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SAG-AFTRA: I punti chiave dell’accordo con l’AMPTP, le polemiche sull’IA

Pubblicato il 14 novembre 2023 di Marlen Vazzoler

Un riassunto di 18 pagine del Memorandum of Agreement di 128 pagine, che rappresenta il potenziale accordo triennale tra il sindacato e gli studios stimato 1 miliardo di dollari, e riassume i punti chiave è stato fornito dalla SAG-AFTRA ai suoi membri, due giorni fa, in vista del voto di ratifica che inizia oggi e proseguirà fino alla prima settimana di dicembre.

Il Memorandum, che non è ancora stato reso noto e probabilmente non sarà disponibile per settimane, copre diverse aree come le audizioni, la diversità, coordinatori d’intimità ma soprattutto i due punti più spinosi che hanno capeggiato sui cartelli dei scioperanti: lo streaming e l’intelligenza artificiale.

Nel frattempo da più parti si levano critiche sul fatto che il comitato di negoziazione non abbia insistito abbastanza con i quattro CEO e con l’AMPTP sulle protezioni dell’AI e sui bonus basati sul successo degli show e dei film in streaming. Si è passati da un piano di condivisione dei ricavi del 2% dei profitti a uno dell’1% e poi a una “tassa” sugli abbonati di 59 centesimi, per poi ottenere un fondo annuale di $40 milioni, pari a $120 milioni di dollari nell’arco di tre anni.

Duncan Crabtree-Ireland, durante la conferenza stampa di venerdì scorso, ha dichiarato:

“Siamo estremamente grati per tutto il sostegno fornito dai sindacati del settore dello spettacolo durante lo sciopero. Questa vittoria è per tutti noi. I nuovi contratti, oltre a garantire la sostenibilità dell’industria dello spettacolo per gli artisti della classe operaia, sono un esempio di ciò che si può ottenere con l’azione collettiva e la solidarietà”.

Una fonte del sindacato ha detto a Deadline:

“Nessuno ottiene tutto quello che vuole in un accordo, ma questo è un buon accordo, un accordo equo e allo stesso tempo un grande passo nella giusta direzione e una polizza assicurativa per il prossimo contratto.”

Il fondo streaming

Prevede un fondo che si baserà sui residui dello streaming e sarà gestito da fiduciari degli studios SAG-AFTRA e AMPTP, nonché aumenti minimi più elevati rispetto a quelli ricevuti dalla DGA o dalla WGA.

La SAG-AFTRA ha spinto per un modello in cui gli studios avrebbero dovuto condividere una parte delle entrate provenienti dai loro servizi streaming. Queste sarebbe andate in un nuovo fondo da dividere tra gli attori che recitano in film e show televisivi realizzati per lo streaming. Gli studios hanno rifiutato categoricamente tale offerta.

Alla ricerca di un compromesso, la SAG-AFTRA ha accettato di rinunciare al modello di condivisione degli introiti e di sostituirlo con quanto richiesto dagli studios: un modello basato sulle prestazioni che premia gli show e i film visti da almeno il 20% degli abbonati di uno streamer, come concordato dalla Writers Guild of America nel suo accordo di settembre. La differenza sostanziale è che mentre i membri della WGA riceveranno un bonus equivalente al 50% del loro residuo fisso, i membri della SAG-AFTRA riceveranno un bonus del 100%.

Previa revisione legale e a determinate condizioni, queste ultime non specificate, il 75% del bonus degli attori andrà direttamente al cast di uno show o di un film di successo in streaming. Il restante 25% andrà al fondo gestito congiuntamente da un consiglio di amministrazione che deve ancora essere selezionato e che sarà composto sia da funzionari della SAG-AFTRA che da rappresentanti degli studios. Potrà essere destinato a qualsiasi membro della SAG-AFTRA scelto dai fiduciari, indipendentemente dal fatto che si tratti di uno show di successo o meno.

Intelligenza artificiale

Insieme al riassunto SAG-AFTRA ha pubblicato un opuscolo che illustra le principali novità per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Innanzitutto, gli studios devono fornire agli attori una descrizione completa di come intendono utilizzare una “replica digitale” generata dall’IA in un progetto e devono ottenere il loro consenso sulla base di tali informazioni. Questo processo deve essere ripetuto se lo studio desidera creare una replica di un interprete al di là del progetto in cui l’interprete è stato inizialmente impiegato.

Ora gli interpreti le cui repliche digitali vengono utilizzate devono essere compensati in base alla loro “tariffa giornaliera pro rata o alla tariffa minima, a seconda di quale sia più alta”, insieme ai residui basati sulle prestazioni di quella replica. Le produzioni devono inoltre compensare gli interpreti per il numero di giorni che il produttore del progetto, “in buona fede”, stabilisce che l’interprete avrebbe dovuto lavorare se le scene fossero state girate di persona.

Alcune di queste tutele, tuttavia, presentano dei limiti

Gli studios sono tenuti a ottenere il consenso dell’attore se desiderano modificare in modo significativo la sua performance in post-produzione, ma tale consenso non è richiesto se si tratta di processi standard di post-produzione:

“Modifiche in post-produzione, montaggio, sistemazione, riarrangiamento, revisione o manipolazione della fotografia e/o della traccia sonora a scopo di cosmesi, guardaroba, riduzione del rumore, tempismo o velocità, continuità, intonazione o tono, chiarezza, aggiunta di effetti visivi/sonori o filtri, standard e pratiche, valutazioni, aggiustamento del dialogo o della narrazione o altri scopi simili”.

