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Asterix non è, con il fido compare Obelix e il resto degli irriducibili galli di un certo villaggio dell’Armorica, solo il protagonista di un fumetto capace di vendere oltre 400 milioni di copie. Dall’ottobre del 1959, quando iniziò la pubblicazione sulla rivista Pilote della sua prima avventura, a oggi, Asterix ha dato il suo nome al primo satellite francese, è apparso su gadget e merchandising di ogni tipo, ha visto le sue avventure venire pubblicate in 120 lingue diverse, compreso il latino. Ed è stato protagonista di quasi una ventina fra film e serie TV, tanto animati quanto in live action. Cogliamo l’occasione del teaser pubblicato ieri da Netflix della serie Asterix & Oblix: Il duello dei capi per passare in rassegna questi oltre sessant’anni di avventure all’insegna del motto S.P.Q.R., “sono pazzi questi romani”…
La primissima trasposizione su pellicola del mondo di Asterix è un film per la TV in bianco e nero uscito nel ’67, Deux Romains en Gaule (“due romani in Gallia”), liberamente tratto dalle prime avventure del piccolo gallo. La particolarità è che vi appaiono i suoi due creatori, René Goscinny e Albert Uderzo: sono, rispettivamente, l’oste nella foto a sinistra e l’uomo in quella a destra che disegna con il gesso una figura di Asterix.
Alla fine di quello stesso anno, il 1967, arriva anche il primo film d’animazione, Asterix il gallico (Astérix le Gaulois), diretto da Ray Goossens. Basato sul libro omonimo, il primo degli oltre quaranta volumi a fumetti di Asterix, Asterix il gallico era destinato alla TV, ma divenne un film per il cinema… e venne messo in cantiere dall’editore della rivista Pilote, Georges Dargaud, senza coinvolgere René Goscinny e Albert Uderzo. Ai due, che lo scoprirono a film fatto, il risultato non piacque: bloccarono la trasposizione già in cantiere del secondo libro, Asterix e il falcetto d’oro, e ottennero di essere consultati per tutte le pellicole animate successive.
E l’intervento dei due autori si vede, perché il secondo film della serie, tratto dal sesto libro di Asterix, Asterix e Cleopatra (Astérix et Cléopâtre), è un film decisamente migliore rispetto all’esperimento precedente, anche se messo su a tempo di record per non saltare le vacanze di Natale del ’68. Prima apparizione sul grande schermo per il cagnolino Idefix, chiamato Ercolino nella versione italiana. Altrove il suo nome diventerà da noi “Ideafix”.
Passano otto anni, e il capitolo successivo della saga è anche il primo a esser basato su una storia originale: Le 12 fatiche di Asterix (Les douze travaux d’Astérix) è una delle avventure più celebri di Asterix e Obelix, per tanti anni tra i film immancabili nelle rassegne di lungometraggi animati mandati in TV da noi nel periodo natalizio. Per tanti ex bambini degli anni 80 e 90, le prove affrontate dai due galli sotto gli occhi dell’impassibile Caius Pupus sono una delle prime cose che vengono in mente pensando ad Asterix.
È anche l’ultimo film uscito prima della morte del co-creatore del personaggio, René Goscinny, portato via da un infarto, a soli 51 anni, nel novembre del 1977.
Saltiamo in avanti fino al 1985. Asterix contro Cesare (Astérix et la surprise de César), diretto da Gaëtan e Paul Brizzi, è il primo della serie realizzato da Gaumont. La storia è una fusione delle trame degli albi Asterix gladiatore (1964) e Asterix legionario (1967). Nella versione italiana, oltre all’ampio uso di dialetti (romanesco e non solo), si segnala un altro cambio di nome per Idefix (ora Ideafix) e dei doppiatori. La voce di Asterix è nei primi due film di Oreste Lionello, ne le 12 fatiche di Gianni Giuliano, qui di Willy Moser, affiancato da Giorgio Locuratolo per Obelix.
L’anno dopo è la volta di Asterix e la pozione magica (Astérix chez les Bretons), diretto da Pino van Lamsweerde e tratto dal volume Asterix e i Britanni (1966). A fine film, i galli del villaggio riescono a sconfiggere i soliti romani con una pozione improvvisata da Asterix, e Panoramix svela che era… solo del semplice tè.
L’ultimo film di Asterix degli anni 80 è Asterix e la grande guerra (Astérix et le coup du menhir), diretto da Philippe Grimond e basato sugli albi Asterix e il duello dei capi (1966) e Asterix e l’indovino (1972). È una delle tante avventure in cui il villaggio di irriducibili si fa abbindolare da un nuovo arrivato, l’indovino Prolix , e Asterix sembra l’unico a non bersi quello che dice questo tizio dall’aria sinistra.
Asterix conquista l’America (Asterix Conquers America), regia di Gerhard Hahn, è liberamente tratto da Asterix in America (1975) ed è il primo film della serie a non esser prodotto in Francia (se ne occupò uno studio tedesco) e a venir realizzato direttamente in inglese. Fu realizzato principalmente per il mercato home video. Il doppiaggio italiano venne diretto dal grande Tonino Accolla, che in questa occasione diede anche la sua voce ad Asterix.
