. Tra gli assistenti dello studio ce ne è uno che prepara il cibo per tutti. Di solito si basava sulle ricette che vengono pubblicate nel manga.
Quando abbiamo fatto il one shot siamo andati tutti a casa tua a cucinare i piatti che sono usciti nella storia.

Fin dalle prime battute la serie si distingue come un battle shonen, dove al posto di picchiarsi si sfidano a colpi di ricette. Ma con l’introduzione di Azami viene introdotto un vero e proprio villain, che vuole distruggere lo status quo. Quando avete introdotto il suo personaggio, fino a che punto avete pianificato la storia?

Tsukuda Il personaggio è stato introdotto soprattutto per la crescita di Erina perché comunque in quel punto della storia Erina non era ancora matura caratterialmente. Non aveva ancora avuto l’opportunità di parlare con i suoi genitori. Soma era già abbastanza maturo fino a quel punto, quindi toccava a Erina.

La serie si è conclusa il 17 giugno 2019 sul jump ma la storia è poi continuata sul Jump GIGA con tre capitoli in Shokugeki no Soma -Le dessert-, poco dopo. Quale dei due finali preferite e perché?

Tsukuda Non sono sicuro di quello che penso dell’ultimo episodio. Secondo me il finale che abbiamo pubblicato sulla rivista era perfetto e che sia molto comune in questo tipo di opere. E non puoi fare a meno di chiederti cosa accadrà dopo.

Saiba Asahi e Joichiro Yukihira hanno un ultimo scambio di battute e credo che questo l’abbia salvato. Ho pensato che senza Le dessert, Asahi non si sarebbe salvato completamente, quindi grazie a Le dessert Asahi si è salvato e tutti i personaggi sono felici.

Domanda a Tsukuda: Ho letto che voleva concludere la serie con il matrimonio di Soma ed Erina, ma così non è stato. Qual era il suo piano originale?

Quando stavo scrivendo il primo episodio, stavo discutendo con il mio primo editor sulla possibilità che si trattasse di un’epica storia d’amore tra Soma ed Erina.

Man mano che la storia procedeva Yukihira Soma, Nakiri Erina, Tadokoro Megumi e altri personaggi hanno cominciato a fare quello che volevano e non riuscivo a controllarli, e alla fine ho continuato a interagire con loro, chiedendomi cosa avrebbero fatto Soma ed Erina. Eccome come è andata.

I gemelli Aldini, potete parlarci della loro creazione e sviluppo?

Tsukuda Quando ho iniziato, la mia idea per i gemelli era di farli come Nappa e di Vegeta di Dragon Ball, con Nappa quello più grande e apparentemente più forte e Vegeta il più piccolo ma molto più potente.

Nappa mette in risalto la forza di Vegeta, quindi ho fatto la stessa cosa con Isami, sotto consiglio dell’editor.

Takumi era diventato comunque un personaggio molto carino, quindi abbiamo modificato il loro rapporto e sono diventati dei fratelli con un forte legame.

Mi chiedevo se erano presenti alla prima alla cerimonia d’ingresso?

Saeki Si, c’erano.

Per i nuovi studenti dell’Accademia avevo dovuto disegnare un po’ di personaggi, e ne ho disegnati due, uno diciamo più figo, uno un po’ meno figo, e quelli erano i gemelli Aldini.

Quando ho disegnato questi due personaggi non sapevano ancora chi sarebbero stati, poi lo abbiamo stabilito successivamente.

Domanda a Saeki: I Noir sotto il comando di Asahi, si distinguono sia per la rappresentazione grafica sia per il metodo di cottura over the top. Come ha ideato il loro look e attrezzature?

Per quanto riguarda il design, Tsukuda sensei ha dato delle basi per i personaggi, che io ho sviluppato con la mia immaginazione e creatività.

Per quanto riguarda le attrezzature da cucina, sono completamente inventate.

Domanda a Tsukuda: Il personaggio di Soma viene introdotto come un antagonista alla Tōtsuki, grazie al suo famoso discorso “Mi chiamo Yukihira Soma e onestamente ritengo questa scuola niente più che un trampolino di lancio… dal momento che ora sono qui conquisterò la vetta”. Come è nata questa scelta?

Questa è una bella domanda, perché è quello che dice il rettore dell’Università delle arti di Tokyo (Tōkyō Geijutsu Daigaku, l’unica università nazionale di educazione artistica e musicale del Giappone, ndr.) durante la cerimonia d’ingresso.

In questo discorso ha detto che la scuola produce un genio ogni dieci anni, e tutti gli altri non sono nulla. Ho pensato che fosse una buona idea usare quel discorso perché ha un forte impatto. Mentre Soma ha replicato dicendo: ‘Conquisterò la vetta’.