Nel nostro precedente approfondimento sulla produzione di Joker: Folie à Deux, abbiamo esaminato le scelte creative e i rischi produttivi che hanno influito sui risultati del sequel. Ora, grazie a Variety, emergono ulteriori dettagli su alcuni retroscena che hanno segnato la realizzazione del film.
All’anteprima di Joker: Folie à Deux al TCL Chinese Theatre il 30 settembre, tutto sembrava scintillante. Lady Gaga salutava i fan, Joaquin Phoenix mostrava un raro sorriso e le star presenti sembravano riflettere il potenziale di una grande serata. Tuttavia, alcuni assenti di rilievo non sono passati inosservati, in particolare i capi dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran, la cui assenza ha evidenziato la frattura che si era creata dietro le quinte del film.
Secondo quanto riportato, il regista Todd Phillips ha mantenuto una distanza significativa dalla leadership dei DC Studios, preferendo lavorare direttamente con i capi del gruppo cinematografico di Warner Bros., Michael De Luca e Pamela Abdy, evitando ogni forma di supervisione dei nuovi leader del marchio DC. Phillips, infatti, ha mostrato una totale autonomia creativa, fino a omettere persino il logo di DC Studios all’inizio del film, un segnale simbolico del suo desiderio di separarsi dalle dinamiche del più ampio universo DC.
L’autonomia di Phillips si è rivelata un’arma a doppio taglio, portando a una produzione che ha ignorato ampiamente la fanbase dei film DC. Come riportato da Rolling Stone, il film sembrava rivolgersi ai fan con un messaggio ostile: “Go F-ck Yourselves!“. Questo distacco è stato un errore che ha avuto pesanti ripercussioni commerciali, culminando in un’apertura negli Stati Uniti da appena 37,7 milioni di dollari, un risultato ben lontano dai fasti del primo Joker.
Ma uno dei dettagli più significativi che emerge dalla produzione di Joker: Folie à Deux è l’assenza di Bradley Cooper come produttore. Cooper, che aveva lavorato a stretto contatto con Phillips sul primo film e su altri progetti di successo come A Star Is Born con Lady Gaga, non ha partecipato alla realizzazione del sequel. Dopo aver sciolto la sua partnership produttiva con Phillips nel 2021, Cooper non ha più avuto voce in capitolo su Folie à Deux.
La mancanza del suo tocco commerciale e della sua sensibilità verso il pubblico è stata percepita come un fattore che ha contribuito alla disconnessione del film con gli spettatori. Cooper, noto per la sua capacità di equilibrare arte e commerciabilità, aveva apportato un contributo prezioso al primo Joker, che non solo aveva riscosso successo critico ma anche straordinari incassi al botteghino. Con Cooper fuori dal progetto, si è persa quella prospettiva pragmatica che avrebbe potuto temperare le ambizioni artistiche del regista.
Questa autonomia creativa ha raggiunto l’apice con la decisione di Phillips di non sottoporre il film a test-screening, un fattore che ha giocato contro il successo del film. Il pubblico ha visto Folie à Deux per la prima volta solo durante la sua anteprima a Venezia, dove la critica non è stata benevola nei confronti del film.
Il risultato finale? Un budget di 200 milioni di dollari, compensi stellari per i protagonisti (20 milioni a testa per Phoenix e Phillips, 12 milioni per Lady Gaga) e un distacco netto dalle aspettative del pubblico. Senza la presenza di Bradley Cooper per mitigare le scelte più audaci e discutibili, e con Phillips determinato a mantenere il controllo totale, Joker: Folie à Deux è diventato un esempio di un progetto che, pur avendo ambizioni artistiche, ha faticato a tenere conto delle esigenze del mercato e delle aspettative dei fan.
Sicuramente coraggioso, Joker: Folie à Deux sta affrontando le conseguenze di decisioni che, sebbene ben intenzionate, si sono rivelate più costose del previsto.