O:”In qualsiasi circostanza in cui il doppiaggio o l’uso di un sosia sia consentito dall’Accordo di Base Codificato o dall’Accordo Televisivo”.

Un’altra questione riguarda gli “interpreti sintetici”, ovvero personaggi digitali generati dall’IA e creati addestrando il software dell’IA con le performance di attori reali. La SAG-AFTRA ha negoziato una clausola che impone agli studios di dare loro un preavviso e la possibilità di “contrattare in buona fede” se un interprete sintetico viene “utilizzato al posto di un interprete che sarebbe stato ingaggiato in base al presente accordo in un ruolo umano”, ma non è riuscita a ottenere il diritto di veto su tale utilizzo degli interpreti. Gli attori potranno inoltre richiedere il consenso e il compenso a uno studio solo se l’interprete sintetico include un tratto facciale distintivo riconosciuto come appartenente a quell’attore.

Critiche e Reazioni

Justine Bateman non è la sola ad aver evidenziato sui social le carenze dell’accordo in merito alle protezioni dall’IA e sui bonus basati sul successo per gli show in streaming. Ha spiegato:

“Ho detto fin dall’inizio che l’uso dell’AI generativa farà crollare la struttura di questo business. Voglio che gli attori e la troupe abbiano abbastanza rispetto per se stessi da rovesciare un tavolo e dare il benservito agli amministratori delegati. Vi lasceranno con nulla da perdere. 4/”

Ha continuato:

“La SAG che firma l’approvazione di interpreti sintetici e sosia digitali che prendono il posto delle performance umane getta ogni membro della troupe sotto l’autobus. Niente attori umani = niente set e niente troupe”.

E poi aggiunto:

“In una gamma di età adatta al personaggio. Inoltre, sarete in competizione con un numero infinito di oggetti creati dall’intelligenza artificiale che gli studios/streamer possono utilizzare liberamente. Inoltre, un intero cast di oggetti creati dall’intelligenza artificiale al posto di attori umani elimina la necessità di un set o di una troupe. 22/
Siete degli esseri umani complessi e straordinari. Non lasciate che gli amministratori delegati vi convincano del contrario. Cercate registi e showrunner che apprezzino il vostro valore e che si impegnino a coinvolgere i lavoratori umani nei loro progetti. Sono loro che realizzeranno opere importanti. Andrà tutto bene. Tenete duro. /”

Ecco il thread:

Il sindacato risponde

Nella riunione informativa su Zoom di ieri mattina, per i membri ufficiali della SAG-AFTRA, Fran Drescher ha risposto alle recenti critiche senza fare nomi:

“Voglio solo che sappiate che nessuno è stato gettato sotto l’autobus.
Se leggete cose del genere, sono molto infiammatorie e spiacevoli, perché usano i social media e le chat room per promuovere l’agenda personale di qualcuno”.

Crabtree-Ireland a proposito del documento di 128 pagine, ha detto:

“So che molte persone hanno chiesto informazioni sul Memorandum of Agreement completo e su quando o se potranno vederlo. Voglio solo dire che in passato non è mai successo che un Memorandum of Agreement venisse redatto in tempo per il processo di ratifica.
Questa trattativa contrattuale è ancora più ampia di tutte le precedenti – certamente di quelle in cui sono stato coinvolto nei miei ultimi 23 anni qui. Faremo del nostro meglio per cercare di completarlo in tempo per pubblicarlo ai fini del voto di ratifica, ma il riassunto di 18 pagine dell’accordo è quello che abbiamo pronto ora, ed è quello che è stato pubblicato. Penso che dovrebbe essere, come sapete, quello che abbiamo sempre pubblicato in passato e che contiene informazioni molto dettagliate ed estese su ciò che è stato concordato nel contratto.
Quindi faremo sicuramente del nostro meglio su questo fronte, ma volevamo solo far sapere a tutti cosa aspettarsi”

Il costo dei 3 nuovi contratti

Moody’s Investor Service prevede che il costo totale dei contratti SAG-AFTRA, Writers Guild of America e Directors Guild of America sarà più vicino alla fascia più alta della sua stima iniziale di 450-600 milioni di dollari all’anno per tre anni.

Il vicepresidente senior di Moody’s Investor Service Neil Begley in un nuovo rapporto ha spiegato:

“Tuttavia, l’assorbimento di questi costi, distribuiti su un gran numero di progetti, non rappresenterà un rischio di credito per gli studios. Soprattutto se si considera che la spesa annua globale per l’intrattenimento televisivo e cinematografico supera i 100 miliardi di dollari, di cui gli Stati Uniti rappresentano una grossa fetta. Riteniamo improbabile che gli studios modifichino i loro budget di produzione complessivi per far fronte a questi costi più elevati, o per ridurre il volume, e cercheranno invece di risparmiare nei casi in cui ciò non pregiudichi materialmente la quantità di materiale prodotto o la qualità della narrazione. Questo include l’utilizzo di un minor numero di attori famosi, la riduzione delle riprese in loco e il taglio delle spese per la post-produzione e gli effetti speciali.”

L’agenzia di rating prevede che gli studios cercheranno di ottenere maggiori agevolazioni fiscali, sussidi finanziari e punteranno a produrre più progetti in località al di fuori degli Stati Uniti.

Moody’s prevede inoltre che la maggior parte degli streamer registrerà:

“Perdite significative nello streaming fino al 2024 e al 2025”.

Fonti Deadline, The Wrap, The Wrap