Dahomey il documentario diretto da Mati Diop ha vinto sabato scorso l’Orso d’oro per il miglior film alla 74a edizione della Berlinale. Questo è il secondo film africano a ottenere il premio principale dopo il musical U-Carmen eKhayelitsha di Mark Dornford-May, nel 2005. Inoltre per il secondo anno consecutivo un documentario si è portato a casa l’Orso d’oro, l’anno scorso aveva vinto On The Adamant di Nicolas Philibert.
La pellicola apre nel novembre 2021 e racconta 26 tesori reali dell’ex-regno di Dahomey lasceranno Parigi per tornare nel loro paese di origine, assieme a migliaia di manufatti che furono saccheggiati dalle truppe coloniali francesi nel 1892.
Diop ha dichiarato nel suo discorso:
“Restituire significa fare giustizia. Possiamo liberarci del passato come di uno spiacevole fardello che ostacola solo la nostra evoluzione, oppure possiamo assumerci la responsabilità e usarlo come base per andare avanti. Dobbiamo scegliere”.
Il regista coreano Hong Sang-soo ha vinto l’Orso d’argento con la sua 31a pellicola: A Traveler’s Needs interpretata da Isabelle Huppert, questa è la quinta volta che un suo film vince l’Orso d’argento al Festival.
Ha dichiarato:
“Ringrazio la giuria per questo premio. Non so cosa abbiano visto esattamente nel mio film, sono curioso. Voglio ringraziare soprattutto Carlo Chatrian [il direttore artistico della Berlinale] che mi ha invitato a questo evento per tutti questi anni. Grazie per essere entrato in empatia con i miei film”.
Dal 2021 la Berlinale ha introdotto delle categorie neutrali per i miglior interpreti, il vincitore dell’Orso d’argento di quest’anno per la migliore interpretazione da protagonista è stato Sebastian Stan per A Different Man, mentre il premio per l’interprete non protagonista è andato a Emily Watson per Small Things Like These.
Molti premiati hanno chiesto di cessare il fuoco a Gaza, nei loro discorsi, tra cui i registi Cailleau e Russell di Direct Action e il regista Basel Adra vincitore del premio per il miglior documentario con No Other Land (una co-produzione palestinese-norvegese ndr.):
“Sono qui per festeggiare il premio, ma è anche molto difficile per me festeggiare quando decine di migliaia di persone del mio popolo vengono massacrate, massacrate da Israele a Gaza.
Chiedo una cosa alla Germania, visto che mi trovo qui a Berlino, di rispettare gli appelli delle Nazioni Unite e di smettere di inviare armi a Israele.”.
Orso d’oro
Dahomey di Mati Diop
Orso d’argento Gran Premio della Giuria
A Traveler’s Needs di Hong Sang-soo
Orso d’argento
The Empire di Bruno Dumont
Migliore interpretazione da protagonista
Sebastian Stan per A Different Man
Migliore interpretazione non protagonista
Emily Watson per Small Things Like These
Orso d’argento per l’eccezionale contributo artistico
Martin Gschlacht per la fotografia de Des Teufels Bad (The Devil’s Bath) di Veronika Franz e Severin Fiala
Miglior regista
Nelson Carlos De Los Santos Arias per Pepe
Orso d’argento per la migliore sceneggiatura
Matthias Glasner per Sterben (Dying)
Miglior film
Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell
Premio speciale della giuria
Some Rain Must Fall di Qiu Yang e Khamyazeye bozorg (The Great Yawn of History) di Aliyar Rasti
Miglior regia
Juliana Rojas per Cidade; Campo
Premio GFF per l’opera prima
Cu Li Không Bao Giờ Khóc (Cu Li Never Cries ) di Phạm Ngọc Lân
No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor.
Menzione speciale
Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell
Orso d’oro per il miglior cortometraggio
Un movimiento extraño (An Odd Turn) di Francisco Lezama
Orso d’argento Premio della giuria (cortometraggio)
Re tian wu hou (Remains of the Hot Day) di Wenqian Zhang
Menzione speciale
That’s All From Me di Eva Könnemann
Premio del pubblico Panorama: “Memories of a Burning Body”, Antonella Sudasassi Furniss
Secondo premio: “Crossing”, Levan Akin
Terzo premio: “All Shall Be Well”, Ray Yeung
Premio del pubblico Panorama Documentario: “No Other Land”, Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor
Secondo premio: “My Stolen Planet”, Farahnaz Sharifi
Terzo premio: “Teaches of Peaches”, Philipp Fussenegger, Judy Landkammer
Gran Premio per il miglior film della Generazione 14plus: “Who By Fire”, Philippe Lesage
Menzione speciale: “Maydegol”, Sarvnaz Alambeigi
Premio speciale per il miglior cortometraggio della Generazione 14plus: “A Bird Flew”, Leinad Pájaro De la Hoz
Menzione speciale: “Songs of Love and Hate”, Saurav Ghimire
Gran Premio per il miglior film della Generazione Kplus: “Reinas”, Klaudia Reynicke
Menzione speciale: “Through Rocks and Clouds”, Franco García Becerra
Premio speciale per il miglior cortometraggio della Generazione Kplus: “A Summer’s End Poem”, Lam Can-zhao
Menzione speciale: “Uli”, Mariana Gil Ríos
Orso di cristallo per il miglior film: “Last Swim”, Sasha Nathwani
Menzione speciale: “She Sat There Like All Ordinary Ones”, Qu Youjia
Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: “Cura Sana”, Lucía G. Romero
Menzione speciale: “Lapso”, Caroline Cavalcanti
Orso di cristallo per il miglior film: “It’s Okay!”, Kim Hye-young
Menzione speciale: “Giovani cuori”, Anthony Schatteman
Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: “Butterfly”, Florence Miailhe
Menzione speciale: “Soukun”, Dina Naser