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The Bear 2 vince la sfida culinaria e supera la (già ottima) prima stagione – LA RECENSIONE

Pubblicato il 18 agosto 2023 di Gian Marco Novelli

La prima stagione di The Bear è stata indubbiamente la miglior novità televisiva dello scorso anno, essendo riuscita a coinvolgere pubblico e critica nel folle mondo culinario di Carmy (Jeremy Allen White). Prontamente rinnovata per un secondo ciclo di episodi, arrivati su Disney+ il 16 agosto 2023, la serie aveva di fronte a sé una grande sfida: riuscire a mantenere intatta l’elevata qualità della precedente annata. La seconda stagione ha però fatto di meglio: innalzando quella qualità e dando così vita ad un nuovo appassionante capitolo culinario (e non solo). Se il primo ciclo di episodi si era concluso con Carmy in grado finalmente di abbracciare il dolore per la morte di suo fratello Mikey (Jon Bernthal), la scoperta di un’ingente somma di denaro lasciatogli proprio da quest’ultimo e la creazione di un nuovissimo ristorante (chiamato per l’appunto The Bear), la seconda stagione ci mostra quanto in realtà l’apertura di un nuovo ristorante sia una questione estremamente complessa.

In questa seconda annata Carmy e tutti gli altri personaggi sono, quindi, chiamati ad affrontare nuove difficili (e talvolta stimolanti) sfide, di seguito potete trovare la nostra recensione. Se non avete ancora finito di guardare la seconda stagione vi consigliamo di non andare avanti con la lettura dell’articolo, ma di tornare solo quando avrete terminato la visione perché saranno presenti SPOILER.

Una stagione maggiormente corale

Un enorme pregio di questi nuovi episodi di The Bear riguarda l’essere riusciti a rendere la serie un’opera più corale, in grado quindi di dare spazio a tutti i personaggi. Se la prima annata era stata, infatti, più centrata – comprensibilmente – sul protagonista Carmy, nella seconda l’attenzione viene posta sulle psicologie di ognuno dei personaggi coinvolti nelle frenetiche vicende dello show. Non stupisce, perciò, come alcuni episodi si focalizzino su uno/due protagonisti alla volta; esemplare a tal proposito è quello totalmente incentrato su Richie (Ebon Moss-Bachrach), dove abbiamo modo di conoscere più approfonditamente il suo passato. A renderlo ancor più memorabile è la scena dove lo vediamo parlare con Terry (Olivia Colman fa uno straordinario cameo), lo chef capo del ristorante in cui l’uomo sta svolgendo una settimana di formazione. I giorni trascorsi in quel locale e tale conversazione lo scuoteranno nel profondo, rendendolo uno dei personaggi con la maggior evoluzione dell’intero show.

Oltre ad una spiccata coralità, a convincere è proprio l’evoluzione di tutti i protagonisti e le relazioni che essi intrattengono tra di loro. Basti pensare al rapporto creatosi tra Sydney (Ayo Edebiri) e Tina (Liza Colón-Zayas) dal finale della precedente stagione, all’inizio della serie le due non andavano per nulla d’accordo e ciò a causa della difficile convivenza tra il metodo più tradizionale di Tina e quello maggiormente innovativo di Sydney; rimaniamo quindi piacevolmente stupiti mentre guardiamo la crescita avuta da entrambe. Analogo discorso può essere fatto per Carmy e Sydney, è bello vedere quanto i due trovino un supporto l’uno nell’altra ed abbiano dato vita ad una relazione di profondo rispetto reciproco. In riferimento al loro rapporto stiamo, inoltre, apprezzando la precisa scelta degli sceneggiatori di non spingere troppo sull’acceleratore nel costruire un’ipotetica storia d’amore; tra i due si sta instaurando un legame molto più simile a quello sviluppatosi tra Ted e Rebecca in Ted Lasso. Diventeranno mai una coppia amorosa? Chi può dirlo, al momento non lo sono e va bene così.

