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La zona d’interesse è candidato a cinque premi Oscar, e l’Academy ha pubblicato un interessante approfondimento che esplora il film con il regista Jonathan Glazer, il cast e gli altri realizzatori.
Il regista inglese spiega di aver usato un approccio antropologico per mettere in scena la famiglia di Rudolf Höß, primo comandante del campo di concentramento di Auschwitz, senza gli artifici solitamente impiegati dal cinema. Glazer mostra infatti una quotidianità in cui molti potrebbero rispecchiarsi, ben lontana dal ritratto dei nazisti come “mostri”: in tal modo, La zona d’interesse rappresenta la terrificante banalità del male, evitando le finzioni drammaturgiche.
Le macchine da presa sono state nascoste il più possibile, gli operatori non erano sul set, come una sorta di “Grande fratello in una casa nazista”. Gli attori sono stati lasciati liberi di lavorare nel giardino e nelle stanze della casa, trattata alla stregua di un’arena. Alcune scene, non a caso, sono state filmate contemporaneamente. Si parla anche dell’uso del sonoro e delle sequenze girate all’infrarosso.
Il film è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis, edito in Italia da Einaudi. L’uscita italiana è attesa per il 22 febbraio. Potrete vedere il backstage qui di seguito.
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Jonathan Glazer (Sexy Beast – L’ultimo colpo della bestia, Birth – Io Sono Sean, Under The Skin) firma il suo primo lungometraggio in lingua non inglese, liberamente ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis, recentemente scomparso. Un uomo e sua moglie tentano di costruire una vita in un luogo apparentemente da sogno, con una famiglia e una quotidianità perfetta… ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la villa con giardino in cui vivono è situata proprio al di là del muro del campo di concentramento.
Il cast include Sandra Hüller, Christian Friedel, Ralph Herforth, Johann Karthaus, Luis Noah Witte, Nele Ahrensmeier, Lilli Falk e Medusa Knopf.
Il copione è opera dello stesso Jonathan Glazer.
Fonte: Academy
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