In questi mesi si sta parlando molto di intelligenza artificiale e del suo impatto nel mondo dell’arte, dal cinema alla TV, passando ovviamente per Midjourney. Lo sciopero degli sceneggiatori si è da poco concluso, e l’accordo ha previsto anche delle precise limitazioni sull’uso dell’IA nella scrittura. Quello degli attori sta ancora imperversando e, nel frattempo, abbiamo avuto modo di vedere dei casi pratici che ci hanno messo di fronte al rischio di un utilizzo sregolato dell’IA per riprodurre le fattezze di attori famosi. Da un lato c’è stato lo spot dentistico con testimonial un giovane Tom Hanks, che ha costretto l’attore a prenderne ufficialmente le distanze sui social. Dall’altro l’anchorwoman di CBS News Gayle King, “protagonista” di una serie di video che promuovevano un prodotto per la perdita di peso.
E poi di recente ci sono stati anche tre altri casi, legati tutti a Disney+: il film Prom Pact, che include una scena in cui sono visibili delle comparse generate al computer di qualità piuttosto bassa; un poster di Loki generato con l’IA; e infine i titoli di testa della serie Secret Invasion, sempre realizzati con l’intelligenza artificiale.
There’s been plenty of handwringing recently about artificial intelligence in Hollywood. In just the last week there were separate kerfuffles over the use of AI to create a promotional poster for the Disney+ show Loki and to generate zombie-like extras in a school gymnasium scene in the Disney Channel film Prom Pact.
Durante la conferenza Bloomberg Screentime a Los Angeles, lo scorso giovedì, l’attrice Issa Rae ha definito l’IA “terrificante… come un episodio di Black Mirror“. Lo stesso giorno, alcuni senatori hanno introdotto una proposta di legge chiamata No Fakes Act, che obbligherebbe persone e compagnie a chiedere l’assenso del diretto interessato prima di riprodurne le fattezze con l’IA.
Nel frattempo, anche l’industria della musica sta facendo i conti con l’intelligenza artificiale, in grado di riprodurre in maniera sempre più accurata le voci di celebri cantanti usando dei filtri ad hoc. Tra gli artisti che ne hanno fatto maggior uso c’è Ghostwriter, autore e produttore anonimo, che si presenta sempre mascherato. Lo scorso aprile, Ghostwriter ha scritto e inciso il brano Heart on my Sleeve, usando dei filtri IA per ricreare le voci di Drake e The Weeknd. In seguito ha creato un altro brano con le voci di Travis Scott e 21 Savage, ed è diventato una sorta di portavoce dei vantaggi dell’IA.
Sempre durante Bloomberg Screentime, Ghostwriter ha detto:
L’industria non è necessariamente contro l’IA nella musica. Hanno imparato una lezione con Napster. Hanno capito che non puoi combattere queste cose. Devi farti avanti e abbracciare il momento. Dove va l’attenzione, va il denaro.
Ghostwriter ha paragonato questo uso dell’IA a quello che facevano i primi artisti hip-hop, come i De La Soul, che campionavano senza permesso brani di altri. Secondo Ghostwriter, dovrebbe essere l’industria stessa a stabilire delle regole per concedere l’uso della voce di un artista riprodotta con l’IA:
Ad esempio, l’artista X dice: “Permetterò l’uso della mia voce, ma voglio il 50% dei soldi… e non può essere usata in discorsi politici o di incitamento all’odio.
Prima o poi ci si arriverà, ma è molto probabile che le major della musica limiteranno fortemente il numero di artisti e canzoni che potranno essere concesse all’intelligenza artificiale. Mentre gli artisti underground come Ghostwriter continueranno a sperimentare senza licenza.
Fonte: Bloomberg