Bradley Cooper è recentemente finito sotto accusa per aver indossato un naso protesico in Maestro, il film Netflix da lui diretto e interpretato, incentrato sul leggendario compositore Leonard Bernstein e sulla sua storia d’amore con la moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan). L’accusa, scattata dopo la pubblicazione del teaser trailer e riassunta dall’hashtag #Jewface, è di perpetrare stereotipi fisici sugli ebrei.
Alcuni utenti sui social media hanno criticato il naso prostetico indossato da Cooper nel trailer, sostenendo che sembrasse più grande rispetto a quello del vero Bernstein. Questa accusa è stata associata a stereotipi antisemiti, dato che Bernstein era di origine ebraica. Inoltre, c’erano proteste riguardo al fatto che il ruolo dell’artista non fosse stato assegnato a un attore di origine ebraica (QUI trovate maggiori informazioni).
A difesa di Bradley Cooper sono subito intervenuti i figli di Leonard Bernstein e ora anche l’Anti-Defamation League, un’organizzazione ebraica internazionale con sede negli Stati Uniti, che si impegna nella lotta all’antisemitismo e a tutte le forme di pregiudizio, che ha affermato che nel trailer non c’è nulla di antisemita.
Per moltissimi tempo, gli ebrei sono stati spesso rappresentati nei film e nella propaganda antisemita attraverso caricature malvagie, con naso grosso e aquilino. Questo film, che è una biografia del leggendario direttore d’orchestra Leonard Bernstein, non ha niente di tutto questo.
Maestro verrà presentato in concorso alla Mostra di Venezia.
Fonte: Variety