Con Alien: Romulus, Fede Álvarez ha portato sul grande schermo un nuovo capitolo del leggendario franchise di Alien, una saga che ha gettato le basi del cinema di fantascienza e horror.
Non è la prima volta che si trova a dover rinnovare franchise iconici. Nel 2013, la sua rivisitazione di The Evil Dead ha riportato in vita l’atmosfera horror dell’originale del 1981, evitando il tono comico del secondo capitolo del 1986.
Intervisto da Variety, il regista ha parlato di questa esperienza e di come ha cercato di creare un’opera in grado di mescolare il classico e il moderno, per attrarre sia i fan storici che una nuova generazione di spettatori.
Alien: Romulus era stato inizialmente concepito nel 2021 come un progetto per Hulu, in risposta alla crisi dei cinema generata dalla pandemia di COVID-19. Tuttavia, con il miglioramento delle condizioni del settore cinematografico, 20th Century Studios ha deciso di portare questo ambizioso film sul grande schermo. La decisione ha entusiasmato non solo Álvarez, ma anche il suo team.
Ricordo di aver annunciato a tutti che il film sarebbe uscito nelle sale, e c’è stato un grande applauso.
Ambientato circa vent’anni dopo il film originale di Ridley Scott e diversi decenni prima del sequel di James Cameron, Alien: Romulus cerca di trovare un equilibrio tra il look di Scott e le tematiche di Cameron, creando un’esperienza cinematografica che onora entrambi i registi.
Il film è arricchito da numerosi easter egg, un omaggio ai fan più appassionati della saga. Come spiega Álvarez, “Se lo sai, lo sai.” Tuttavia, il regista spera di attrarre anche una nuova generazione di spettatori, evocando le stesse emozioni che lui stesso provava da giovane.
La saga di Alien è nota per le sue numerose diramazioni e prequel, che hanno complicato la sua cronologia. Álvarez e il suo collaboratore Rodo Sayagues hanno lavorato per unificare questi elementi disparati. “Scherzavamo su come volevamo che questo film fosse ‘l’anello unico che li lega tutti’,” afferma Álvarez, citando Il Signore degli Anelli.
Anche i capitoli meno apprezzati della saga hanno trovato spazio nella visione di Álvarez. “Anche quelli che non funzionavano tanto per me, mi hanno comunque regalato una grande esperienza in sala,” dice il regista. Per lui, ogni film merita rispetto e integrazione nella narrativa complessiva.
Álvarez chiarisce che il suo intento non era semplicemente replicare l’estetica e lo stile dei film precedenti, ma ricreare le emozioni che questi film suscitavano.
Con il tempo, le persone tendono a intellettualizzare ciò che pensano fosse grandioso. La realtà è che, quando avevi 13 anni, eri entusiasta per le armi, le esplosioni e la violenza.
Questa filosofia era già evidente nel suo remake di Evil Dead, in cui non mirava a ricreare il film, ma piuttosto l’esperienza di visione. In Alien: Romulus, elementi come un casco polveroso o un monitor di computer primitivo potrebbero suscitare nostalgia nei fan veterani, ma per Álvarez, questi dettagli sono solo un mezzo per raggiungere l’obiettivo principale: emozionare il pubblico, vecchio e nuovo.
QUI trovate la nostra recensione
Questo horror-thriller riporta alle origini il franchise di grande successo Alien: rovistando nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori dello spazio si trova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo.
Nel cast figurano Cailee Spaeny (Pacific Rim: La rivolta, Priscilla, Civil War), Isabela Merced (Soldado, Dora e la città perduta), David Jonsson (Industry, Rye Lane), Archie Renaux (Tenebre e ossa, Morbius), Spike Fearn (The Batman, Aftersun) e Aileen Wu (al suo esordio in un lungometraggio, ma già interprete e produttrice di vari corti).
I produttori esecutivi sono Brent O’Connor (Bullet Train), Elizabeth Cantillon (Persuasion) e Tom Moran (The Donut King).
Iniziata nel 1978, la saga di Alien ha avuto tre sequel (l’ultimo dei quali risale al 1997) e due prequel, entrambi diretti da Ridley Scott, come il film originale. Nei primi anni Duemila sono usciti anche due capitoli di Alien Vs. Predator, franchise parallelo ambientato nel presente, non considerato canon. I due prequel, Prometheus e Alien: Covenant, hanno portato la saga in un’altra direzione, ma presumibilmente non avranno ulteriori sequel.
20th Century Studios prepara inoltre una serie di Noah Hawley, che uscirà negli Stati Uniti su Hulu e in Italia su Disney+.