Thunderbolts*: il teaser trailer spiegato a mia nonna

Ieri pomeriggio è planato su Internet il trailer di Thunderbolts*, film dell’MCU in uscita il prossimo 30 aprile che: a) continua a presentare un asterisco nel titolo e b) mette assieme una nuova, eterogenea e a quanto sembra ancora pochissimo amalgamata squadra di super-tipi. Figure più o meno secondarie pescate da una manciata di film e serie TV precedenti, che in alcuni casi non vedevamo da diversi anni e che ora lavorano per la contessa Valentina Allegra de Fontaine Mazzanti Vien Dal Mare. Nella Torre che quest’ultima ha comprato da Tony Stark…

IN FAMIGLIA

Il trailer di Thunderbolts* si apre con la rimpatriata in famiglia tra Yelena Belova (Florence Pugh) e Alexei/Red Guardian (David Harbour), adorabile Capitan America russo pasticcione e padre adottivo di Yelena e Natasha Romanoff in un’allegra famigliola di spie, come raccontato in Black Widow (2021). I due non si rivedono da tanto tempo, a quanto pare, e Alexei ha ancora dei problemi seri con l’inglese.

PADRE DELL’ANNO

Nel senso “di Hideaki Anno”, cioè un padre alla Gendo Ikari. Dopo una veloce inquadratura di James “Bucky” Barnes, alias il Soldato d’Inverno, in un contesto ufficiale pettinatissimo (sia Bucky, sia il contesto), la scena passa a John Walker, alias U.S. Agent (Wyatt Russell), un supplente di Capitan America che abbiamo visto perdere la brocca in The Falcon and the Winter Soldier. A quanto sembra, U.S. Agent ha messo al mondo un Agentino e lo lascia piangere disperato, mentre lui si deprime ulteriormente leggendo articoli su Internet che lo dipingono come lo sciroccato che è.

RIUNIONE DI CONDOMINIO

Dopo aver menato/ammazzato un po’ di sgherri, Yelena si ritrova in una stanza proprio con U.S. Agent e con altre due tipe assoldate dalla Mazzanti Vien Dal Mare per creare i suoi Thunderbolts:

Si tratta di Taskmaster (Olga Kurylenko), killer con riflessi fotografici che può copiare le mosse dei suoi avversari, vista sempre in Black Widow …e di un altoparlante bluetooth. No, scherzo: lei è Ava Starr, alias Spettro (in originale Ghost), interpretata da Hannah John-Kamen. Villain che può attraversare gli oggetti come un fantasmino, appunto, pescata dal film Ant-Man and the Wasp (2018). Sia Taskmaster che Spettro hanno dei nuovi costumi.

Mentre Yelena, U.S. Agent, Taskmaster e Spettro provano ad accopparsi allegramente a casa di Allegra, arriva un altro invitato alla festa. Si presenta semplicemente come Bob, ma attenzione, perché sarà uno dei personaggi più potenti di tutto l’MCU.

LA SENTINELLA DORATA

Non è un caso che rivediamo poco dopo “Bob” (Lewis Pullman. La prima scelta per il ruolo era stato Steven Yeun) con la maglietta da ospedale crivellata di colpi ma senza un singolo segno sulla pelle sottostante. O che qualche secondo dopo viene mostrata questa fibbia da cintura con una S stilizzata (foto qui sopra, a destra: ho inclinato di 90 gradi l’immagine per rendere più leggibile la S).

Bob è Robert Reynolds, alias Sentry, un Superman biondo nato nei fumetti Marvel nel 2000: potentissimo, ma con un problemino non da poco conto chiamato Void a bilanciare il suo enorme potere. Altro non aggiungo per non spoilerare niente, ma sono molto curioso di vedere come verrà utilizzato Sentry in questo contesto.

MISSIONI IMPOSSIBILI

Per il resto, vediamo Bucky atteggiarsi a Ethan Hunt con quella frenatona sulla ruota davanti, collaborare con i Thunderbolts e dare la caccia ai Thunderbolts come un Terminator. E lavare il braccio artificiale in lavastoviglie, sì, pure quello.

A muovere i fili di tutto è Valentina eccetera eccetera, che ha comprato la Torre degli Avengers e tiene dei party in memoria degli eroi della “battaglia di New York”, in una sala in cui sono esposti cimeli come lo scettro di Loki. Le tartine al salmone sul tavolo in fondo, attenzione al riso al forno con pomodorini di guarnizione, perché i pomodorini hanno questa tragica caratteristica: fuori freddi, dentro… il resto lo sapete.

Dovessi dire da questo trailer, il tono di Thunderbolts* sembra quello classico da MCU, un misto di azione e battute, ed essendo la combriccola di supertipi così improbabile potrebbe anche funzionare. Vedremo. Anzi, vedremo*.