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Star Wars: Tales of the Empire è qualcosa di assolutamente inaspettato

Pubblicato il 02 maggio 2024 di Giulio Zoppello

Star Wars: Tales of the Empire ci conferma una verità assoluta: le cose migliori dell’universo di George Lucas ci sono arrivate, al di fuori della trilogia originale, proprio dall’animazione, in grado di compensare le difficoltà e le fragilità conseguenti che il grande schermo ha sempre dovuto affrontare. La totale libertà di cui Dave Filoni si è fatto ora depositario risplende in questa miniserie, un vero e proprio gioiellino che si fa forte di una sceneggiatura sofisticata, di personaggi teoricamente secondari in grado qui di stupire.

Dentro l’alba di un’era tragica e sanguinolenta

Star Wars: Tales of the Empire è ambientato a cavallo con il colpo di Stato che porta Darth Sidious a distruggere l’ordine dei Jedi e a trasformare la Repubblica nell’Impero Intergalattico. Mentre il Tempio sta bruciando però, anche le Streghe di Dathomir vanno incontro ad un disastro, venendo schiacciate assieme alla loro leader Talzin dalle truppe del Generale Grievous, a dispetto della loro abilità di assassine e spie. Tra le poche a scappare vi è Morgan Elsbeth. A lei è dedicato il primo filone narrativo, di colei che poi nelle serie Mandalorian e Ahsoka si era rivelata una nemesi non indifferente. Qui la seguiamo negli anni immediatamente successivi alla distruzione della setta, quando a poco a poco diventa Magistrato di Corellia, e comincia ad inseguire una vendetta generalizzata che la porterà ad allearsi con il morente Impero, facendo del pianeta una gigantesca fabbrica di armi. Stacco ed ecco che ci troviamo nelle segrete di Coruscant, dove reincontriamo nientemeno che Barriss Offee, l’ex allieva della Jedi Luminara Unduli. Un tempo amica di Ahsoka, era poi divenuta una sua nemesi quando cercò di incastrarla durante la Guerra dei Cloni, con alcuni attentati con cui sperava di allontanare i Jedi dalla Guerra dei Cloni. Scoperta e arrestata da Anakin Skywalker, in Star Wars: Tales of the Empire viene posta di fronte ad una scelta da parte del Grande Inquisitore: abbracciare il Lato Oscuro e diventare strumento di potere e coercizione per l’Inquisizione Imperiale. Ma davvero sarà quello il suo destino? Star Wars: Tales of the Empire ci fa seguire entrambe queste strade nei primi 6 episodi, ed è un viaggio oscuro, tenebroso, fatto di sofferenza e soprattutto di incertezza. Sono entrambe due sopravvissute a sé stesse e a ciò che era la Repubblica in un certo senso, ma il loro percorso seguirà due direzioni assolutamente opposte.

Molta imprevedibilità in una serie cupa e tenebrosa

Star Wars: Tales of the Empire recupera sicuramente atmosfere e natura visiva dell’ultima The Clone Wars, di Star Wars: Rebels nonché naturalmente Star Wars: Tales of the Jedi, nel volerci mostrare qualcosa di più intimo e più approfondito sull’altro lato della barricata. Siamo distanti dalla natura puramente adventure derivativa di un Bad Batch o dalla varietà multiforma di Star Wars: Visions. Tuttavia, ciò che rende unica questa serie, è come sappia far ruotare tutto attorno ai personaggi e non alla trama, qualcosa che spesso in passato l’universo di Star Wars aveva messo da parte. Il risultato è una serie molto più matura e seria, da pubblico adulto per la presenza costante di un’atmosfera di morte, pericolo, di decadenza e disperazione. Siamo del resto testimoni della caccia spietata da parte degli Inquisitori agli ultimi Jedi rimasti, così come della tirannia della Elsbeth, dando una nuova visione del concetto di Male. Esso non viene descritto come episodico sfogo ma scelta lucida, ragionata, creando un parallelo inevitabile con tanti simili momenti e personaggi che nella nostra Storia hanno scelto di indossare o meno una certa divisa, di essere o meno complici del potere. Ad ogni modo, tale visione in Star Wars: Tales of the Empire non comporta una cesura manichea di personaggi ed eventi, al contrario l’incertezza domina suprema, con tanti colpi di scena e la volontà di farci comprendere che nessuna strada è senza ritorno e che in fin dei conti tutto può cambiare. Visivamente la serie è molto gradevole, per quanto forse la riconoscibilità a volte potrebbe essere messa da parte in favore di una maggior sperimentazione e volontà di rinnovare. Detto questo però, la miniserie è perfetta per durata, intensità, per ritmo e capacità di dimostrare ancora una volta, come il nuovo corso di Dave Filoni sia perfetto sia per i fan più sfegatati, che per i pochi profani rimasti del mondo di Lucas.

Star Wars: Tales of the Empire arriverà su Disney+ il 4 maggio, in occasione dello Star Wars Day.