Quando abbiamo precedentemente riportato del raggiungimento dell’accordo in merito a una fusione tra Skydance Media e Paramount Global, abbiamo parlato della clausola ‘Go Shop‘ secondo la quale Paramount Global ha il diritto di considerare delle offerte uguali o superiori a quella di ricevuta da Skydance Media, di $8 miliardi, un periodo di 45 giorni.
Lo studio ha fino al 21 agosto per prendere in considerazione altre offerte e, successivamente, due proroghe di 90 giorni nel caso di trattative in buona fede che potrebbero portare a un accordo migliore di quello offerto da Skydance. Se Paramount decidesse di accettare un’altra offerta, pagherebbe a Skydance una commissione per la cessazione del contratto di 400 milioni di dollari.
All’inizio di maggio Sony e Apollo avevano presentato congiuntamente un’offerta preliminare per l’acquisizione di Paramount per circa 26 miliardi di dollari in contanti, dopo il respingimento di un’offerta solitaria da parte di Apollo. Quando la finestra di negoziazione tra Paramount e Skydance si è chiusa, Sony e Apollo hanno firmato dei NDA per esaminare più a fondo le finanze della Paramount.
Dopo aver esaminato attentamente i libri contabili e tenuto conto dei potenziali problemi normativi in merito alla proprietà straniera nel settore radiotelevisivo, Sony ha ritoccato l’offerta.
Sony era interessata ai Paramount Studios e aveva intenzione di smantellare la Paramount, mettendo all’asta la CBS, i canali lineari come MTV e il servizio di streaming Paramount+.
Ma le norme e i dubbi sulla possibilità che gli organi di controllo federali avrebbero dato il permesso per la fusione tra altri due grandi studios hollywoodiani, dopo 20th Century e Disney, non hanno giocato a favore della compagnia giapponese. Molti addetti hanno espresso le loro perplessità sulla potenziale perdita di un altro grande studio hollywoodiano, gli esercenti temevano che la fusione Sony-Paramount avrebbe comportato una riduzione del numero complessivo di film, come è successo dopo l’acquisto di 20th Century. Ma si dice che l’idea di smantellare la Paramount, non è andata a genio al team di Shari Redstone.
Barry Diller e la sua società IAC sono rimasti come potenziali pretendenti.
Anche Edgar Bronfman Jr. era interessato ma ora qualsiasi nuova proposta dovrà riguardare l’intera Paramount e non solo la quota di controllo di Shari Redstone, detenuta tramite National Amusements.
In questo modo verrebbero eliminati altri soggetti, come il consorzio guidato da Steve Paul, che era interessato all’acquisizione di National Amusements.
Fonte Deadline