Francis Ford Coppola, noto per capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now, si prepara a fare il suo ritorno con Megalopolis, un progetto che sfida nettamente quelle che per lui sono le recenti convenzioni di Hollywood. In un’intervista con Rolling Stone, Coppola ha sottolineato di voler evitare che il film venga etichettato come “una produzione woke di Hollywood,” un termine che considera rappresentativo di un eccessivo orientamento verso la correttezza politica.
Uno degli aspetti più discussi di Megalopolis è la scelta di attori controversi. Tra i membri del cast figurano Jon Voight, noto per le sue posizioni politiche conservatrici e il sostegno a Donald Trump, e Shia LaBeouf, accusato di aggressione sessuale nel 2021. Coppola ha spiegato che ha voluto includere “persone che sono state cancellate in un momento o nell’altro.”
Abbiamo conservatori e persone estremamente progressiste nel cast. Eppure, tutti hanno lavorato insieme su questo film, un aspetto che ho trovato particolarmente interessante.
Nonostante le polemiche legate a Shia LaBeouf, Coppola ha elogiato l’attore per il suo impegno.
Shia ha affrontato il progetto con grande serietà. Anche se non avevo mai lavorato con lui prima, è in grado di creare una tensione unica tra lui e il regista, simile a quella che Dennis Hopper portava sul set. Poi, lasciato libero, riesce a produrre risultati straordinari.
Il film racconta la storia di un architetto, interpretato da Adam Driver, che sogna di costruire una città utopica dopo una catastrofe che ha devastato una metropoli simile a New York. Il suo ambizioso progetto lo pone in conflitto con il sindaco e altre figure potenti. Il cast include anche Aubrey Plaza, Dustin Hoffman, Laurence Fishburne, Giancarlo Esposito e Nathalie Emmanuel.
Durante l’anteprima al Festival di Cannes, Megalopolis ha suscitato reazioni contrastanti. Alcune recensioni hanno lodato la visione e l’ambizione di Coppola, mentre altre sono state più critiche. Le polemiche sono aumentate con accuse di cattiva condotta da parte di Coppola sul set, inclusi presunti baci a comparse durante una scena di festa. La situazione è peggiorata quando Lionsgate ha rilasciato e poi ritirato un trailer con citazioni inventate di critici cinematografici.
Il percorso di Megalopolis è stato segnato da sfide e discussioni, ma anche da grandi aspettative. Solo il tempo dirà se il film riuscirà a emergere come un nuovo classico o se sarà schiacciato dalle sue problematiche interne.
Ricordiamo che Megalopolis arriverà nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures.