Nel corso della 52a edizione del Festival International de la Bande Dessinnéè d’Angoulême si potranno visitare tre mostre in cui l’occidente è rivisitato da tre autori orientali. Stiamo parlando delle mostre dedicate ai manga di Vinland Saga di Makoto Yukimura pubblicato da Editions Kana e in Italia da Star Comics, Atelier of Witch Hat di Kamome Shirahama pubblicato da Pika Editions e in Italia da Planet Manga e infine Gou Tanabe x H.P. Lovecraft, l’autore è pubblicato da Ki-oon e in Italia da J-POP Manga.
Il direttore artistico Asia del FIBD, Fausto Fasulo, ha dichiarato:
“Un dialogo evidente e secolare, un legame chiaro che questa 52a edizione intende cogliere e incarnare appieno. La conversazione artistica tra Occidente ed Estremo Oriente, un’affascinante circolazione di energie, motivi e influenze, sarà il filo conduttore di un programma asiatico che si svilupperà in una trilogia complementare e “organica”. Dalla storia occidentale rivisitata con una vera e propria riflessione morale e filosofica (Makoto Yukimura, per la mostra Vinland saga : une quête d’identité) all’alchimia grafica praticata da un’autrice che attraversa molteplici iconografie (Kamome Shirahama, per la mostra dedicata alla sua serie Atelier of Witch Hat), passando per il febbrile vagare di un geniale disegnatore nell’immaginario di un architetto dell’angoscia (Gou Tanabe che illustra H. P. Lovecraft, nella sua mostra Visions Hallucinées), la “trinità” offerta ai visitatori di quest’anno testimonia il persistente fascino mitologico della “cultura occidentale” per gli artisti giapponesi.
E il loro modo unico di abbracciare l’universale senza mai perdere di vista la propria personale sensibilità.”
PROGRAMMATION MANGA 👇 Une exposition intitulée « Vinland Saga : une quête d’identité » sera consacrée à l’œuvre magistrale débutée en 2005 par Makoto Yukimura : « Vinland Saga ».
©️ Makoto Yukimura / Kodansha Ltd.@Kurokawa @makotoyukimura #FIBD2025 pic.twitter.com/6DTkVKOLgn
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Vinland saga : une quête d’identité si potrà visitare dal 30 gennaio presso l’Alfa Médiathèque.
Makoto Yukimura (nato nel 1976) si è fatto conoscere nel 1999 con la serie Planets, una storia di fantascienza unica nel suo genere che racconta di un gruppo di operai inviati a ripulire lo spazio.
Artigiano meticoloso e persino ossessivo, afferma di affrontare il suo lavoro “un po’ come un giocatore di scacchi, con cautela e circospezione”. Nel 2005, per la sua seconda serie, ha preso spunto da una fonte storica formidabile – la società vichinga e la sua espansione fino all’America – dalla quale ha costruito una profonda riflessione sull’eredità della violenza. L’invito, sobriamente intitolato Vinland Saga, paracaduta il lettore in un territorio ostile, dalle pianure rocciose coperte di carcasse fumanti alle onde impetuose dei mari del nord su cui navigano imponenti drakkar…Come guida ufficiale di questa tumultuosa avventura, l’eroe-profeta Thorfinn cristallizza tutte le domande di Makoto Yukimura: come si può sfuggire a un modello familiare apparentemente immutabile? Come si fa a rompere con i precetti violenti di una cultura secolare?
Come si diventa fratelli? Un padre? Un uomo? Un modello di comportamento?
PROGRAMMATION MANGA 👇 Pour sa 52e édition, le Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême, met à l’honneur la série « L’Atelier des Sorciers », imaginée par la mangaka Kamome Shirahama, dans une exposition inédite qui revisite les archétypes de la fantasy.
©️Kamome… pic.twitter.com/OEeUYFMOs9
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L’Atelier des sorciers : La plume enchantée de Kamome Shirahama si potrà visitare dal 30 gennaio presso l’Hôtel Saint-Simon.
Nel mondo fantasy, la magia è solitamente un’abilità ereditaria o il frutto di un dono celeste. Con L’Atelier des sorciers, Kamome Shirahama ha scelto di fare della magia un’abilità, una capacità che può essere acquisita attraverso l’ addestramento, la conoscenza e la pratica.
Perché, secondo l’autrice, la magia non si sprigiona dal corpo o agitando una bacchetta: si disegna con penna e inchiostro, con sforzo e abnegazione.
In breve, è una metafora figlia del lavoro di mangaka che l’autrice pensava fosse fuori portata quando ancora studiava alla Tokyo Fine Arts School o quando lavorava alle dôjinshi (pubblicazioni amatoriali). Dall’autunno 2016, sulle pagine del mensile Morning Two di Kodansha, Kamome Shirahama dispiega un mondo ispirato al Ghibli e al fantasy britannico (Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Narnia…), rivisitandone gli archetipi.
PROGRAMMATION MANGA 👇 L’exposition monumentale « Gou Tanabe x H.P. Lovecraft : visions hallucinées » vous entraînera dans les mondes uniques de Gou Tanabe et H.P. Lovecraft.
©️ Tanabe Gou / KADOKAWA CORPORATION@ki_oon @gou_tanabe #FIBD2025 pic.twitter.com/Ep6WFfjh1X
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Gou Tanabe x H.P. Lovecraft: visions hallucinées si potrà visitare dal 30 gennaio presso l’Espace Franquin.
Per il mangaka Gou Tanabe, grande artefice di una mitologia che ha contagiato l’intera cultura popolare mondiale, H.P. Lovecraft è l’ispirazione per un’opera interamente incentrata sull’orrore cosmico. Un ponte che si estende tra il New England del XIX secolo e il Giappone del XXI secolo, trascendendo i confini e il tempo, questo incontro tra pulp e manga è un’occasione per verificare, ancora una volta, quanto possano essere universali le grandi storie.
Premiato con il Prix de la Série al 47° Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême nel 2020, il grande adattamento di Gou Tanabe dell’opera di H.P. Lovecraft (Lovecraft’s Masterpieces, dodici volumi pubblicati in Francia da Ki-oon) continua a esercitare uno strano fascino sui lettori, dimostrandosi allo stesso tempo assolutamente fedele al testo originale e una vera e propria appropriazione personale.
Ora che il mito di Cthulhu ha fatto il suo debutto a La Pléiade, la 52a edizione del Festival di Angoulême, con la mostra Gou Tanabe x H.P. Lovecraft: visions hallucinées, amplierà il dialogo tra i due autori. Organizzata attorno a un itinerario ispirato ai racconti del Maestro di Providence, la mostra condurrà i visitatori in terre sconosciute, alla ricerca di quelle città dimenticate dove dormono i Grandi Antichi, in visioni in cui a volte è difficile distinguere il sogno dalla follia.