Luca Guadagnino ha presentato la sua ultima opera, Queer, al Festival del Cinema di Venezia. Questo dramma erotico, ambientato nel Messico degli anni ’50, è già considerato un serio contendente per il Leone d’Oro e altri riconoscimenti della stagione cinematografica, con la performance del protagonista Daniel Craig descritta dal direttore artistico del festival, Alberto Barbera, come “una delle più significative della sua carriera.”
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Queer è una trasposizione sofisticata del romanzo omonimo di William S. Burroughs, figura emblematica della beat generation. Il film racconta la storia di William Lee, interpretato da Daniel Craig, un ex-patriota americano che cerca di ricostruire la sua vita nella vivace Città del Messico degli anni ’50. Lee sviluppa una travolgente passione per un giovane studente, Eugene Allerton, interpretato da Drew Starkey.
La premiere di Queer segna il ritorno trionfale di Guadagnino al Festival di Venezia, dopo che il suo film Challengers era stato ritirato dall’apertura dell’evento lo scorso anno a causa dello sciopero degli attori di Hollywood. ”
Uno dei momenti più sorprendenti della conferenza è stato il modo personale con cui il regista ha affrontato le tematiche del film. Guadagnino ha svelato aspetti della sua vita privata, sfatando alcuni miti sul suo conto e chiarendo il suo rapporto con le dipendenze.
Sono una persona che va a letto molto presto, non ho mai fatto uso di droghe, non ho mai fumato e sono a dieta; ho perso 15 chili. Sono quindi piuttosto rigoroso con i miei vizi. Posso contare sulle dita di due mani i miei amanti.
Con un tono sincero e diretto, Guadagnino ha offerto una prospettiva intima sul suo ultimo progetto e sui temi centrali che lo caratterizzano.
Guadagnino ha spiegato che la sua scelta di adattare questo romanzo è nata dal desiderio di esplorare in profondità i temi della dipendenza e della solitudine.
Chi siamo davvero quando siamo soli? Chi cerchiamo accanto a noi, a prescindere da chi siamo? Sei un tossicodipendente a Città del Messico? Chi sei quando rimani solo con i tuoi pensieri in quel letto?
Il casting di Daniel Craig, celebre per il ruolo di James Bond, ha suscitato diverse domande da parte della stampa. Guadagnino ha lodato l’attore britannico, sottolineando quanto desiderasse lavorare con lui da anni. Ha rivelato di aver inizialmente esitato a proporre Craig per il ruolo, ma di essere stato incoraggiato a farlo da un membro del team di casting.
L’ho ammirato a lungo… Coinvolgerlo è stata una sfida, ma quando è emersa l’idea, mi sono detto: ‘Perché non proporre Daniel Craig?’ Lui ha accettato subito. È davvero uno degli attori più straordinari. Lavorare con lui è un privilegio.
Alla domanda su un possibile James Bond gay, Guadagnino ha risposto con saggezza:
Ragazzi, siamo adulti. Non possiamo sapere cosa desideri James Bond, l’importante è che porti a termine le sue missioni.
Queer si preannuncia come un’opera cinematografica coraggiosa, che affronta temi complessi con un tocco personale e universale. Guadagnino ha saputo mettere in scena una storia avvincente che riflette le sue esperienze personali e promuove una comprensione empatica e senza giudizi.
Durante la conferenza, il regista ha ribadito l’importanza di non giudicare le persone, dichiarando:
Mi piace l’idea di osservare gli altri senza giudicarli, di trovare un punto di identificazione anche con la persona più imperfetta.
Con Queer, Luca Guadagnino ci offre non solo un film su tematiche profonde, ma anche un invito a guardare gli altri con maggiore empatia e comprensione. Ricordiamo che il film uscirà nelle sale italiane distribuito da Lucky Red.
Fonte: THR