Nel 2014, Birdman ha rappresentato un momento cruciale nella carriera di Michael Keaton. Diretto da Alejandro González Iñárritu, il film ha ottenuto quattro Premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Fotografia. Keaton interpreta un attore in declino, celebre per aver interpretato un supereroe, che affronta una crisi esistenziale cercando di rilanciare la sua carriera con uno spettacolo a Broadway. Al suo fianco recitano Emma Stone, Naomi Watts ed Edward Norton.
Nonostante il successo di Birdman, Keaton ha recentemente contestato l’idea che il film rappresenti il suo ritorno. In un’intervista con GQ, ha definito “una str****ta” questa interpretazione:
Una persona che rispetto molto mi disse: ‘Il comeback è la storia’. Io risposi: ‘Sinceramente, è una str****ta’.
Pur riconoscendo il potenziale narrativo di un ritorno, Keaton ha dichiarato che accettare tale narrazione sarebbe stato disonesto.
Conosco il settore e mi piace, ma una delle cose che ho imparato è che non bisogna mai disperarsi.
L’attore ha sottolineato come la sua lunga carriera lo abbia reso resiliente di fronte agli alti e bassi di Hollywood.
Anche Iñárritu ha condiviso le sue difficoltà nella realizzazione di Birdman. In un’intervista con The Hollywood Reporter, ha raccontato come il regista Mike Nichols lo avesse messo in guardia, dicendogli che il cast non era adatto a una commedia.
Ho apprezzato il suo consiglio perché mi ha costretto a impegnarmi di più. La sua onestà è stata preziosa, anche se spaventosa.
La carriera di Michael Keaton va ben oltre Birdman, Beetlejuice e Batman. In decenni di lavoro, è riuscito a reinventarsi e adattarsi senza mai perdersi d’animo. La sua filosofia di non cedere alla disperazione è un esempio per chiunque voglia capire le dinamiche di Hollywood.
Fonte: Indie Wire