È assurdo pensare di essere gli sceneggiatori di una delle serie tv più acclamate di sempre e contemporaneamente anche di quella con il finale più odiato, eppure D.B. Weiss e David Benioff rappresentano la dimostrazione vivente di come ciò possa avvenire. Con Game of Thrones (Il trono di spade) è infatti accaduto proprio questo e nonostante sembri passata una vita da quel finale, con il mondo che nel frattempo ha vissuto una pandemia e sta ancora vivendo ben due guerre, possiamo di certo affermare che la gestione delle ultime due stagioni dello show fantasy della HBO (da noi disponibile su Sky Italia e NOW) avrebbe potuto – e dovuto – essere molto diversa da quella vista sullo schermo.
Nonostante una delusione generale, poco dopo la fine della serie D. B. Weiss e David Benioff vennero ingaggiati da Netflix con un contratto milionario per una serie di progetti, il primo dei quali debutterà sulla piattaforma il 21 marzo 2024 e ci stiamo riferendo a Il problema dei tre corpi. Ciò li portò a rinunciare ad un accordo già preso con la Lucasfilm, il quale prevedeva la realizzazione della nuova trilogia di Star Wars. Il duo abbandonò il progetto non solo per questioni economiche e di tempo, ma anche per prendersi una pausa dalle scene; infatti, dopo tutto il caos derivante dal finale di Game of Thrones ad entrambi non sembrò il caso di interfacciarsi nuovamente con un’opera avente un fandom parecchio grande, ma soprattutto esigente.
Tratta da Cronache del ghiaccio e del fuoco, serie di romanzi ancora in fase di scrittura da parte dell’autore George R.R. Martin, Game of Thrones debuttò nel 2011 e da quel momento in poi la televisione non fu più stata la stessa. Anno dopo anno lo show fantasy divenne sempre più apprezzato da pubblico e critica, dando vita ad un vero e proprio fenomeno di massa. L’aumento di pubblico corrispose ad un aumento di budget, gli autori nelle stagioni finali potettero quindi usufruire di tecnologie avanzate come forse non era mai stato concesso a nessun altro show. Le trame della serie cominciarono però a zoppicare quando D. B. Weiss e David Benioff non potettero più attingere dal materiale letterario di Martin, a causa della mancata conclusione dell’opera da parte di quest’ultimo, e ciò avvenne tra la quinta e la sesta stagione; quelle però più duramente messe sotto accusa dai fan furono le ultime due annate della serie.
Ad un aumento della spettacolarità visiva, che tocco il suo apice proprio nelle stagioni 7 e 8, non ne corrispose dunque un miglioramento della scrittura. Le stagioni finali di Game of Thrones ebbero soltanto 13 episodi totali (quando le precedenti erano composte da 10 episodi ciascuna), e si caratterizzarono soprattutto da un’inspiegabile fretta nel concludere le varie trame, le quali avrebbero però meritato uno sviluppo molto più articolato. Si poteva arrivare allo stesso finale ma con una maggiore dilatazione degli eventi, per tale motivo i fan di tutto il mondo se la sono poi presa con i due sceneggiatori, dando persino vita ad una petizione in cui si richiedeva la riscrittura totale della stagione finale. Ovviamente ciò non è mai avvenuto, rimane comunque il rimpianto di non aver avuto un finale epico per uno degli show più memorabili della televisione.
Negli anni sono state fatte numerose speculazioni sui motivi che spinsero D. B. Weiss e David Benioff a voler chiudere così di fretta l’epica serie della HBO. Tra le tante si parlò anche del loro desiderio di dirigersi verso nuovi lavori, tra questi un’inedita trilogia di Star Wars. Effettivamente i due avevano già un accordo firmato con la Lucasfilm ed erano pronti ad iniziare, ma il progetto saltò definitivamente. Venne poi rivelato che il motivo fu l’intromissione di Netflix, la quale offrì al duo un grande contratto per la realizzazione di alcuni film e serie tv originali. Il 21 marzo 2024 segnerà il loro ritorno sulle scene – a ben 5 anni dal discusso finale di Game of Thrones – con la serie tv fantascientifica Il problema dei tre corpi, tratta da una trilogia di romanzi scritti da Liu Cixin. La trama della serie si divide in tre parti – passato, presente e futuro –, alla base di ognuna di esse vi è l’incontro tra gli esseri umani e una civiltà aliena, abitante in un sistema solare vicino a quello della terra. Tale incontro sarà poi la base per un conflitto epico tra gli umani e gli alieni, il compito della serie sarà proprio quello di mostrarci come si arriverà a questo scontro e le conseguenze che esso avrà su entrambe le civiltà.
Il problema dei tre corpi si presenta, dunque, come uno show dai tratti epici e pronto a far parlare molto di sé durante le prossime settimane. I primi giudizi della critica appaiono però un po’ divisivi (tra chi l’ha adorato e chi invece non è rimasto convinto della resa scenica), occorre però vedere quanto la serie riuscirà a far breccia nel cuore degli spettatori e soprattutto se questi ultimi vorranno di nuovo addentrarsi in una storia complessa con a capo D. B. Weiss e David Benioff. Ad aiutare i due vi è però un dettaglio non indifferente: Il problema dei tre corpi è una trilogia già interamente scritta e pubblicata, non si dovrebbe quindi correre il rischio di un Game of Thrones 2.0.