Prima di parlare della serie live action di One Piece è doverosa una premessa. Sono un grande appassionato della storia che Eiichirō Oda sta portando avanti dagli anni ‘90. Ho conosciuto One Piece con la serie animata, per poi passare al manga, che oggi ha superato i 100 volumi. Per questo la notizia del live action mi ha provocato emozioni contrastanti. Da un lato una timida speranza, dall’altro il timore di una trasposizione non efficace.
In questi giorni ogni dubbio è stato diradato, perché ho avuto modo di vedere la serie di Netflix in anteprima rispetto all’uscita ufficiale del 31 agosto. Se volete sapere cosa ne penso proseguite nella lettura di questa recensione, totalmente priva di spoiler.
Iniziamo con una rapida sinossi per chi non sa nulla di questa serie e del manga da cui è tratta. One Piece segue le vicende di Monkey D. Luffy, un ragazzo il cui corpo è di gomma, che prende il mare con lo scopo di diventare un vero pirata. Il suo sogno è quello di trovare il tesoro lasciato da Gold Roger, il leggendario Re dei Pirati, chiamato proprio One Piece.
Viaggiando per mare incontrerà diversi compagni che si uniranno a lui, ognuno con il proprio sogno. Ma il mare nasconde tanti pericoli da affrontare, tra feroci pirati e marine pronti a tutti per catturarli.
A volte quando si ha a che fare con una trasposizione in live action di un manga o di un anime ci si trova di fronte a dei lavori che non riescono a parlare né agli appassionati, né al pubblico che non conosce l’opera originale. Con One Piece ciò non accade. È una serie realizzata davvero per tutti.
Chi ama e conosce il mondo di One Piece trova una serie davvero molto fedele, con alcuni cambiamenti che non tradiscono lo spirito dell’opera, ma hanno lo scopo di rendere il racconto più snello e veloce. In più in questo modo anche chi conosce già la storia può restare incuriosito dalle novità ed essere interessato al nuovo svolgimento di alcuni eventi.
Chi è completamente a digiuno trova di fronte a sé una serie fresca e intrigante, con diversi colpi di scena a rinforzare il legame tra un episodio e l’altro. Ogni dettaglio sul mondo di One Piece è spiegato nel migliore dei modi, inserito all’interno della narrazione senza spezzare in nessun modo il racconto.
Questa prima stagione riesce a unire un buon world-building, utile anche e soprattutto per delle eventuali nuove stagioni, a una narrazione avvincente e dal ritmo serrato.
One Piece è un manga caratterizzato da molti elementi che ruotano tra l’assurdo e il grottesco, e portarli in scena in live action non è una missione facile. Alcune sequenze potrebbero far storcere un po’ il naso, ma si tratta veramente di poche scene in un minutaggio molto più ampio, visto che questa prima stagione si compone di otto episodi di circa un’ora ciascuno.
La CGI è generalmente piuttosto buona, così come i vari design e i costumi indossati dai protagonisti e dai loro antagonisti.
Il cast è invece tra i più azzeccati. I cinque interpreti principali hanno una chimica molto forte sullo schermo, e si nota un lavoro svolto con grande passione. Anche il resto del cast ha portato sullo schermo una buona prova, anche se un paio di attori potrebbero essere poco adatti per i ruoli a cui sono stati assegnati.
Con One Piece, Netflix ha dimostrato che con il giusto impegno i manga possono essere trasposti in live action, senza necessariamente allontanarsi dal materiale originale. La fedeltà è il vero punto di forza di questa serie tv. Difficilmente il pubblico degli appassionati potrà non apprezzare il lavoro svolto.
E se per i fan di One Piece vedere il live action sarà una scelta ovvia, anche solo per curiosità, il mio consiglio è di vedere la serie anche se non si sa nulla del manga o dell’anime omonimi. Può essere la perfetta porta d’ingresso per entrare in questo mondo e lasciarsi conquistare dal carisma, dal coraggio e dai sogni dei protagonisti.
Vi ricordo che One Piece è su Netflix dal 31 Agosto!