Negli ultimi giorni, il mondo ha perso una delle voci più celebri: James Earl Jones, noto per aver prestato la voce al temibile Darth Vader in Star Wars. Con la sua morte a 93 anni, molti si chiedono come verrà gestito in futuro il suo contributo vocale, specialmente grazie alle recenti tecnologie.
Jones aveva già collaborato con la startup ucraina Respeecher, che tramite Intelligenza Artificiale (IA) ha rigenerato la sua voce per nuovi dialoghi, partendo dalle sue precedenti interpretazioni. Secondo Matthew Wood di Skywalker Sound, Jones, pur avendo lasciato il ruolo, aveva ceduto i diritti per l’uso della sua voce registrata, fornendo la sua guida per la serie Obi-Wan Kenobi su Disney+ nel 2022.
Dopo la scomparsa di Jones, gli esperti si interrogano sulla possibilità di continuare a usare la sua voce, ad esempio in Star Wars o Il Re Leone, dove doppiava Mufasa. Mary LaFrance, docente di diritto della proprietà intellettuale, spiega che tutto dipenderà dai contratti firmati dall’attore:
Se ha concesso il permesso per l’uso futuro della sua voce, quali sono i dettagli specifici di tale autorizzazione?
In California, la legge AB 1836 richiede ora il consenso per usare repliche digitali di performer deceduti. Altre leggi simili, come l’ELVIS Act in Tennessee, proteggono artisti dall’uso non autorizzato della loro immagine tramite IA o deepfake.
James Earl Jones non sarebbe il primo attore a essere “riportato in vita” tramite tecnologie digitali. Il franchise di Star Wars ha già usato queste tecniche, come nel caso del Grand Moff Tarkin in Rogue One, ricreato digitalmente dopo la morte di Peter Cushing (e ora al centro di una controversia legale).
Un esempio recente è Alien: Romulus, dove l’immagine del defunto Ian Holm è stata utilizzata per riproporre il suo ruolo di androide. La famiglia di Holm ha dato il permesso per l’uso della CGI e IA nella realizzazione del personaggio.
Con l’evoluzione delle tecnologie, la morte di James Earl Jones sottolinea l’importanza di regolamentare l’uso delle repliche digitali degli attori. La sua voce resterà leggendaria e sarà interessante vedere come l’industria gestirà questo patrimonio.
Kevin J. Greene, esperto di diritto d’autore, avverte:
Il problema maggiore riguarda chi ha ancora una lunga carriera davanti e potrebbe non capire fino in fondo le conseguenze di cedere i propri diritti.
Fonte: THR