Abbiamo avuto il piacere di intervistare Brett Goldstein, tra i protagonisti della seconda stagione di Shrinking, dove interpreta Louis, un personaggio che porta con sé un passato doloroso e legato a una tragica perdita.
Conosciuto per il suo ruolo di Roy Kent in Ted Lasso, Goldstein si cimenta in un ruolo completamente diverso, rivelando ancora una volta la sua grande versatilità.
Durante la nostra conversazione, l’attore ci ha parlato del suo approccio al nuovo personaggio, delle sfide emotive che ha dovuto affrontare e del legame profondo con le tematiche della serie, come il dolore, il perdono e la redenzione.
Un’intervista che ci ha permesso di scoprire un lato inedito del talento di Goldstein, sempre pronto a mettersi in gioco in modi sorprendenti.
Il coinvolgimento di Goldstein nella seconda stagione di Shrinking è stato un colpo di scena. Inizialmente soddisfatto del suo ruolo di sceneggiatore, non aveva alcuna intenzione di apparire davanti alla telecamera. Tuttavia, una conversazione con Jason Segel e Bill Lawrence, i creatori della serie, lo ha convinto ad assumere un ruolo da guest star significativo.
Jason mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Perché non lo fai?’. Ero molto riluttante, non mi sentivo all’altezza. Ma poi Bill mi ha scritto il giorno dopo: ‘Se pensi di farcela, ti sosterrò.’ Questo mi ha dato la sicurezza di provarci.
Il lavoro di Brett Goldstein in Shrinking e Ted Lasso è diventato noto per la sua intensità emotiva, capace di far piangere e ridere gli spettatori. “Penso che sia subconscio, ma voglio creare cose che abbiano un peso emotivo,” ha spiegato quando gli è stato chiesto dell’impatto emotivo dei suoi ruoli.
Voglio raccontare storie che spingano le persone a riflettere e, in alcuni casi, a sentirsi un po’ meno sole. Se riesci a farlo, credo che sia la cosa più gratificante.
Nella seconda stagione di Shrinking, la serie sposta il focus dal dolore al tema complesso del perdono, un argomento che Goldstein ritiene cruciale da esplorare. Il suo personaggio, Louis, sta lottando non solo con i suoi demoni interiori, ma anche con il pesante fardello della colpa. “Il dolore è senza fine,” ha dichiarato, spiegando che mentre il dolore della perdita non se ne va mai davvero, nel tempo diventa più gestibile.
C’è una sensazione di vuoto che non si colma mai, ma impari a vivere con essa. Il perdono è un passo fondamentale per andare avanti.
Goldstein ha sottolineato che la stagione 2 è una riflessione su come le persone possano cercare di redimersi e perdonarsi per gli errori che hanno commesso.
Il tema del perdono è al centro di questi nuovi episodi, e Goldstein crede che affrontare questo aspetto della vita sia fondamentale. Il suo personaggio, infatti, si trova ad affrontare una situazione difficile: un incidente che ha causato la morte di una persona e che ora segna profondamente la sua esistenza. “Quando accadono cose terribili, non credo che nessuno lo faccia intenzionalmente,” ha riflettuto l’attore.
Ma la colpa è una forza potente. È come una zavorra che ti tiene ancorato al passato.
Goldstein ritiene che, in definitiva, Shrinking stia esplorando il processo di perdono non solo nei confronti degli altri, ma anche di sé stessi.
Non puoi fare a meno di commettere errori, ma alla fine devi imparare a guardarti allo specchio e perdonarti.
Goldstein ha anche condiviso che la scrittura e la preparazione per questo ruolo sono state fondamentali. La ricerca su storie vere di persone che hanno vissuto esperienze simili lo ha aiutato a comprendere meglio il trauma e le emozioni coinvolte. “Ho pensato molto al PTSD, come se la scena si ripetesse nella testa del personaggio, come un loop,” ha spiegato, aggiungendo che l’approccio emotivo al ruolo è stato fondamentale per costruire un personaggio che, pur essendo devastato dal dolore, ha anche la speranza di potersi riscattare.
Quello che mi ha colpito di più è stato il fatto che, nonostante il dolore, c’è sempre una possibilità di guarigione. È difficile da credere quando sei nel mezzo del tormento, ma è importante.
Nonostante il grande successo di Roy Kent in Ted Lasso, Goldstein è consapevole che molti continuano a vederlo solo attraverso quel personaggio, ma per lui è importante fare anche altro. “Mi piace molto Roy, ma voglio fare anche altre cose,” ha confessato.
Roy è fantastico, ma la verità è che voglio fare una varietà di ruoli, esplorare cose diverse. C’è più di me di quello che la gente vede.
Ha aggiunto che Shrinking gli ha permesso di esplorare una parte di sé come attore che non era mai stata vista prima:
Louis è completamente diverso da Roy. Roy è uno che urla e si fa strada, mentre Louis è più introverso, fragile e devastato. Ho bisogno di diversità, di esplorare ruoli che mi facciano mettere in gioco.
In conclusione, Goldstein continua a spingere i confini della sua carriera, scegliendo storie che non solo intrattengono, ma che offrono anche un’opportunità di riflessione profonda sui temi universali del dolore, della redenzione e del perdono. Come ha detto:
Non importa quanto buio sembri, la speranza è l’unica cosa che non dovresti mai perdere.