Spider-Man: No Way Home si concludeva con una versione riveduta e corretta dello origini del supereroe Marvel, con Zia May al posto di Zio Ben come grande lutto che insegna a Peter Parker la lezione più importante della sua vita: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. All’uscita del film, molti fan del personaggio hanno subito constatato come il regista Jon Watts avesse di fatto raccontato nell’arco di tre film quella semplicissima storia scritta da Stan Lee e disegnata da Steve Ditko in Amazing Fantasy n. 15, l’origine di Spider-Man.
Ora, nel libro Spider-Man: No Way Home – The Art of the Movie, Watts ha confermato proprio questo, rivelando che l’intenzione era sempre stata quella di narrare le origini di Spider-Man in tre film:
Quando stavamo facendo Homecoming, le discussioni vertevano sempre su come realizzare qualcosa che non si fosse mai visto prima con Peter Peter. Questo ci ha spinto verso un paio di percorsi diversi, e portato a fare cose come rivelare la sua identità al suo migliore amico e a sua zia e poi, nell’ultimo film, farla scoprire a tutto il mondo. È stato divertente giocare con questi nuovi aspetti. Ma, alla fine, è stato bello far convergere tutto, essenzialmente, nella semplice storia di Spider-Man. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per raccontare il primo numero di Spider-Man, la sua origin story.
Al termine di Spider-Man: No Way Home, vediamo Peter cucirsi il classico costume rosso e blu di Spider-Man, rinunciando totalmente alla tecnologia Stark per qualcosa di più semplice e basilare. Infine, lo abbiamo visto sfrecciare per i canyon di cemento di una Manhattan coperta dalla neve, un immaginario che ben si addice al più classico Spider-Man.
Ancora non ci sono notizie concrete sul quarto film con Tom Holland, ma sappiamo che, quando arriverà, sarà finalmente incentrato su una versione del personaggio molto più famigliare… anche se priva del supporto morale della povera Zia May.
Fonte: ComicBook.com