Zac Efron torna l’1 febbraio nelle sale italiane con The Warrior – The Iron Claw, film che al momento sta dividendo parzialmente la critica, ma che di sicuro ha dimostrato ancora una volta che lui, l’ex fidanzatino d’america, è un attore, uno di quelli veri, che forse avrebbe meritato di più che diventare una semplice immagine da vendere. Parlare di Zac Efron, infatti, significa parlare di una delle tante creature nate con l’inizio millennio in cui si è riversata la commercializzazione più pura, mettendo sovente le catene a un talento che avrebbe meritato ben altre possibilità e percorsi.
Zac Efron da molti ancora oggi è visto più come una celebrità che come un attore a tutto tondo, ed è un vero peccato perché la verità è che il ragazzo della California, per molto è stato limitato da una narrazione personale fin troppo disneyana e teen, anche fuori tempo massimo. Nell’anno in cui l’Italia vince i mondiali in Germania, Zac Efron abbraccia una popolarità mondiale incredibile, come non si vedeva da decenni. Per la generazione femminile dei millennials, High School Musical è stato ciò che furono in passato Grease, La Febbre del Sabato Sera, Dirty Dancing. Troy Bolton lo rende un idolo dei teen, nel momento in cui c’è ancora una piccola traccia di pop colture che si attacca su di lui in modo irrefrenabile. Sa ballare, sa recitare, sa anche cantare Zac Efron, di base il musical ancora oggi è dove ha saputo mostrare alcune delle cose migliori della sua carriera. Basti pensare a The Greatest Showman, dove ha retto benissimo il confronto non solo con una pop star del calibro di Zendaya, ma anche con un divo di enorme caratura, anch’egli trasversale nella sua capacità artistica, come Hugh Jackman.
Il problema, è che come sempre ad Hollywood, si stroppia, si deforma, non si capisce quando bisogna smetterla. High School Musical lo comprime, lo imprigiona dentro un personaggio a metà tra John Travolta, il Tom Cruise degli inizi e un teen idol da cui non riesce più a staccarsi per moltissimi anni, portandolo anche verso un universo privato fatto di dipendenza, squilibrio, con una vita sentimentale molto agitata. Eppure, contemporaneamente a pellicole come Hairspray – Grasso è bello, 17 Again, Ho Cercato il tuo Nome, ecco che lo vediamo al fianco di Matthew McConaughey in The Paperboy, poi verranno Liberal Arts, Parkland, Cattivi Vicini. Uno sguardo più attento si accorge che questi film, come quelli già citati, molto spesso riguardano generi incredibilmente diversi. Di fatto Zac Efron è un attore molto più versatile di quanto si pensi, il che ci ricorda che spesso tra la carriera di un attore e le sue effettive qualità e possibilità, non c’è questa grande correlazione. Non ad Hollywood almeno.
The Warrior – The Iron Claw da questo punto di vista è un film perfetto per lui, così come fu vederlo nei panni di Ted Bundy, uno dei più famigerati serial killer di tutti i tempi. Si può sicuramente discutere come il film in sé non fosse magari un capolavoro, ma la sua interpretazione è stata qualcosa di magnetico. Poi ci voltiamo ed eccolo alle prese con una trash comedy come Nonno Scatenato, con un prodotto mainstream osceno come Baywatch, per poi virare e finire in cult comedies come The Disaster Artist e Beach Bum, ancora con Matthew McConaughey.
Dov’è il vero Zac Efron? Chi è? Di base è un sopravvissuto, alla sua stessa fama, a quei personaggi che lo hanno incatenato nell’immagine dell’eterno fidanzatino fin sopra la soglia dei suoi trent’anni, qualcosa che in passato ha avuto effetti altamente nocivi per tanti talenti. Il ricorso alla chirurgia plastica, il suo fisico completamente sformato, il suo porsi come influencer prima di tutto e poi cercare comunque di farsi strada con film difficili come The Warrior – The Iron Claw, ci parlano di una volontà di trasformazione totale di sé stesso, che si sleghi dal successo puro e semplice, quello che è effimero soprattutto per un’artista vero, rispetto alla capacità di impegnarsi in progetti in cui crede davvero. A molti in questo ricorda un po’ ciò che è stato Matthew McConaughey a inizio carriera, quando come lui era intrappolato dentro una scatola da cui solo William Friedkin riuscì a liberarlo definitivamente. The Warrior – The Iron Claw lo vede al fianco di attori di grande talento come Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Holt McCallany e la sua ex Lily James, ed è un film dove Efron esce benissimo. Il problema, forse, è il fatto che è ancora visto dalla industry come un nome spendibile ma in modo limitato. La sensazione è che debba osare magari nel panorama seriale televisivo, cercare qualcosa di più audace con la nuova generazione autoriale, anche a costo di uscire dai binari che il pubblico stesso ha visto per lui. Non è con i Fratelli Farrelly o con film come Firestar che ci riuscirà.
QUI trovate la recensione The Warrior – The Iron Claw di Roberto Recchioni