Quando nel settembre 2022 Prisma è approdato su Prime Video nessuno (o quasi) si aspettava sarebbe divenuto uno dei titoli teen più coraggiosi che siano mai stati sviluppati in Italia. La serie partiva comunque da ottime premesse, tra queste l’essere scritta da Ludovico Bessegato (impegnato anche dietro la macchina da presa) e Alice Urciuolo. I due hanno collaborato insieme nella celebre Skam Italia, la quale può essere considerata la sorella maggiore di Prisma e soprattutto la serie capace di rompere molti tabù per il pubblico italiano e non solo. Prisma rappresenta una sua evoluzione, grazie ad un focus ancor più accurato nei confronti di determinate tematiche – come identità di genere e accettazione della propria sessualità – facenti parte della quotidianità di sempre più adolescenti.
La prima stagione ha riscosso un enorme successo di pubblico, ottenendo inoltre svariati riconoscimenti. Tra questi il Nastro d’argento nella categoria di miglior serie dramedy e il premio di miglior serie tv italiana ai Diversity Media. Tale amore da parte di pubblico e critica, portò Prime Video a rinnovare la serie per un secondo ciclo di episodi, arrivato proprio oggi sulla piattaforma. Noi di Screenweek abbiamo avuto modo di vederli tutti in anteprima e di seguito potete trovare la nostra recensione. Vi consigliamo di leggerla una volta terminata la visione dell’intera stagione, perché saranno presenti alcuni SPOILER.
La seconda stagione di Prisma si è soprattutto dedicata a sviluppare ancor di più i protagonisti, facendoli crescere ma allo stesso tempo cercando di non snaturarli. Da Andrea e Marco – interpretati magnificamente da Mattia Carrano, il quale è sembrato ancor più a suo agio nei panni dei due gemelli – fino ad arrivare a Daniele (Lorenzo Zurzolo), ogni personaggio ha dovuto fare i conti con i propri traumi interiori presenti e passati. Inutile negarlo, lo sviluppo della dinamica tra Andrea e Daniele era il più atteso dai fan; il rischio era di assistere a un’evoluzione poco coerente rispetto a quanto visto nella stagione precedente, simile a ciò che accaduto con i personaggi di Simone e Manuel nella fiction Un Professore. Tuttavia, Prisma 2 è riuscita a evitare questo problema, consentendo un’interazione il più naturale possibile tra i due protagonisti. Nella seconda stagione vediamo Andrea e Daniele conoscersi veramente, senza più account social falsi e volti nascosti. Entrambi, a modo loro e con i loro tempi, riescono ad accettare la propria sessualità, lasciandosi andare gradualmente e ignorando i giudizi altrui.
Se Andrea aveva già iniziato questo percorso nel primo ciclo di episodi, con Daniele gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro, rendendo la sua crescita naturale e in linea con la narrazione di tutta questa seconda stagione. Inoltre, il parallelismo riguardante i due background familiari dei ragazzi è risultato estremamente centrato. Noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi e anzi non vediamo l’ora di vedere uno sviluppo ulteriore.
Come precedentemente detto, Prisma 2 è riuscita a superare le alte aspettative, diversificandosi un po’ nello stile dalla precedente annata e compiendo un lavorone con i personaggi (vecchi e nuovi). Oltre alla coppia principale, infatti, ogni protagonista si sviluppa ed evolve ulteriormente in questa seconda stagione. Ad esempio, con Carola (Chiara Bordi) gli sceneggiatori hanno attuato un percorso ben preciso, permettendoci di vedere tutte le difficoltà che una persona è costretta ad affrontare una volta che un suo video hard viene diffuso su internet. Nella seconda stagione di Prisma non è tutto rose e fiori, Nina (Caterina Forza) prenderà pian piano consapevolezza dei suoi sentimenti nei confronti di un’altra ragazza, una relazione che però sembra non riuscire concretizzarsi a causa di interferenze esterne, tanto per ricordarci quanto ancora – nel nostro paese e non solo – ci sia da fare affinché due donne o due uomini possano amarsi liberamente.
Prisma 2 affronta le ansie e le paure degli adolescenti di oggi in modo ancora più realistico rispetto alla stagione precedente, utilizzando abilmente un simbolismo inedito per la narrativa televisiva italiana, la balena è chiaro esempio di ciò. Ludovico Bessegato con questa seconda stagione ha dato nuovamente prova di essere uno dei registi e sceneggiatori più talentuosi dell’attuale panorama italiano, avere una visione del genere non è infatti una qualità posseduta da chiunque. Ci auguriamo che questa seconda annata di Prisma rappresenti per la sua carriera un punto di svolta. Inoltre, con i tanti avvenimenti accaduti negli ultimi episodi, non possiamo nemmeno immaginare che le avventure di questi ragazzi finiscano qui; una terza stagione è assolutamente necessaria.
Nonostante giugno si presenti come un mese ricco di nuove uscite televisive, tra queste i restanti episodi della terza stagione di Bridgerton e la seconda stagione di House of the Dragon, ci auguriamo che Prisma 2 riesca a distinguersi come una delle serie di maggior successo, così da incentivare anche in Italia la produzione di titoli sempre più in sintonia con l’odierna cultura giovanile.