Cinema

Il Prigioniero: Alejandro Amenábar racconta Cervantes, nel cast Alessandro Borghi

Pubblicato il 30 aprile 2024 di Filippo Magnifico

Le riprese de Il Prigioniero, il nuovo film del regista premio Oscar Alejandro Amenábar, sono ufficialmente iniziate. Questa pellicola promette di portare sul grande schermo la vita di Miguel de Cervantes (Julio Peña), dallo scontro navale che lo porterà alla cattura fino alla prigionia sotto il tiranno Hasán (Alessandro Borghi) nella città pirata di Algeri.

Anno 1575. Il giovane Miguel de Cervantes, ferito in uno scontro navale, durante il suo ritorno in Spagna, viene catturato in mare aperto dai corsari algerini.
Consapevole che una morte crudele lo attende ad Algeri se il suo riscatto non sarà pagato al più presto, Miguel trova rifugio nella sua passione per il racconto di storie.
I suoi affascinanti racconti ridanno speranza anche ai suoi compagni di prigionia e attirano l’attenzione di Hasán, il misterioso e temuto governatore di Algeri, con il quale inizia a sviluppare una strana affinità. Mentre i conflitti crescono tra i suoi disperati compagni, Miguel, guidato dal suo incrollabile ottimismo, inizia a pianificare un audace piano di fuga.

L’avvio delle riprese a Santa Pola è solo l’inizio di un viaggio che toccherà alcune delle location più suggestive della Spagna, come il Castello di Santa Barbara ad Alicante e il Real Alcazar di Siviglia, con un set che si sposterà attraverso la provincia di Valencia.

Alejandro Amenábar ha confermato che il film esplorerà il contrasto tra l’oscura realtà della prigionia di Miguel de Cervantes e il potere liberatorio delle sue storie.

In questo film, come nei precedenti, giocherò con i contrasti: dall’oscura realtà in cui viveva Miguel de Cervantes al potere delle sue storie, i suoi epici tentativi di fuga, le dure condizioni di prigionia, la crudeltà dei suoi carcerieri, il paradiso e la lussureggiante esuberanza dell’hamam, o l’allegria delle strade di Algeri. Miguel de Cervantes ha vissuto tutto questo, ed è esattamente ciò che ha plasmato l’umanismo e la complessità della sua opera.
Si sa che uno dei suoi racconti nel Don Chisciotte, intitolato Il prigioniero, contiene numerosi riferimenti autobiografici. Miguel de Cervantes ha lasciato una grande storia non raccontata: la sua. È tempo di conoscerla.

Il Prigioniero non è solo un film, ma un ponte tra culture, unendo Italia e Spagna in una produzione cinematografica di rilievo internazionale. La collaborazione tra Mod Producciones, Himenóptero, Misent Produzioni e Propaganda Italia, con la partecipazione di colossi come Netflix e RAI Cinema, attesta l’importanza e l’ambizione di questo progetto.

La produzione esecutiva è affidata a Fernando Bovaira, produttore di tutti i film di Alejandro Amenábar e di serie come I Farad, La Fortuna, Crematorio e El día de mañana. Il team tecnico è composto da capi reparto che hanno già un sodalizio con il regista come: Álex Catalán, direttore della fotografia, lo scenografo Juan Pedro de Gaspare il tecnico del suono Gabriel Gutiérrez, a cui si aggiungono la costumista italiana Nicoletta Taranta (nominata ai David di Donatello per L’isola delle Rose, 5 è il numero perfetto e Agadah e vincitrice per Romanzo Criminale), e al trucco e acconciature Ana López Puigcerver e Belen López Puigcerver (nominate agli Oscar per La Società della Neve).

Con una colonna sonora composta dallo stesso Amenábar e la gestione delle vendite internazionali affidata a Film Constellation, Il Prigioniero si prospetta come un’opera che racchiude storia, avventura e la profondità umana e intellettuale di uno degli scrittori più influenti della letteratura mondiale.