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Trump contro The Apprentice, il film sconvolge Cannes con una scena di stupro

Pubblicato il 21 maggio 2024 di Filippo Magnifico

Nel panorama delle notizie dal Festival di Cannes 2024, un film in particolare ha catturato non solo l’attenzione del pubblico ma anche quella della campagna presidenziale di Donald Trump.

Stiamo parlando di The Apprentice, diretto da Ali Abbasi, un film che racconta l’apprendistato di Trump come immobiliarista nella New York degli anni Settanta e Ottanta, e il suo rapporto con il controverso avvocato Roy Cohn, suo mentore, interpretato da Jeremy Strong.

La pellicola ha avuto la sua prima mondiale a Cannes il 20 maggio, dove ha ricevuto un’ovazione del pubblico per ben 11 minuti. Ma è stata anche accolta da diverse polemiche.

La scena che ha sconvolto il Festival di Cannes

Il fulcro delle critiche riguarda una scena che ritrae un episodio di violenza sessuale tra Trump, interpretato da Sebastian Stan, e la sua allora moglie Ivana, interpretata da Maria Bakalova.

Nella scena, Ivana cerca di discutere con il marito sui benefici dell’orgasmo femminile, ma l’interazione degenera rapidamente in violenza. Trump, visibilmente disinteressato, le confida di non essere più attratto da lei. Dopo un acceso scambio di battute, Trump getta Ivana a terra e ha con lei un rapporto sessuale non consensuale. La scena si conclude con una battuta glaciale di Trump: “È questo il tuo punto G? L’ho trovato?“.

C’è chi ha definito la scena “disgustosa”, un’angosciante aggressione sessuale, ma il film non si ferma qui nel rappresentare Trump sotto una luce negativa. Ci sono altre scene che mostrano Trump mentre assume anfetamine, si sottopone a liposuzioni e chirurgie estetiche per rimuovere la calvizie. Inoltre, non mostra alcuna lealtà verso il suo mentore Roy Cohn.

La Risposta di Trump

Il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha subito dichiarato l’intenzione di intentare una causa contro i realizzatori del film. “Presenteremo una causa per contrastare le affermazioni palesemente false di questi finti cineasti,” ha detto Cheung, definendo il film “immondizia pura che sensazionalizza bugie da tempo smentite.”

Secondo Cheung, il film rappresenta un evidente tentativo di “interferenza elettorale da parte della élite di Hollywood” nella corsa presidenziale del 2024, un tema caldo per Trump che si sente sotto assedio tra i numerosi processi legali in corso.
La campagna di Trump sembra insomma decisa a demolire la pellicola. Cheung ha dichiarato che il film “non merita di vedere la luce del giorno e non merita nemmeno un posto nella sezione dei DVD di un negozio di film in liquidazione.”

The Apprentice non ha ancora un distributore negli Stati Uniti (in UK e Irlanda arriverà con Studio Canal), ma è in vendita al Festival di Cannes attraverso prestigiose agenzie come CAA, WME, e Rocket Science. Questo scenario lascia aperto il futuro della pellicola appena nata nel contesto di un anno elettorale particolarmente carico.
Il pubblico e gli addetti ai lavori attendono con interesse per vedere se la minaccia di una causa legale si concretizzerà e quali saranno le implicazioni per la corsa presidenziale e per la libertà artistica nel cinema contemporaneo.

Fonte: Deadline, Variety