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Il produttore di Arrow parla della difficoltà di girare crossover

Pubblicato il 05 luglio 2024 di Alessia Murri

Sebbene ci sia ancora in uscita Superman e Lois, il periodo d’oro dei supereroi sulla rete The CW è ormai finito. Arrow, The Flash, Supergirl, Legends of Tomorrow, Black Lightning e Batwoman hanno infatti dominato la programmazione della rete tra il 2012 e il 2023, unendosi occasionalmente in alcuni crossover epici, creando un mondo molto interconnesso, l’Arrowverse. 

Tuttavia quei momenti non sono stati affatto facili da realizzare, e Marc Guggenheim, co-creatore di Arrow e produttore esecutivo di Supergirl, The Flash e Batwoman, ha parlato a fondo della logistica che doveva essere studiata ogni volta dietro questi incastri, cosa che creava solo un gran mal di testa.

“Onestamente la sfida più grande erano proprio i crossover, e bisogna tenere a mente che si trattava di una cosa che non era mai stata fatta in quell’era della televisione. Non era mai stata realizzata nella scala in cui la stavamo realizzando noi. E ricordo che una delle domande che ci facevamo sempre era ‘quanti soldi spenderemo per questa cosa?’, sono cose che diventano molto costose molto velocemente”

Ha poi anche analizzato tutto quello che dovevano considerare quando creavano un crossover. Si trattava di più cast, più troupe, più budget e più storyline, un puzzle enorme da far combaciare. E, nonostante la grande fiducia che tutti riponevano in lui, era una cosa di una difficoltà immensa.

Tra le tante puntate che hanno richiesto questo sforzo, cita Crisis on Earth-X, trasmessa nel 2017 come crossover tra Supergirl, Arrow, The Flash e Legends of Tomorrow.

Questo perché gli attori non dovevano semplicemente interpretare i loro ruoli all’interno di un contesto comunque diverso, ma dovevano interpretare anche i loro malvagi doppelgenger, raddoppiando il tempo sullo schermo di ogni attore.

“Ogni singolo attore doveva firmare ed essere ricompensato a dovere. Il che significava dover stipulare una cosa come 15 accordi diversi ad attore. Se un attore voleva di più non avrei potuto poi trattare gli altri in modo diverso, se un attore voleva più di quanto era stato preventivato, all’improvviso diventava un ‘ok, moltiplicalo ipoteticamente per tutti gli attori’, e inizi a vedere il problema. E’ stato un atto di amore, ma ero tipo al telefono costantemente, lì a fare calcoli su un foglio.”

Fonte: Cinema Blend