Il sesto episodio è una lezione di sceneggiatura e recitazione

Se parliamo della seconda stagione di The Bear ci risulta impossibile non menzionare il sesto episodio, il quale può essere considerato l’apice (almeno fino a questo momento) per la scrittura e la recitazione della serie. Incentrato interamente su un flashback, che ci porta indietro di ben cinque anni, l’episodio intitolato Pesci mostra agli spettatori un folle Natale vissuto dall’intera famiglia Berzatto. Da Sarah Paulson (American Horror Story, American Crime Story) a Bob Odenkirk (Breaking Bad, Better Call Saul), sono molti gli interpreti del piccolo e grande schermo a comparire come guest star in questi 66 minuti; a renderlo ancor più fenomenale è però la presenza di Jamie Lee Curtis, fresca di Oscar per la pellicola Everything Everywhere All at Once, la quale interpreta Donna: la folle madre di Carmy e Sugar (Abby Elliott). In Pesci la frenesia messa in scena nella prima stagione – posta un po’ da parte in questa seconda, così da favorire lo sviluppo dei personaggi – esplode all’ennesima potenza portandoci a vivere un Natale fatto di urla, parole non dette, scatti di rabbia e depressione.

Se avete una famiglia totalmente disordinata come quella Berzatto vi rispecchierete nelle vicende narrate, potete invece ritenervi fortunati se i vostri parenti sono totalmente opposti a quelli visti in scena. È come se gli sceneggiatori abbiano usato l’espediente del flashback, con una storia quasi stand alone, per mostrarci finalmente come si siano originati i traumi di molti dei protagonisti: la depressione di Mikey, la voglia di fuggire di Carmy, l’inizio dello sgretolamento del matrimonio di Richie, il desiderio di Sugar di mostrarsi sempre gentile ed amorevole con il prossimo (così da discostarsi totalmente dal brusco carattere di sua madre). La cena di Natale o meglio dei setti pesci (tradizione della famiglia Berzatto) diventa, quindi, un pretesto per farci immergere totalmente in un caos da cui una volta usciti potremmo far fatica a riprenderci, o almeno chi vi scrive ha avuto bisogno di un attimo di pausa prima di continuare la visione. È fortemente probabile che Pesci possa diventare l’episodio distintivo di The Bear, un po’ come le Nozze rosse di Game of thrones.

Riuscire a realizzare i propri sogni, ma a quale prezzo?

Fin dal suo inizio la seconda stagione di The Bear ci prepara all’apertura del nuovo ristorante, con un conto alla rovescia capace episodio dopo episodio di farci sentire la pressione vissuta dai protagonisti. Un esempio può essere rinvenuto nel momento in cui tutti loro sono in attesa dell’autorizzazione finale per l’apertura del locale e al pubblico vengono mostrati dei piccoli fotogrammi di ognuno dei personaggi coinvolti, quasi a voler testimoniare non solo la maggior coralità messa in scena in questa seconda annata, ma anche quanto dall’apertura del locale dipendano le loro vite. Uno dei motori narrativi della nuova stagione è senza dubbio rappresentato dalla new entry Claire (Molly Gordon), una ragazza di cui Carmy è stato segretamente innamorato in passato; dopo essersi ritrovati (per caso) notiamo come al ragazzo non sia ancora passata la cotta, veniamo inoltre a conoscenza che quei sentimenti – da lui a lungo taciuti – siano sempre stati ricambiati.

Una trama all’apparenza un po’ fiabesca (e quindi leggermente inverosimile) ma utile a mostrarci finalmente un Carmy diverso. Claire inizia la stagione come una confidente, per poi diventare amica ed infine la ragazza del protagonista, il quale riuscirà a vincere alcune delle sue più grandi paure proprio grazie ad essa. Nel finale, però, con l’apertura di The Bear  riaffiorarono le inquietudini ed i traumi di Carmy e, complice l’essere stato rimasto intrappolato all’interno di una cella frigorifera nella serata di apertura, il ragazzo si lascia andare ad uno sfogo dove dichiara di non essere fatto per una relazione, ma anzi di dare il meglio di sé sul lavoro quando non è distratto da questioni esterne. The Bear è ufficialmente aperto e pronto a ricevere molteplici ordinazioni, siamo però sicuri lo siano anche i protagonisti?

La seconda stagione di The Bear è riuscita a compiere una straordinaria impresa: migliorare la già elevatissima qualità della precedente. Nell’ultimo anno solo le conclusioni di Better Call Saul e Succession hanno fatto meglio e chi le ha viste sa che stiamo, dunque, facendo un grandissimo complimento allo show ideato da Christopher Storer. Non vediamo l’ora di vedere nuove appassionanti avventure di questi folli, ma allo stesso tempo adorabili, personaggi