Bob Iger, il CEO della Disney, ha partecipato a una sessione Q&A al MoffettNathanson Media, Internet & Communications Conference tenutasi a New York. Ha affermato che quando hanno lanciato per la prima volta nel settore dello streaming Disney+, nel 2019, erano dei neofiti ed hanno investito troppo nei contenuti.
Parlando delle perdite miliardarie della piattaforma ha spiegato:
“Nel momento in cui siamo entrati nel settore dello streaming in un modo molto, molto aggressivo, abbiamo cercato di raccontare troppe storie. In pratica abbiamo investito troppo, molto prima dei possibili ritorni. È questo che ha portato lo streaming a una perdita di 4 miliardi di dollari.
La combinazione di spendere di più di quello che era monetizzabile, ma anche spendere di più si è tradotto in volume e non in qualità, il che si è rivelato un errore”.
Ha poi spiegato che si è necessario del volume nelle piattaforme streaming per creare engagement ma:
“C’è una linea molto sottile che puoi oltrepassare e finire nei guai se il volume finisce per diluire l’attenzione del management su quello che viene realizzato sia fatto bene. Ed è quello che è successo a noi. Perciò questo ho ridotto [il volume] in diversi modi”.
Come be sappiamo questi modi si sono tradotti con la rimozione di prodotti dalla piattaforma, nell cancellazione di diverse serie, nel taglio dei budget, nella vendita di prodotti ad altre piattaforme o alla loro uscita nelle sale (i costi di conseguenza non sono più contati su Disney+ ma nel settore cinematografico, ndr.).
Per quanto riguarda lo streaming, l’obiettivo principale di Disney nel breve termine è quello di aumentare il coinvolgimento per ridurre la rinuncia al servizio.
E per raggiungere questo obiettivo, Disney+ ha integrato Hulu per gli abbonati a entrambi i servizi e a dicembre verrà aggiunto anche ESPN che offrirà ai non abbonati a ESPN+ un “assaggio” delle partite e dei programmi in diretta (mentre i clienti di ESPN+ avranno accesso a tutti i contenuti di Disney+).
Un altro modo in cui Disney intende aumentare il coinvolgimento è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per offrire agli utenti esperienze di contenuto più personalizzate. Ha spiegato Iger:
“La prima grande esperienza deve essere dinamica. Ogni volta che aprono l’app deve essere qualcosa di diverso: è qui che l’intelligenza artificiale sarà uno strumento enorme, importantissimo per fare tutto questo”.
Dato che l’universo della pay-TV tradizionale continua a ridursi, l’azienda sta tagliando gli investimenti nella programmazione delle reti televisive di intrattenimento lineare come ABC, Disney Channel, National Geographic, ammortizzando al contempo la spesa complessiva per i contenuti sulle piattaforme di streaming.
Taglio dei costi: Disney sta gestendo le reti tradizionali e le piattaforme di streaming sotto la guida di un unico dirigente – Dana Walden, co-presidente di Disney Entertainment per l’intrattenimento e Jimmy Pitaro, presidente di ESPN, per lo sport.
Taglio dell’offerta: Serie come Grey’s Anatomy e Abbott Elementary che vanno in onda su ABC, vengono rese disponibili abbastanza rapidamente su Hulu.
“Quello che otteniamo è un pubblico non duplicato. In pratica stiamo aggregando un pubblico maggiore e stiamo ammortizzando i costi.
Continueremo a vedere un’erosione in termini di abbonamenti per queste attività, ma continueremo a ottenere profitti perché stiamo gestendo i nostri costi efficacemente. Ci sentiamo a nostro agio con la nostra mano in questo momento, perché stiamo usando queste reti in modo efficiente ed efficace”.