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L’era della Peak TV è arrivata al capolinea?

Pubblicato il 09 ottobre 2023 di Marco Triolo

Con il termine “Peak TV” si intende l’esplosione di produzioni televisive dovuta alla necessità delle piattaforme streaming di costruirsi delle library di titoli, una tendenza che ha raggiunto il picco nel 2022 (con 599 serie prodotte) e che, secondo il Chairman of Global Television Studios di Sony, Ravi Ahuja, potrebbe essere vicina alla fine. Intervistato da The Wrap, Ahuja ha fatto alcune previsioni su come si delineerà il futuro delle piattaforme e delle serie televisive, sostenendo che la fine dell’era della Peak TV sarà probabilmente “dolorosa per la maggior parte delle compagnie”, e che le misure messe in atto da esse per tagliare i costi porteranno nei prossimi due anni a meno serie e meno spese sul marketing.

“Vedrete un po’ dell’aria uscire dal pallone”, ha detto Ahuja, aggiungendo che le serie “potrebbero allontanarsi un po’ dai grossi show acchiappa-abbonati, verso show come The Night Agent“.

Ahuja ha anche parlato della fusione tra Walt Disney e Fox, manifestando la sua sorpresa: “Non pensavamo che i Murdoch avrebbero venduto, ma l’hanno fatto”, citando il desiderio della Disney di competere con Netflix attraverso il lancio della propria piattaforma, Disney+. “Una caratteristica di Rupert [Murdoch] è saper vedere avanti e penso che sentisse questo: competi oppure no”.

Una filosofia che, in fondo, anche Sony segue: lo studio ha infatti deciso coscientemente di non creare una propria piattaforma, ma di produrre piuttosto contenuti per gli altri come “un trafficante d’armi”. Ahuja ha detto che, oggi, è “un po’ più difficile portare una serie a conclusione”. “Speriamo di non arrivare al punto di avere una serie che amiamo e non riuscire a trovarle una casa”.

Circa il futuro delle piattaforme, Ahuja sostiene che saranno inevitabili i bundle, i pacchetti di più piattaforme: “Vedremo la creazione di bundle – da parte di Amazon, YouTube, Apple, Roku – tra compagnie in competizione”.