Sciopero degli sceneggiatori: ecco cosa hanno proposto gli Studios

Sciopero degli sceneggiatori: ecco cosa hanno proposto gli Studios

Di Filippo Magnifico

L’associazione dei produttori e degli studios AMPTP ha ufficialmente pubblicato le proposte avanzate al sindacato degli sceneggiatori WGA lo scorso 11 agosto, durante il secondo incontro.

Carol Lombardini, che guida le negoziazioni per conto dell’AMPTP, ha dichiarato che la pubblicazione di questa proposta è stata anticipata alla WGA. L’obiettivo principale è ovviamente porre fine allo sciopero e consentire ai membri della comunità creativa di tornare a lavorare al meglio, superando le difficoltà che l’industria sta affrontando.
Si tratta di una proposta dettagliata, che si estende per sei pagine, e include numerose concessioni fatte dagli studios agli sceneggiatori.

Le proposte dei produttori

In queste pagine l‘AMPTP affronta diversi temi. Viene offerta una maggiore trasparenza per quanto riguarda la condivisione trimestrale confidenziale dei dati di ascolto, compresi il totale delle ore visualizzate per titolo. Questi dati saranno utilizzati dalla WGA per sviluppare proposte per ristrutturare i compensi residuali per lo streaming. Altri argomenti discussi includono il minimum staffing, che riguarda il numero minimo di sceneggiatori per ogni produzione televisiva, e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. L’AMPTP non ha proposto misure per impedire l’utilizzo di materiale della WGA per l’addestramento dell’IA, ma ha garantito che il materiale generato dall’IA non sarà considerato “materiale letterario” e non avrà impatto sui compensi e sui diritti degli sceneggiatori.

Per quanto riguarda gli aumenti salariali, l’AMPTP propone un incremento del 13% cumulativo, simile a quello stipulato con i registi della DGA. Questo incremento sarebbe del 5% nel primo anno, del 4% nel secondo anno e del 3,5% nel terzo anno, con un impiego minimo di 10 settimane (la WGA aveva richiesto 20 settimane).

La questione delle mini-room

C’è poi la questione delle mini-room, ossia le piccole stanze in cui un team di sceneggiatori, molto più ridotto rispetto a una normale writing room, viene chiuso per lavorare intensamente alla scrittura di intere stagioni di serie TV o film, talvolta anche in meno di un mese. Secondo le testimonianze di molti autori, le mini-room sono responsabili del fatto che molti autori si ritrovino senza lavoro per periodi che vanno da sei mesi a un anno, poiché ciò che scrivono non viene immediatamente riconosciuto come esperienza professionale, in quanto gli episodi che firmano spesso vengono trasmessi molti mesi dopo. Questo ha portato a una diminuzione della qualità di molti film e serie TV. Non solo le mini-room impediscono ai giovani scrittori di progredire economicamente, ma impediscono loro anche di imparare e migliorare. Lavorando in questo modo, gli scrittori non hanno l’opportunità di apprendere e sono completamente esclusi dal processo creativo. Inoltre, se il progetto a cui hanno lavorato continua, non è garantito che saranno coinvolti ancora una volta.

Da questo punto di vista, la proposta dell’AMPTP sembra evidenziare una mancanza di volontà da parte degli studios nel soddisfare le esigenze degli sceneggiatori. In particolare, sembra mancare un’apertura riguardo alla possibilità per gli sceneggiatori di basso livello di accedere al set e acquisire esperienza lavorando in una produzione. Al contrario, agli showrunner verrà concesso di selezionare “almeno due sceneggiatori di medio livello” che potranno seguire la produzione per un minimo di 20 settimane.

La risposta degli sceneggiatori

La WGA ha risposto in maniera negativa:

Abbiamo accettato l’invito a incontrarci con gli studios con la speranza che fossero seri nel voler tornare a lavorare. Ci siamo presentati con buona fede, ma purtroppo, dopo 113 giorni di sciopero, ci hanno letto una dichiarazione che presentava la loro unica e sola controproposta.

UPDATE DEL 25/08/2023: Come riportato dal Los Angeles Times, la WGA ha risposto duramente, accusando gli studios di cercare solo di dividere il sindacato, e ha invitato i propri membri a partecipare ai picchetti, lasciando intendere che per il momento non ci saranno ulteriori negoziati. La mossa degli Studios è stata considerata sgarbata e informale, soprattutto perché violava il silenzio stampa che entrambe le parti avevano concordato di mantenere in questa fase.

E ora?
Risulta molto difficile immaginare che si possa raggiungere un accordo entro il Labor Day (lunedì 4 settembre). Alcuni ritengono addirittura che l’AMPTP possa prendere una pausa, cercando di aprire trattative con il sindacato degli attori SAG-AFTRA, che è in sciopero da 40 giorni. È necessario però trovare prima un accordo con gli sceneggiatori, poiché sono i primi che devono tornare al lavoro per far ripartire l’industria, che altrimenti rimarrà paralizzata fino alla fine dell’anno.
Come sempre vi terremo aggiornati.

Fonte: THR

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