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One Piece: tutto quello che dovete sapere sulla serie live-action Netflix

Pubblicato il 31 agosto 2023 di Marlen Vazzoler

LEGGI ANCHE: One Piece live action: Come sono stati realizzati i set, dalla Baratie alla polena della Going Merry

Ecco una breve guida su quello che dovete sapere sulla serie live action di One Piece, da oggi su Netflix, e la sua realizzazione. Cosa copre, il coinvolgimento di Eiichiro Oda l’autore del manga e cosa sappiamo della seconda stagione.

Perché fare una serie live action?

Il regista Marc Jobst e gli showrunner Steven Maeda e Matt Owens (Agents of Shield, The Defenders, Luke Cage)  si sono posti la stessa domanda, ecco cosa ha detto a questo proposito Jobst:

“È stata una conversazione che Matt, Steve e io abbiamo affrontato in modo molto approfondito quando ci siamo imbarcati per la prima volta in questo show, ovvero: “Perché fare uno show in live-action? Cosa pensiamo di poter aggiungere a quello che è già un manga fenomenale e un anime di enorme successo passando al live-action? Cosa pensiamo di poter aggiungere?”. Perché non ha senso farlo solo per il gusto di farlo, vuoi essere in grado di poter qualcosa.”

La risposta qual è stata? Voler dare una dimensione a questi personaggi 2D:

“Naturalmente, quando si passa al live-action, quello che si aggiunge è la dimensione. Quando metti un personaggio, un essere umano dal sangue caldo, un attore che interpreta questi disegni bidimensionali su un pezzo di carta, quello che stai facendo in realtà è dare una dimensione al personaggio; gli stai dando una vita emotiva completa e tridimensionale, che ha una storia alle spalle, che ha bisogni e desideri, che ha dolori e ferite, che ride, che piange, che ha tutta la fragilità umana. Quindi, abbiamo sentito fortemente che potevamo aggiungere a questo brillante progetto una dimensione.”

Lo stesso autore del fumetto originale, Eiichiro Oda, ha contemplato se fare o meno una versione live action e Shaolin Soccer, la commedia d’azione diretta da Stephen Chow, è stata un punto di svolta:

“Quando ho iniziato, non pensavo che avesse senso disegnare un manga che potesse essere rifatto in live-action. Ma quando ho visto il film Shaolin Soccer, mi è sembrato che il mondo dei manga prendesse vita. Ho cambiato idea. Mi sono reso conto che i tempi erano cambiati e che esisteva una tecnologia in grado di realizzare una versione di One Piece in live-action. Così ho cercato il partner giusto per dare vita al manga.”

L’influenza del backlash di Cowboy Bebop live action

Dietro alla serie live action di One Piece c’è Tomorrow Studios, lo stesso studio che ha realizzato il live action di Cowboy Bebop, cancellato a meno di un mese della sua uscita su Netflix.

Il produttore esecutivo Marty Adelstein ha confessato che questa esperienza gli ha fatto capire che i fan vogliono un prodotto fedele al materiale originale. Ha spiegato

“Quello che abbiamo imparato è che i fan si aspettano che tu sia fedele al materiale di partenza.
Quando abbiamo letto i commenti, c’era sempre scritto: ‘Beh, non hanno fatto questo personaggio uguale a questo e a quell’altro’. … Ci ha insegnato molto su cosa dovevamo fare con questa serie”.

L’importanza del materiale originale è stata sottolineata anche dal regista Marc Jobst, che ha detto:

“Ma credo che, indubbiamente, Oda sia la fonte. E il fatto che ci abbia aperto le porte per permetterci di attingere a quella fonte è senza dubbio un aiuto, perché ci sono due cose che possono accadere. La prima è che può aiutarci a capire dove possiamo estendere il [progetto] allontanandoci dal manga e dall’anime, ma può anche dirci: “Davvero, in questo caso dovete attenervi rigorosamente alla verità”.

La serie ha avuto un ruolo complementare al manga e all’anime, aggiunge Jobst:

“Creare una serie che fosse complementare al manga e all’anime, non replicarli, ma integrarli. Quindi, quello che sai del Manga e quello che sai dell’anime lo porti nel live-action e lo arricchisci. E ciò che si vede nel live-action, lo si riporta nell’anime e nel manga, e in qualche modo approfondisce il nostro amore per questa storia incredibile.”

Le note scambiate tra Eiichiro Oda e Netflix

Note di Oda a Netflix:

A Netflix:

  • Dobbiamo considerare lo scenario peggiore.
  • Non posso dire che una cosa è buona quando non lo è.
  • Questo è molto buono, ma possiamo fare ancora meglio.
  • I fan si fidano di me. Quindi non posso mentirgli.
  • Abbiamo trovato il nostro Luffy della vita reale. Sono scioccato.
  • Sono commosso dall’amore per ONE PIECE che si respira in ogni fotogramma.

Da Eiichiro Oda

Le risposte di Netflix a Oda:

A Eiichiro Oda:

  • Un adattamento 1:1 è impossibile.
  • L’adattamento live-action non è una replica. È un’espressione.
  • Non siamo ancora soddisfatti.
  • Vogliamo riscrivere la storia degli adattamenti live-action.
  • Abbiamo due obiettivi. Non tradire i fan. E far sì che la serie sia amata da chi non ne conosce ancora ONE PIECE.

Da Netflix

“Creiamo qualcosa di grandioso”.

