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Chad McQueen, attore di Karate Kid e figlio di Steve McQueen, è morto a 63 Anni

Pubblicato il 13 settembre 2024 di Redazione

Chad McQueen, famoso per il ruolo di Dutch nei primi due film di Karate Kid, è morto all’età di 63 anni per insufficienza d’organo. La sua salute era già compromessa a seguito di una caduta nel 2020 dalla quale non si è mai completamente ripreso. La notizia è stata confermata da Arthur Barens, suo amico di lunga data, tramite The Hollywood Reporter.

Nato il 28 dicembre 1960 a Los Angeles, Chadwick Steven McQueen è cresciuto nel mondo dello spettacolo, influenzato dai genitori: suo padre, l’iconico attore Steve McQueen, noto per film come La grande fuga (1963) e Bullitt (1968), e sua madre, l’attrice Neile Adams.

Oltre ai film della saga Karate Kid (1984, 1986), Chad McQueen ha recitato in altre pellicole come Skateboard (1978), Martial Law (1991), New York Cop (1993), Death Ring (1992) e Red Line (1995).

Chad McQueen ha ereditato dal padre una grande passione per le corse automobilistiche, iniziando a gareggiare fin da bambino. Il suo primo successo arrivò durante una gara di Le Mans per bambini, organizzata sul set del film Le Mans di suo padre. La sua carriera professionale nel mondo delle corse iniziò con il Sports Car Club of America, ma nel 2006 un grave incidente durante le prove per la 24 Ore di Daytona pose fine alla sua attività agonistica. Nonostante ciò, nel 2010 Chad fondò McQueen Racing, un’azienda specializzata nello sviluppo di auto e moto ad alte prestazioni, che oggi è gestita dai suoi figli, Chase e Madison.

I suoi figli, Chase e Madison, hanno reso omaggio su Instagram:

Il suo straordinario percorso come padre amorevole, insieme al suo impegno incrollabile verso nostra madre, è stato un esempio di vita piena d’amore e dedizione. La sua passione per le corse ha non solo evidenziato il suo talento, ma anche onorato l’eredità di nostro nonno.

Chad lascia la madre Neile, la seconda moglie Jeanie, il figlio Steven (noto per le serie The Vampire Diaries e Legacies) e il nipote Michael. La famiglia ha chiesto privacy e ha suggerito donazioni in sua memoria a Boys Republic, un’organizzazione che sostiene giovani svantaggiati.

Fonte: THR