Scivoliamo fino al 1999, quando Claude Zidi dirige il primo film live action, Asterix & Obelix contro Cesare (Astérix & Obélix contre César). Fa discutere, ai tempi, il budget importante investito, che rende questa pellicola la produzione francese più costosa mai realizzata fino ad allora. I ruoli di Asterix e Obelix vengono affidati a Christian Clavier e Gérard Depardieu, attore quest’ultimo molto amato da Uderzo, mentre Detritus è il nostro Roberto Benigni, Gottfried John di Goldeneye è Cesare e Falbalà è Laetitia Casta. In soli cinque giorni, vende in Francia più di due milioni di biglietti.
Il grande successo del primo live action fa sì che se ne metta subito in produzione un seguito. Asterix & Obelix – Missione Cleopatra (Astérix & Obélix: Mission Cléopâtre) arriva in sala nel 2002, lo dirige Alain Chabat – che nel film è anche il nuovo Cesare – e la Cleopatra del titolo è Monica Bellucci. Bissa il boom del primo film, diventando il più grande successo in Francia dai tempi di Tre uomini in fuga (La Grande vadrouille) del ’66!
La serie di pellicole animate, intanto, prosegue nel 2006 con Asterix e i vichinghi (Astérix et les Vikings), coproduzione franco-danese la cui regia viene affidata a Stefan Fjeldmark e Jesper Møller. Si tratta di un adattamento del libro Asterix e i Normanni (1966). Asterix e Obelix hanno stavolta le voci in italiano di Marco Mete e Pino Insegno, e nel cast di doppiatori c’è anche Martina Stella. Il bardo stonato Assurancetourix, qui chiamato per errore Cacofonix come nella versione inglese, ha la voce di Tonino Accolla.
Nel 2008, per sfruttare il traino dei giochi olimpici di Pechino, esce la terza pellicola dal vivo, Asterix alle Olimpiadi (Astérix aux Jeux Olympiques, regia di Frédéric Forestier e Thomas Langmann). Accanto a Depardieu ci sono un nuovo Asterix, Clovis Cornillac, e un altro Giulio Cesare di tutto rispetto, Alain Delon. Costato anche questo uno sproposito, andò bene al botteghino in diversi paesi d’Europa, nonostante l’accoglienza tutt’altro che calorosa della critica.
Quattro anni dopo tocca quindi ad Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà (Astérix et Obélix: Au service de Sa Majesté, di Laurent Tirard), che segue la perniciosa moda del 3D rilanciata da Avatar e presenta l’ennesimo Asterix in carne, ossa e baffi finti, Édouard Baer, in un cast che vanta anche la presenza di Catherine Deneuve. Stavolta, però, gli incassi sono magri e non riescono a coprire il budget investito.
I tempi sono intanto maturi perché anche la saga animata di Asterix sposi la grafica in CGI. Il salto avviene con Asterix e il regno degli dei (Astérix: Le Domaine des dieux), diretto da Louis Clichy. È l’ultimo film in cui Asterix ha in originale la voce di Roger Carel, suo doppiatore sin dal primo film, oltre che voce francese di C-3PO e di tanti altri personaggi celebri. Gli incassi premiano il film, che pochi anni dopo viene seguito da…
Asterix e il segreto della pozione magica (Astérix: Le Secret de la Potion Magique, regia di Alexandre Astier e Louis Clichy) è il secondo film in CGI, e al momento l’ultima pellicola animata uscita. È anche l’ultimo film prima della scomparsa di Albert Uderzo, che ci ha lasciato nel 2020. Figlio di immigrati italiani e gigante del fumetto mondiale, Uderzo ha portato avanti la serie a fumetti di Asterix, dopo la prematura scomparsa del collega Goscinny, dal 1980 fino al 2009.
E siamo praticamente ai giorni nostri. Nel 2023 esce Asterix & Obelix – Il regno di mezzo (Astérix et Obélix: l’Empire du Milieu), di Guillaume Canet. Asterix e Obelix sono lo stesso Guillaume Canet e Gilles Lellouche, Vincent Cassel fa Giulio Cesare e Marion Cotillard è Cleopatra. Il nuovo cast è frutto del volere di Anne Goscinny, figlia di René, che ha chiesto uno “svecchiamento” degl interpreti per ridare vivacità alla serie, che sembrava aver perso il proprio smalto. Il Covid rese impossibili le riprese in Cina, e il film venne girato in Francia e Marocco. Apprezzamento modesto da parte di pubblico e critica.
La prima serie TV tratta dalle avventure di Asterix è tutta per il cagnolino Idefix, protagonista dello show animato Idefix e gli Irriducibili (Idéfix et les Irréductibles). Si tratta di un prequel, perché racconta le avventure di Idefix a Lutezia nel 52 a.C., prima cioè che il cagnetto incontrasse Asterix e Obelix nella storia a fumetti Asterix e il Giro di Gallia (1965). Da noi è stata trasmessa su Rai Yoyo da fine 2022.
Il futuro, invece, ha in cantiere per Asterix la serie animata di Netflix Asterix & Obelix: Il duello dei capi, in arrivo nel 2025 e tratta dalla settima storia di Asterix, Asterix e il duello dei capi.
Per il 2026, invece, è previsto Asterix e il Regno di Nubia, terzo film in CGI dopo Asterix e il regno degli dei e Asterix e il segreto della pozione magica, scritto da Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte (Il conte di Montecristo, 2024).
Una galoppata lunga più di sessant’anni, che meriterebbe una canzone epica del bardo Assurancetourix: slegate quel poveraccio dall’albero, per piacere.