Il coinvolgimento di Eiichiro Oda

Lo showrunner Matt Owens ha spiegato che le due cose più importanti per Oda, che il live action di One Piece adattasse il più possibile come nel manga erano:

  1. Le storie dei Cappelli di Paglia, perché sono fondamentali per capire chi sono come persone, quali sono i loro sogni e le loro motivazioni, e il modo in cui Luffy le approfondisce quando li incontra e li aiuta a riscoprire quei sogni.
  2. I poteri. I poteri specifici del frutto del diavolo e le altre abilità sono state tutte accuratamente create da Oda e si è lavorato con molta immaginazione su quello che le diverse persone possono fare e sulle regole che le governano”.

La sua più grande preoccupazione, ha confessato, è stata la ricerca di Luffy:

La mia più grande preoccupazione per l’adattamento live action di One Piece era se saremmo stati in grado di trovare qualcuno come Luffy. Ho guardato molti provini e quando ho trovato Iñaki, ho riso. Era proprio come la persona che avevo disegnato nel mio manga. Ho pensato intuitivamente: “Quello è Luffy”.

Una stagione 2 di One Piece live action?

Per quanto riguarda i piani di Owens e Maeda per la seconda stagione, Maeda dice che stanno ” facendo un passo alla volta”, semplicemente a causa dei decenni di materiale di “One Piece” che Oda ha dato loro per lavorare e che portano a “così tante possibilità e infinite permutazioni”.

Cosa viene adattato nella serie

In sviluppo dal 2017, nel 2020 era stato annunciato che la serie sarebbe stata composta da 10 episodi, ma come sappiamo la prima stagione sceneggiata da Matt Owens è costituita da 8 episodi.

Viene adattata la saga del Mare Orientale (East Blue Saga) raccontata nei primi 12 volumi del manga, pubblicato da Star Comics, ovvero i primi 100 capitoli. Nell’anime è stata adattata in 54 episodi, i primi 53 e il 61°. Ricordiamo che la serie animata è disponibile su Crunchyroll Italia, dove escono i nuovi episodi in contemporanea con il Giappone ogni domenica.

La saga è composta nel manga da 6 archi narrativi, durante i quali Luffy recluta Zoro, Nami, Usopp e Sanji e ottiene una taglia di 30,000,000 Beli.

  • Romance Dawn (MANGA: 1997, capitoli 1-7; ANIME: 1999, episodi 1–3)
  • Città di Orange (MANGA: 1997-1998, capitoli 8-21; ANIME: 1999, episodi 4–8)
  • Villaggio di Syrup (MANGA: 1998, capitoli 22-41; ANIME: 2000, episodi 9–18)
  • Baratie (MANGA: 1998-1999, capitoli 42-68; ANIME: 2000, episodi 19–30)
  • Arlong Park (MANGA: 1999, capitoli 69-95; ANIME: 2000, episodi 31–45)
  • Le mini avventure di Buggy (MANGA: 1998-1999 cover capitoli: 35-75, + 2 bonus; ANIME: 2000, episodi 46–47)
  • Loguetown (MANGA: 1999, capitoli 96-100; ANIME: 2000-2001, episodi 45 e 48–53)
  • Isola-Corazzata (ANIME: Filler, episodi 54–61)

A cosa si riferisce ROMANCE DAWN?

Il titolo del primo episodio della serie live action è Romance Dawn.

Oda ha scritto due storie separate con questo titolo pubblicate sullo speciale estivo del Weekly Shonen Jump del 1996 e sul numero 41 della rivista del 1996.

In seguito sono state incluse rispettivamente su One Piece Red e sul volume di storie brevi WANTED! entrambi pubblicati da Star Comics. La terza versione di Romance Dawn è il primo capitolo del manga di One Piece pubblicato esattamente a un anno di distanza dalla prima versione.

Il protagonista di entrambe le prime due versioni è un pirata di nome Monkey D. Luffy, ma la storia e i personaggi sono molto diversi tra loro.

La sinossi:

Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.

Cast e personaggi:

La ciurma di Cappello di paglia è composta da: Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson (Usopp) e Taz Skylar (Sanji).

A loro si uniscono: Morgan Davies (Koby), Aidan Scott (Helmeppo), Ilia Isorelýs Paulino (Alvida), Jeff Ward (Buggy), McKinley Belcher III (Arlong), Vincent Regan (Monkey D. Garp), Lindsay Reardon (Boodle) e Amber Hossack (Moodie, la ragazza di Fullbody).

Langley Kirkwood (il capitano Morgan), Celeste Loots (Kaya), Craig Fairbrass (Chef Zeff), Steven John Ward (Mihawk), Alexander Maniatis (Krahador/Kuro) e Chioma Antoinette Umeala (Nojiko).

Peter Gadiot interpreta Shanks, il capitano dei Pirati del Rosso, che ha perso il braccio sinistro per salvare Luffy da un Re del mare. Colton Osorio è Monkey D. Luffy, da bambino.

La colonna sonora

Composta da Sonya Belousova e Giona Ostinelli, le menti dietro a “Toss a Coin to Your Witcher” di The Witcher:

Lo staff

Steven Maeda (Lost, The X-Files) copre il ruolo di showrunner, sceneggiatore e produttore esecutivo. Alla sceneggiatura anche Matt Owens (Agents of S.H.I.E.L.D., Luke Cage) che copre anche il ruolo di produttore esecutivo.

Marty Adelstein e Becky Clements dei Tomorrow Studios (Cowboy Bebop, Snowpiercer, Hanna) sono i produttori esecutivi al fianco di Eiichiro Oda.

Fonti Variety, NYTimes, The Streamr