SerieTV Recensioni

Gen V: lo spin-off di The Boys non ha paura di mostrarsi immorale e sfacciato – LA RECENSIONE DEI PRIMI TRE EPISODI

Pubblicato il 02 ottobre 2023 di Gian Marco Novelli

The Boys è senza dubbio una delle serie tv di maggior successo prodotte da Prime Video, non sorprende dunque la scelta della piattaforma di ordinare uno spin-off attraverso cui espandere il folle universo tratto dai fumetti ideati da Garth Ennis e Darick Robertson. Gen V nasce quindi come costola di The Boys, dal quale riprende gli stessi folli toni nonostante dei protagonisti più giovani e delle dinamiche maggiormente afferenti a quelle dei classici teen drama/young adult. Nello spin-off, ambientato tra la terza e la quarta stagione della serie madre, faranno la loro comparsa anche alcuni personaggi presenti in quest’ultima come A-Train, Ashley Barrett e Adam Bourke rispettivamente interpretati da Jessie T. Usher, Colby Minifie e P. J. Byrne; è inoltre notizia di questi ultimi giorni l’impiego come guest star del personaggio rivelazione della terza stagione di The Boys: Soldatino, a cui presta il volto Jensen Ackles.

I primi tre episodi di Gen V sono stati resi disponibili su Prime Video il 29 Settembre 2023, i restanti verranno distribuiti settimanalmente dalla stessa piattaforma fino ad arrivare al finale, programmato per il 3 Novembre. Di seguito potete trovare le nostre impressioni sui primi tre episodi, vi consigliamo di leggerle solo quando li avrete visti perché potrebbero essere presenti degli spoiler.

Uno spin-off audace quanto la serie madre

The Boys si è da sempre contraddistinto per il suo carattere audace e per non essersi mai preoccupato di mostrare al pubblico scene splatter, disgustose e talvolta osé (come dimenticare gli episodi 1 e 6 della terza stagione). Gen V inizia seguendo questa scia ma declinandola in un contesto totalmente nuovo, come quello del college in cui si trovano i protagonisti. Il pubblico non rimane, quindi, sorpreso quando vede Emma Shaw (Lizze Broadway) usare il suo superpotere per praticare una particolare masturbazione ad un ragazzo, anzi ciò nell’universo di The Boys appare del tutto normale. Anche in Gen V non mancano poi scene particolaarmente splatter, dove ci vengono mostrati alcuni protagonisti letteralmente sommersi dal sangue altrui (ad esempio nel finale del pilot).

Grande importanza viene poi data al mondo dei social e agli utenti – Super e non – che spesso li usano per mostrare soltanto alcuni frammenti della loro vita, talvolta costruendoli in tutto e per tutto così da far sembrare le vicende vissute attraenti agli occhi di chi guarda. Ancora una volta, quindi, gli autori optano per portare nel folle universo supereroistico una situazione vissuta dagli spettatori in prima persona: la ricerca del successo facile, anche a costo di tradire la fiducia dei propri amici/conoscenti. L’espediente della graduatoria stilata dalla Godolkin University, college di proprietà della Vought nato con l’obiettivo di dar vita alla nuova generazione di supereroi, porta gli studenti ad essere costantemente in competizione tra loro così da poter soddisfare gli elevati standard dei followers – interni ed esterni al campus –. Gen V funziona perché riesce a sfruttare tutto l’ottimo lavoro svolto dalla serie madre, declinandolo però in un contesto del tutto nuovo. Sarebbe stato troppo facile per lo spin-off usare solamente le stesse dinamiche, ma dopo un primo sguardo è possibile notare il duro lavoro creativo svolto da Eric Kripke (già ideatore di The Boys) e dal resto degli sceneggiatori.

Ottima la caratterizzazione dei protagonisti

Nei primi tre episodi di Gen V a saltare subito ai nostri occhi è stata, inoltre, l’ottima caratterizzazione dei personaggi coinvolti nelle vicende. Essi ci vengono, infatti, presentati fin da subito con i loro pregi e difetti, permettendo quindi al pubblico di immergersi totalmente nella storia. La protagonista Marie Moreau (Jaz Sinclair) scoprirà durante la pubertà il proprio superpotere, attraverso il quale riesce ad utilizzare il sangue come un’arma, ma nel farlo ucciderà accidentalmente i genitori, venendo successivamente allontanata dalla sorella minore. Ciò per la ragazza rappresenta un trauma mai sopito, come viene mostrato in quest’inizio di stagione. Se parliamo di un interessante background dobbiamo citare Golden Boy (Patrick Schwarzenegger), il quale ci viene da subito presentato come il futuro erede di Patriota (Antony Starr). Il personaggio interpretato dal giovane Schwarzenegger nasconde però un turbamento emotivo legato al fratello Sam (Asa Germann) anch’esso supereroe ma tenuto nascosto nei laboratori della Vought a causa di una precaria situazione mentale ma soprattutto per i suoi superpoteri, ritenuti pericolosi.

Ad accumunare tutti i protagonisti è poi il difficile rapporto con i propri genitori, talvolta colpevoli di averli resi dei supereroi contro la loro volontà. È il caso di Jordan Li (Derek Luh, London Thor), che può trasformarsi – a seconda delle situazioni – in un uomo o in una donna. Nonostante sembra trovarsi più a suo agio nei panni di una ragazza, Jordan deve fare i conti con il padre che non manca di mostrare il proprio disappunto nei confronti di questa situazione. Un altro personaggio pressato dai desideri e dalle aspirazioni di un genitore è Andre Anderson (Chance Perdomo), il quale è quasi obbligato a rispettare gli alti standard di perfezione desiderati dal padre. Nei primi tre episodi di Gen V vengono, quindi, trattate numerose tematiche capaci di toccare da vicino le nuove generazioni (e non solo). A beneficiarne è senz’altro la qualità della serie, la quale si appresta a diventare una delle novità più apprezzate di quest’annata televisiva (i cui ultimi mesi sono stati segnati dallo sciopero degli sceneggiatori e attori hollywoodiani). I nuovi episodi di Gen V vi attendono ogni venerdì su Prime Video.