Per Francis Ford Coppola Megalopolis, che sarà presentato nei prossimi giorni in anteprima mondiale al Festival di Cannes, rappresenta un sogno diventato realtà
Il regista ha condiviso con Vanity Fair una dichiarazione scritta sulle origini del film, accompagnata dalla prima immagine ufficiale con Adam Driver e Nathalie Emmanuel:
Megalopolis, prima foto di Adam Driver e Nathalie Emmanuel
(via @VanityFair)
credits AMERICAN ZOETROPE / MEGALOPOLIS / MIHAI MALAIMARE.#Megalopolis #AdamDriver #NathalieEmmanuel #FrancisFordCoppola pic.twitter.com/0jgoyelPhE
— Screenweek (@Screenweek) April 30, 2024
Coppola fa risalire l’origine del suo nuovo film alla sua infanzia a New York, quando era affascinato dai racconti di scienziati e ricercatori e armeggiava con kit di sperimentazione divertenti e pericolosi. Il cinema, naturalmente, forniva un’altra valvola di sfogo alla sua immaginazione. Un film che gli è rimasto impresso è La vita futura, un dramma del 1936 su una società che tenta disperatamente di arrestare il proprio collasso, realizzato dal pionieristico produttore Alexander Korda e scritto dall’autore de La guerra dei mondi e La macchina del tempo H.G. Wells.
Nella sua dichiarazione, Coppola ha elencato una serie di influenze che hanno plasmato il film nel corso degli anni:
Non sarei stato in grado di realizzarlo senza attingere dalle opere di G.B. Shaw, Voltaire, Rousseau, Bentham, Mill, Dickens, Emerson, Thoreau, Fuller, Fournier, Morris, Carlyle, Ruskin, Butler e Wells, insieme a Euripide, Tommaso Moro, Moliere, Pirandello, Shakespeare, Beaumarchais, Swift, Kubrick, Murnau, Goethe, Platone, Eschilo, Spinoza, Durrell, Ibsen, Abel Gance, Fellini, Visconti, Bergman, Bergson, Hesse, Hitchcock, Kurosawa, Cao Xueqin, Mizoguchi, Tolstoj, McCullough, Mosè e i profeti.
Affrontando le voci sulla lunga gestazione di Megalopolis, Coppola ha sottolineato di non aver lavorato attivamente alla sceneggiatura per 40 anni, ma piuttosto di aver raccolto idee e spunti nel corso del tempo. Solo negli ultimi dodici anni, spiega, ha iniziato a delineare l’idea di un’epopea romana ambientata nell’America moderna. Questo processo creativo, sottolinea, è stato caratterizzato da fasi di scrittura alternate, durante le quali sperava di comprendere meglio il suo stile personale.
Coppola ha esaminato un evento storico come il tentativo di colpo di Stato del 63 a.C., quando l’antica Roma si trovava in una profonda crisi economica e politica, con un’instabile situazione finanziaria e un crescente debito pubblico. Catilina, un rivoluzionario, pianificò di destabilizzare ulteriormente la città attraverso incendi e assassinii, al fine di costruire una nuova società cancellando tutti i debiti esistenti. Tuttavia, il suo piano fu contrastato da Cicerone, un influente politico e oratore romano.
Coppola ha trovato ispirazione in questo episodio storico per creare una trama romanzata, trasponendola ai giorni nostri con figure moderne. Ha iniziato con l’idea di un patrizio malvagio (Catilina), ribattezzato Cesare per renderlo più familiare al pubblico, che complottava per rovesciare il governo, ma veniva contrastato da Cicerone, il sindaco di una New York stilizzata, simbolo del potere mondiale, durante un periodo di sconvolgimenti finanziari.
Il regista ha deciso di adottare una visione revisionista di questa storia, mettendo in discussione la tradizionale rappresentazione di Catilina come cattivo e Cicerone come buono. Si è chiesto se Catilina potesse essere visto come un visionario che cercava di riallineare il potere, mentre Cicerone poteva essere considerato un reazionario. Questa reinterpretazione ha portato Coppola a rivedere anche altri aspetti della narrazione, cercando di riflettere le complessità della società moderna e passata attraverso una lente critica.
Coppola ha arricchito la storia con riferimenti a eventi e figure significative di New York, garantendo che ogni elemento della trama fosse autentico e potesse accadere sia nella New York moderna che nell’antica Roma.
Data l’importanza che Megalopolis ha assunto nella sua vita, Coppola ha deciso di inserire il suo nome nel titolo per la prima volta. Pur mantenendo il rispetto per gli autori originali dei suoi film, ha sentito che questo progetto meritava un legame personale più forte.
Ho sempre rispettato gli autori originali dei miei film e ho insisito sempre affinché il loro nome comparisse sopra il titolo, come nel caso de Il Padrino di Mario Puzo o di Dracula di Bram Stoker. Solo con L’uomo della pioggia e La conversazione mi sarei potuto permettere di apporre il mio nome come autore originale; ma allora ero troppo insicuro per presentarmi in modo così grandioso.
Il regista ricorda molto bene il momento in cui ha apposto il suo nome sul frontespizio di un insieme di pagine vuote, visualizzando con speranza il futuro del film. Ogni revisione successiva della sceneggiatura, aggiunge, è stata un passo verso il perfezionamento del progetto, anche se minimo.
Mentre il film si prepara al debutto a Cannes, Coppola nutre grandi speranze per il futuro:
Il mio sogno è che Megalopolis diventi un film amato per il Capodanno, con il pubblico che riflette non sulle sue risoluzioni personali, ma piuttosto su questa semplice domanda: ‘La società in cui viviamo è l’unica possibile per noi?’
Ambientata nella New York dei giorni nostri dopo un terribile disastro, la storia di Megalopolis si preannuncia epica e grandiosa, poiché racconterà gli sforzi di un architetto (Driver) per ricostruire la Grande Mela come una città utopistica, entrando in contrasto con il sindaco. Pare che l’ispirazione provenga sia da Metropolis di Fritz Lang sia da The Fountainhead di Ayn Rand, ma soprattutto dalla congiura di Catilina. Così il cineasta ha descritto la trama:
Una donna è divisa tra la lealtà a due uomini. Ma non solo due uomini. Ciascun uomo porta con sé un principio filosofico. Uno è suo padre, che l’ha cresciuta, le ha insegnato il latino quando era piccola e crede in una visione molto classica della società, il Marco Aurelio della situazione. L’altro, che è il suo amante, è il nemico di suo padre e ha una visione più progressista, del tipo “Facciamo un balzo nel futuro, leviamoci di torno questa spazzatura che ha contaminato l’umanità per 10 mila anni. Scopriamo quello che siamo realmente, cioè una specie illuminata, amichevole, gioiosa”.
L’ultimo suo film “tradizionale” è stato Twixt (2011), ma nel 2015 Coppola ha diretto il progetto sperimentale Distant Vision.
Nel cast figurano Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Talia Shire, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter, James Remar, Dustin Hoffman, Isabelle Kusman, D.B. Sweeney, Chloe Fineman, Jon Voight, Giancarlo Esposito e Bailey Ives.