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Lucca 2024: Toei Animation porta Tatsuya Nagamine e Kenji Yokoyama per festeggiare One Piece

Pubblicato il 26 giugno 2024 di Marlen Vazzoler

Il regista/storyboard artist Tatsuya Nagamine (One Piece Film Z, Dragon Ball Super: Broly) e Kenji Yokoyama, rispettivamente co-regista e il direttore delle animazioni di One Piece, saranno ospiti a Lucca Comics & Games, in collaborazione con Toei Animation Europe.

Nagamine ha assunto il ruolo di regista principale di One Piece, dall’arco di Wano. Parlando di questa nuova saga con Animedia Magazine, nel 2019, aveva parlato di alcuni cambiamenti:

“L’arco narrativo di Wano presenta Samurai e ninja, quindi ha una forte atmosfera Jidaigeki (dramma in costume). C’è uno Shogun e Damiyo e anche diversi ruoli. L’autore Oda ha disegnato molti personaggi con caratteristiche distinte – anche i doppiatori hanno fatto del loro meglio per rendere i discorsi “potenti”. Quindi vorrei fare del mio meglio per mostrare il fascino di tutti questi personaggi davvero potenti. Voglio che sia divertente come le scene di Kabuki in cui si mettono in posa e dicono ‘aspetta un attimo!'”

Anche il modo in cui l’anime è diretto presenta un mondo cavalleresco su un palcoscenico Kabuki, quindi dobbiamo illustrarlo adeguatamente attraverso gli storyboard come un luogo in cui il dramma nasce dai nemici che si rispettano a vicenda. Se non dedichiamo il tempo necessario per illustrare le interazioni dei personaggi, i dettagli più fini potrebbero andare perduti. Godersi le interazioni tra i personaggi è un must in una serie come One Piece.”

Da settembre 2022 Nagamine non detiene più l’incarico di regista principale, il ruolo è passato a Satoshi Ito con l’episodio 1031, mentre Yasunori Koyama e Nagamine detengono il ruolo di co-registi.

Nagamine ha inoltre diretto l’episodio 1071 di One Piece, quello del Gear 5th.

Parlando dell’estetica di Wano Yokoyama, con più di quaranta anni di carriera alle spalle, aveva detto ad ANN all’Anime Expo 2023:

“Come abbiamo accennato prima, nell’arco di Wano abbiamo deciso di tornare a un’estetica più tradizionalmente giapponese. C’era quindi un’intesa collettiva. Quando abbiamo pensato di tornare a un vecchio motivo, abbiamo anche discusso in merito al cambiamento che avremmo dovuto fare sulla linea stessa.”