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La bellissima Normal People, che ha lanciato Paul Mescal e Daisy-Edgar Jones, compie 4 anni

Pubblicato il 26 aprile 2024 di Gian Marco Novelli

Mentre tutto il mondo era alle prese con l’inizio della pandemia di Covid-19, il 26 aprile 2020 la piattaforma britannica BBC IPlayer distribuiva interamente la miniserie Normal People; in Italia abbiamo dovuto attendere il 16 luglio 2020, quando è arrivata su StarzPlay e attualmente la troviamo disponibile su RaiPlay. Essendo basato sull’omonimo romanzo di Sally Rooney, lo show fu in grado di attirare svariati lettori; questi ultimi erano infatti curiosi di vedere come sarebbe stata trasposta in formato televisivo la storia d’amore tra Connell e Marianne, interpretati da Paul Mescal e Daisy-Edgar Jones. Da quel momento in poi i due attori divennero tra i più ricercati di Hollywood e dintorni. Mescal lo scorso anno ha persino ottenuto una candidatura agli Oscar per la prova offerta nel film After Sun.

Un racconto di formazione

Normal People racconta le vicende di Connell e Marianne, due ragazzi capaci di dar vita ad una grande complicità, destinata ad andare oltre l’amore e qualsiasi tipologia di incomprensione. Le loro vite si intrecceranno al liceo e, nonostante appartengano a due ceti sociali totalmente diversi e vivano il mondo scolastico in modo apposto, i due finiranno per stringere un forte legame che li porterà ad essere complici anche nel contesto universitario. Normal People descrive in modo naturale tutte le ansie provate – almeno una volta –  da un qualsiasi adolescente, durante il difficile passaggio dal liceo all’università (o ad un contesto lavorativo). Connell e Marianne aspirano ad una vita normale perché si sentono costantemente fuori posto, come se il mondo in cui vivono non gli appartenesse realmente. La serie non ha poi paura di mostrarci i loro visi – da cui traspare profonda tristezza – in primo piano, permettendo così al pubblico di immedesimarsi nelle loro emozioni.

Connell non ha paura di esprimere i propri sentimenti: si mette a nudo, piange e si sfoga,  dimostrando come anche un ragazzo può – e deve – essere in grado di mostrare le proprie emozioni in questo modo; Marianne invece preferisce soffocarle e quasi punirsi per questo, come dimostrato dai rapporti sessuali in cui è la violenza fisica a farne da padrone. Violenza che ha sempre fatto parte della sua vita, considerando i numerosi maltrattamenti fisici subiti dai familiari. I 12 episodi di Normal People riescono ad elevare il concetto di teen drama e quello di young adult, come forse nessuna serie prima (o dopo) è mai stata in grado di fare. Il disagio giovanile, tema ormai sempre più protagonista della nostra agenda setting, è alla base di questa miniserie; chiunque l’abbia guardata non può che ammettere quanto la rappresentazione di tali dinamiche sia stata eseguita alla perfezione.

L’episodio ambientato in Italia e quei rimandi a Chiamami col tuo nome

L’Italia è protagonista di uno degli episodi migliori di tutto lo show: l’ottavo. In esso vediamo Connell raggiungere Marianne nella residenza estiva della famiglia di quest’ultima, situata più precisamente nel Lazio (le riprese hanno avuto luogo tra Sant’Oreste e Stimigliano). Il nostro paese offre un’ambientazione mozzafiato alla storia, divenendo parte integrante di essa e dando vita a numerosi omaggi al film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino; per l’appunto si possono infatti notare svariati parallelismi tra le tormentate storie d’amore delle due coppie (Connell e Marianne, Elio e Oliver) protagoniste di Normal People e Chiamami col tuo nome.

La storia tra Connell e Marianne – un po’ come quella dei due protagonisti della pellicola diretta da Guadagnino – si conclude sul più bello, quando entrambi avevano superato i propri traumi ed erano finalmente in pace con loro stessi. Una pace in grado di portarli a vivere stabilmente la loro relazione, ma che si è dovuta scontrare con la varie esigenze di vita.

Un finale struggente

Nel finale di Normal People vediamo Connell essere ammesso ad una prestigiosa scuola di New York – la quale potrà finalmente dare una svolta al suo futuro – e sarà la stessa Marianne a chiedergli di non rinunciare a quest’opportunità. La serie si chiude per l’appunto con un confronto tra i due, dove vediamo la ragazza compiere un grande gesto d’altruismo. Ci si potrebbe domandare perché Marianne non decida di partire con lui, la risposta è però abbastanza semplice: avendo appena fatto pace con i suoi demoni interiori, sarebbe stato deleterio per lei scombussolare nuovamente la propria vita. La serie si chiude con un addio – avente però sapore di arrivederci –  e lasciando dunque il pubblico a chiedersi se i due ragazzi si ritroveranno mai.

Un finale davvero commovente, con interpretazioni molto forti da parte di Paul Mescal e Daisy-Edgar Jones. Nessuna serie di questo genere è più riuscita a scuoterci come ha fatto Normal People, neanche Conversations with friends – anch’essa tratta da un omonimo romanzo di Sally Rooney –; quest’ultima, distribuita nel 2022 e disponibile su Rai Play, non ha infatti ottenuto il medesimo clamore. In attesa di una nuova Normal People – se mai arriverà – noi vi consigliamo di fare un rewatch di quella originale, così da festeggiare il suo quarto anniversario.